57.

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Crystal Pov's
"Con Sarah?" Chiesi con un fil di voce, Josh non rispose, ma Lily annuii. "Tu lo sapevi, vero?" Guardai il ragazzo, sperando mi dicessi di no. "Sì." Affermó deciso senza, però, guardarmi negli occhi. "Sì, ovviamente, lo avevi letto nel pensiero di mio padre da chissà quanto, eh? O forse in quello di Sarah? E hai pensato bene di non dirmelo." Ringhiai furiosa. "Avrebbe cambiato qualcosa?" Scrollò le spalle con quel suo fare arrogante e menefreghista che usava con me. "Sarah è chiaramente la seconda incantatrice, ma, come avrai visto, non è il massimo della bontà, avremmo potuta ricattarla! E poi qui si sta parlando di mio padre e io avevo tutto il diritto di saperlo!" Urlai mettendomi le mani nei capelli. Lui abbassò la testa, dandomi ragione. "È stata un bella cerimonia, vi auguro il meglio e spero possiate vivere felici d'ora in poi." Forzai un sorriso con Jeff e Wendy, poi me ne andai, seguita da Jen. "Dormi da me stasera?" Chiese quasi sussurrando, "O-okay..." Risposi cercando di tornare calma, "Pensi di dirlo a tua madre, o a Roxanne?" Domandó mettendomi una mano sulla spalla, "Non lo so...Credo che lo dirò a mia sorella, voglio capire se lei lo sapeva già." Scrollai leggermente le spalle. "Io lo odio, Jen!" Esclamai puntando i piedi per terra, "Eh?" Chiese lei alzando un sopracciglio, "Lui lo sapeva e non me lo ha detto! È uno stronzo, come ha potuto farmi questo? Non spetta a lui decidere cosa io debba sapere o meno." Dissi a denti stretti. "Ah, ti riferisci a Josh! Crystal, dimmi una cosa, come ti senti ora?" Chiese lei con noncuranza, "Ma che domande sono? Mio padre tradisce mia madre con una ragazza dell'età di mia sorella! Mi sento tradita, ferita, arrabbiata, triste..." Cominciai ad elencare, "E, secondo te, Josh voleva che ti sentissi così?" Chiese alzando gli occhi al cielo. "Oh..." Sussurrai debolmente. "Okay, forse abbiamo sbagliato entrambi. Che dici, Paul lo sa? Intendo di sua sorella e..." Mi faceva schifo anche solo dirlo. "Non penso...c'è qualcosa che non va tra di voi? Vedo un certo...ritegno..nei tuoi confronti da parte sua, è successo qualcosa?" Cambiò argomento per distrarmi un po', era una cosa che faceva da quando eravamo bambine, il che mi andava anche bene. Jen era l'unica persona che sapeva come comportarsi in quei casi con me, nemmeno io lo sapevo. "È per quella cosa del 'Ti amo'..." Dissi un po' imbarazzata, "Tu lo ami?" Fece lei, "Io...non lo so. Provo dei sentimenti per lui, questo è certo, ma ne provo anche altri, forse più forti per..." Mi fermai non appena capì cosa stava uscendo dalla mia bocca. "Avanti dillo, ti farà bene dirlo ad alta voce" sorrise, "Per Josh." Feci un grande sospiró e arrossii di colpo. Avevo sperato di poterlo dimenticare grazie all'aiuto di Paul? "Sono una persona orribile..." Mi lamentai, "Sei una persona confusa, una persona che non vuole far soffrire nessuno e che non sa bene come gestire questa situazione, ma non sei una persona orribile." Mi abbracciò velocemente lei. "Grazie, Jen." Feci un sorriso sghembo. "Per poter decidere devo far in modo che almeno Paul torni a parlarmi, lo chiamerò e gli chiederò di incontrarci, gli dirò che avevo paura dei miei sentimenti e che, in realtà, lo amo anche io." Dichiarai entrando in casa. Cercai velocemente i miei genitori: mamma aveva lasciato un biglietto con scritto che era andata a fare la spesa, di papà non volevo saperne in quel momento. Salii le scale, seguita da Jen. "Se è questo che vuoi fare, ti appoggerò." Concordò lei. "Ora lo chiamo e gli chiedo di..." Iniziai a dire dopo aver fatto partire la chiamata, "Segreteria" sbuffai. "Entro un attimo a parlare con Roxy, prendo le mie cose e poi andiamo da te" feci nervosamente. "Okay, sono qui se hai bisogno di me" si mise dietro di me. Bussai due volte ma non rispose nessuno, così entrai. Vorrei non averlo mai fatto: nel letto di mia sorella c'era lei, praticamente nuda, che stava facendo sesso con un altro ragazzo, solo che non era un ragazzo qualunque. Quello era Paul. Rimasi paralizzata e a bocca aperta. "Sei una puttana io ti ammazzo!" Urló Jennifer tirando fuori gli artigli, trasformandosi, "No! Ferma!" La incantai, "C-Crystal, posso spiegarti io..." Disse lui, "Cerca ci capire..." Iniziò lei, "State zitti, sul serio, almeno questo me lo dovete. Da te, Paul, me lo sarei dovuta aspettare, insomma, che eri un puttaniere lo sapevamo io, te, la scuola e tutte le ragazze poco vestite sui cigli della strada, mi dispiace solo averci messo così tanto per capirlo. Ma tu, tu sei mia sorella, sangue del mio sangue; è per questo che ti sei avvicinata a me dopo tutti questi anni, per un ragazzo? Mi fate entrambi schifo, anche pena, statemi lontani d'ora in poi." Feci con fare di superiorità, con un tono molto calmo e saccente. Corsinfuori casa e respirai a fondo. "Avresti dovuto lasciare che gli spaccassi la faccia, soprattutto a quella tro..." Ricominció Jen, "Non ne sarebbe valsa la pena." Ribattei. "Crystal Robertson, cosa ti è successo?" Chiese lei sconvolta, "Se avessi tirato loro un pugno, sarebbe finita lì; io, invece, voglio vendicarmi, voglio farli soffrire come sto soffrendo io adesso." Dissi trattenendo le lacrime. "Vieni, andiamo a prendere un cappuccino" mi accarezzó leggermente la testa. "Ho mandato un messaggio anche a Tyson e a Josh..." Aggiunse poi
Josh Pov's
"Caro, non la rincorri?" Chiese Wendy, "No, non mi ascolterebbe comunque, dov'è lo gnomo?" Feci togliendomi quell'orribile cravatta, "Tyson è uscito di corsa, non ha detto dove andava, ma era molto scosso, ne sai qualcosa?" Domandó mio padre, "No. Vado in camera mia." Borbottai. Mi distesi sul letto a guardare il soffitto...mi sarebbe piaciuto avere tutto il soffitto dipinto come se fosse una galassia o un pianeta, sarebbe piaciuto anche a Crystal, sicuramente, come il mio telescopio. Mi addormentai pensando a lei. Erano circa le 21 quando mi risvegliai. I miei erano già partiti per Londra. Trovai 30 chiamate perse da Tyson, 20 messaggi da Jen, 15 messaggi da Ian, 9 chiamate da Cass, 5 messaggi da Drake e 4 da Kevin. Mi aspettavo come minimo un'apocalisse. Per ultimo c'era un unico messaggio da Crystal che diceva:'Ho bisogno di te'. Non lessi nemmeno gli altri, saltai fuori dalla finestra, andai a casa sua ma non c'era, così seguii il suo odore fino ad una caffetteria poco distante. "Cosa è successo?" Chiesi preoccupatissimo, "Testa di merda, usalo il cellulare!" Grugnì Ty, "Bene, ora sappiamo che sei vivo, imbecille, dai ragazzi lasciamoli un po' da soli." Fece Ian. Drake e Kevin di alzarono, anche Cass, sebbene riluttante, "A-andate anche voi, per favore..." Balbettò Crystal rivolta ai suoi due migliori amici. "Okay..." Sospiró Ty, "Puoi sempre dormire da me se vuoi stasera, non devi tornare lì." Le prese le mani Jennifer. "Tranquilla, hai già fatto troppo. Ci vediamo ragazzi" salutó tutti forzando un sorriso. Il branco uscì e rimanemmo solo io e lei. "Dimmi cosa è successo, altrimenti impazziró" battei leggermente i pugni sul tavolo. "Hai avuto ragione, hai sempre avuto ragione, Paul mi tradisce con mia sorella, li ho beccati a letto insieme oggi pomeriggio, appena tornata a casa." Disse lei guardandomi, spenta. Odiavo quello sguardo. Sentì tutto il mio corpo irrigidirsi e le vene ingrossarsi. "Non vorrai trasformarti qui dentro!" Sussurró e mi portò subito fuori. Diedi un pugno ad un albero, che cadde per terra. "Io lo uccido Crys, lo uccido subito, anche Roxanne, li uccido entrambi!" Sbraitai. "Ti sarei grata se non commettessi omicidi per me, ma apprezzo il gesto." Sorrise dolcemente e iniziò a camminare. Quel sorriso mi tranquillizzò all'istante. "Per questo non vuoi tornare a casa tua?" Chiesi affiancandomi a lei, "Beh sì, ma non vorrei disturbare Jennifer o sembrare una femminuccia debole." Rispose sempre sorridendo. La presi e la misi sulle mie spalle con un solo, rapido movimento. "Tu non lo sei, credimi" la rassicurai. "Dove stiamo andando?" Chiese subito, "I miei non ci sono questa settimana, dormirai da me, è un ordine, di ai tuoi che sei da un'amica." Spiegai deciso. "Okay..." Bisbiglió. Entrammo dalla finestra, le lanciai una mia maglietta dall'armadio, rossa con il logo della scuola giallo, abbastanza larga, e un paio di pantaloni da calcio che usavo quando praticavo quello sport. Presi il mio sacco a pelo e lo distesi per terra, mi ci infilai e guardai il soffitto. "Posso dormire sul divan...". La fulminai con lo sguardo. "Okay..."Sussurró. "Se vuoi puoi dormire qui con me, infondo è il tuo letto...ma non farti strane idee!" Precisò subito, "Che brutta opinione che hai di me." Feci offeso. Mi alzai e andai lì con lei. "Josh, grazie...di tutto..." Bisbiglió. Non dissi niente, continuai a guardare il soffitto. Dopo qualche minuto pensai si fosse addormentata, fino a quando sentii dei singhiozzi. Ecco, era crollata, chissà da quanto tratteneva quelle lacrime. Non mi importava cosa avesse pensato, mi voltai verso di lei, che era nascosta sotto le coperte e la strinsi contro il mio petto. Credevo si sarebbe ritratta subito, invece non oppose resistenza, anzi, mi si accoccolò sempre di più . "S-sono una stupida, tu m-mi avevi a-avvertito e-e io..." Singhiozzò tra le mie braccia. "Taci e dormi" la rimproverai un po'seccato. Colpa sua, ma sentila! "Era vero, il messaggio. Io ho bisogno di te, anche se mi costa sempre tanto ammetterlo." Aggiunse, "Cazzo, avrei preferito che quel bastardo ti avesse spezzato un braccio e non il cuore, almeno quello sarei riuscito a guarirtelo...." Fu l'ultima cosa che dissi prima di addormentarmi.

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