Crystal Pov's
"Potresti aiutarmi, imbecille?" Chiesi con la faccia piena d'erba del suo prato. "Oh sì giusto, scusa. Ma come..." era ancora meravigliato. "Un nuovo trucchetto. Allora, dov'è la pizza che mi hai promesso?" Chiesi mentre mi toglievo gli ultimi fili d'erba. "Devi stare più attenta, se ti avesse visto qualcuno?" Si guardó intorno preoccupato, "Non c'era nessuno per strada, tranquillo." Lo rassicurai entrando in casa. "Sei sicuro che tuo fratello non ci sia, vero?" Mi raccomandai con sguardo truce, "Sì, mi aveva detto che usciva a farsi hn giro perché era arrabbiato. Beh, in verità mi ha solo grugnito in faccia, il resto l'ho dedotto io" ammise sorridendo. Ci piazzammo sul divano. "Ho invitato anche Jennifer, dovrebbe arriv-" sentimmo subito il campanello. "Avanti, la porta è aperta!" Urlò Ty. "Crystal, vuoi spiegarmi perché prima di venire qui ho visto un bionda sul metro e ottanta sfrecciarmi davanti su un pezzo di ghiaccio?" Chiese lei sconvolta e arrabbiata, "Sono alta un metro e settanta..." precisai, "Sisi, è lo stesso, il punto è che se ti ho visto io chissà in quanti l'hanno fatto!" Esclamò prendendo una fetta di pizza e sedendosi vicino a me. "E tu pensi che una persona razionale creda che un'incantatrice abbia usato i suoi poteri per crearsi una tavola di ghiaccio con i suoi poteri per poter viaggiare velocemente? Io non credo" conclusi rassicurandola. "Dov'è Josh?" Chiese Jen, "Che si fotta Josh!" Ribattei addentando un pezzo di pizza, "Hanno litigato." Spiegò Ty accendendo la tv. "E come mai?" Fece la mia amica, "Non vuole che metta quello stupido costume domani." Borbottai, "Allora non metterlo" suggerii Tyson, "Perché? Perché lui non lo vuole? Non gliela daró vinta" protestai. "Siete come i bambini. E mia sorella?" Si rivolse al lupo mannaro. "Sai quella cosa, riguardo al scoprire cosa stesse disegnando? Non ci riproverò mai più." Si lamentò. "Ti ha picchiato?" Chiese Jen. "Come fai a saperlo?" Ribattè l'altro, "Intuito..." scrollò le spalle lei, "E ora dov'è?" Domandai, "Oh...ehm...via" fece il vago. Decisi di non indagare a fondo e mi concentrai sul film che stavamo guardando: Ted. Fu molto divertente...demenziale, ma divertente. Verso le 9 qualcuno entró in casa...anzi erano due persone. Ma cosa? "Ciao Cass" fece Jen, perplessa quanto me, "Che state facendo?" Chiese Josh, evitando di guardarmi negli occhi. "Guardiamo un film, voi che avete fatto?" Sibiló Ty. "Siamo andati al fast food." Rispose il fratello, "Fino a quest'ora?" Ribattè l'altro, "Beh, noi andiamo, si è fatto tardi..." disse Jen spingendo via la sorella. "Potresti almeno guardarmi in faccia" non riuscii a trattenermi. Josh si voltò verso di me, mi squadrò dalla testa ai piedi. "Dovresti andare a casa, fuori è buio." Si limitò a dire. Avrei voluto urlargli contro e chiedergli cosa diamine ci facesse con Cassidy, ma non lo feci. "Wow...beh, grazie per la cena e per il film, Tyson, ci vediamo domani." Mi stampai in faccia un sorriso incredibilmente falso e uscii di casa. "Aspetta..." era Josh. "Sì?" Chiesi speranzosa, "Te lo metterai comunque quel vestito da spogliarellista?" Chiese. Risi amaramente e mi voltai dall'altra parte. "Ti do un passaggio" si offrì. Ricreai la tavola di ghiaccio e ci salii sopra. "Accompagnaci Cassidy" gli dissi alzando il dito medio, poi sfrecciai via. Riuscii ad arrivare a casa senza rompermi nemmeno un osso. La mamma e nonna Tania stavano lavando i piatti, le salutai e corsi di sopra. Prima di entrare in camera mia mi fermai un attimo, poiché avevo udito qualcuno nella stanza di Roxy. Aprii la sua porta e la trovai in piedi, davanti al suo letto. Mi lanciò uno sguardo infuocato. "Che stai facendo?" Chiesi perplessa, "Non devi mai entrare in camera mia senza bussare, chiaro?" Non sembrava arrabbiata, più che altro preoccupata. Che stesse parlando con Sarah? Però lei non avrebbe mai avuto paura della sua amica. Mi spinse fuori e chiuse la porta a chiave. Per fortuna che ero io quella strana. Mi cambiai velocemente e mi misi a letto.
Il giorno dopo fu la nonna ad accompagnarmi a scuola. "Come va con quel bel maschiotto?" Chiese guardandomi nello specchietto retrovisore, "È un idiota" commentai, "Oh, ma ovvio, è pur sempre un uomo. Cercano di avere il controllo su tutto e tutti, sono fastidiosissimi" fece lei sorridendo, "Dimmi qual è il tuo segreto, come hai fatto a resistere 40 anni sposata con il nonno?" Chiesi ironicamente, ma lei non capì il mio sarcasmo. "Il segreto è lasciargli credere di poterlo fare" disse schiettamente. "Come conosci Elinor?" Chiesi altrettanto schietta. Lei parcheggiò davanti alla scuola, si voltò a guardarmi severamente e disse:"Ci sono cose su di te che mi tieni nascoste, ma che scoprirò a tempo debito, giusto?". "Sì...Forse..." risposi intimidita, "Lo stesso vale per me. Ti basti sapere che non devi fidarti fino in fondo di quella donna...Ora mi raccomando, fai pace con Josh, prendi bei voti, divertiti, non fumare, non drogarti e non bere." Mi avvisó tornando a sorridere. "Okay..." mormorai rivolgendole una specie di smorfia che doveva essere un sorriso, ma che si era storpiato vedendo Cassidy che parlava con Lily. Le corsi in contro e la presi da parte, tirandole una manica del maglione verde smeraldo, abbinato ai suoi occhi. "Cosa ci facevi in giro con Josh ieri?" Domandai con sguardo ostile. "Ti posso spiegare, non è come sembra..." si affrettò a dire. "Che? Non sto pensando che tu e Josh...no che schifo, non ci penso nemmeno, so che non lo fareste mai, per quello voglio sapere cosa è successo." Precisai. "Allora, ero arrivata casa sua per parlare con Tyson, quando l'ho visto uscire di casa furioso, gli ho chiesto cosa avesse e alla fine siamo andati al bar sull'angolo della strada a bere qualcosa e lì mi ha spiegato che...Beh, è arrabbiato perché non voleva arrabbiarsi." Rise leggermente. "Sì, tipico di Josh..." arrossii pensando a quanto, infondo, fosse abbastanza dolce. Lo cercai per tutto il giorno, ma non lo trovai. Ah be, lo avrei visto alla festa. Mentre mi preparavo per andare appunto a casa di Jennifer mi ero soffermata a fissare quel vestito. In fin dei conti era abbastanza...non da me, tenendo conto che il massimo di sensualità ad halloween lo avevo ottenuto l'anno precedente travestendomi da koala. Non ci pensai più di tanto ed indossai quel costume. Mi tornò in mente quel ragazzo che avevo visto il giorno prima sulle tribune e che assomigliava a...Nick. Troppo strano. Scesi di sotto e trovai mia sorella con un costume da donna gatto super aderente, coperto da un grosso cappotto, per non farlo vedere a mamma. Be, del resto io non ero da meno; mi ero avvolto nel mantello come se fossi un pipistrello. "Drake si vestirà da Batman?" Chiese mamma, "No, si veste da medico" rispose Roxy evidentemente seccata. Medico...Jennifer mi aveva detto che Sarah si sarebbe mascherata da infermiera... Che ci fosse qualcosa tra quei due? Be, non erano affari miei. Non c'erano molte persone, per fortuna, circa 20 o 30. Appena entrata vidi Josh, vestito da Superman, appoggiato al muro come suo solito, con una latina di birra in mano, che fissava il vuoto. Mi avvicinai a lui. "La calzamaglia ti dona" sussurrai, "Anche a te la nudità" rispose. Gentile come al solito. "Sai che c'è? Hai vinto! Vuoi che mi cambi? Mi cambio, anzi vado direttamente via, buona serata" non era proprio la strategia di nonna, ma ci si avvicinava. Mi prese un polso e mi guardò dritta negli occhi. Oh merda voleva leggermi il pensiero. Dovevo smettere di pensare al piano di nonna Tania di dargliela sempre vinta...ci stavo pensando...se n'era accorto...merda. Cominciò a ridere e mi diede un bacio sulla fronte. "Il tuo premio di consolazione" aggiunse. "Sai, pensavo che...non so, forse qualcuno potrebbe ottenere un altro premio" azzardai mettendogli le braccia intorno al collo. Spalancò gli occhi e sorrise come un ebete. Guardai un attimo dietro di lui. C'era una persona, travestita da Jason di Venerdì 13 che ad un certo punto si tolse la maschera. Oh merda. Appena notò che lo stavo fissando sembrò spaventato e corse via. "Che c'è?" Domandò Josh. "È Nick...È qui."

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Violet Moon
Werewolf"Mi svegliai in camera mia in preda al panico, con le gocce di sudore che scendevano dal mio viso, guardai l'ora: 06:20. Corsi in bagno a darmi una sciacquata al viso e a tranquillizzarmi. Era soltanto un sogno, o meglio, soltanto un incubo. Guardai...