45.

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Josh Pov's
Quella mattina la testa mi faceva un male cane, non ricordavo quasi niente, tranne Crystal, in lacrime, che correva via da me. Visti gli effetti che la luna piena ha su di me non fu difficile capire cosa era successo. Cazzo. Wendy aprì la porta di camera mia e, sorpresa di trovarmi lì e non nel seminterrato, "Ma come hai..." Riuscì a dire ancora sconvolta, "Quelle catene sembrano fatte di carta pesta evidentemente. Come stanno gli altri?" Chiesi cambiando argomento, "Stanno tutti bene. Dopo che Crystal è andata a casa anche Lily e la banshee se ne sono andate, è rimasto Ian con me." Mi spiegò mentre trasportava da una parte all'altra un cesto di panni sporchi. Dopo essersi lavato e cambiato andai di sotto a vedere gli altri. "Cosa stracazzo hai combinato imbecille?" Mi saltò addosso Jennifer, "Woh, che succede?" Feci confuso, "Crystal mi ha mandato un messaggio. Perché l'hai fatto? Sei uno stronzo." Mi puntò gli artigli contro e poi uscì di casa, seguita da Cass e i due lupi che non dissero una parola, rimanemmo solo io ed Ian. "Suppongo tu sappia già tutto" gli voltai le spalle e mi diressi alla mia jeep, "Già. Ora voglio sentirlo da te, se te lo ricordi ovviamente" borbottò evidentemente assonnato. Guidai in silenzio. "Ci sei andato a letto?" Chiese dopo un po', "No." Mi affrettai a dire. "Avresti dovuto avvertirla di cosa ti succedeva durante la luna piena..." Iniziò a dire, "Ma non l'ho fatto, okay? Ormai quel che è fatto è fatto. Le spiegherò quel che è successo e sarà finita lì." Ribattei scorbutico, "Oh non è vero. È vero che eri sotto l'effetto della luna piena, ma ricorda che sei un lupo mannaro solo per metà, quindi non eri del tutto influenzato, come Tyson: nutrica dentro della gelosia per il fatto che Cassidy sia cotta di te e l'ha espressa per mezzo del plenilunio, di conseguenza..." "Ho capito, ma lei non lo sa e non dovrà saperlo, ora scendi che facciamo tardi." Li incitai mentre parcheggiavo. "Fai come vuoi. Stasera c'è la festa di Roxanne, ricordatelo" concluse per poi rimanere zitto. Ci mancava solo quella. Cercai il suo sguardo lungo i corridoi e non ci volle molto per trovarlo. Nonappena si accorse di me si voltò dall'altra parte e aumentó il passo. La rincorsi con passo svelto e le bloccai un braccio. "Non evitarmi." Fu la prima cosa che dissi, "Non ti sto evitando...Cosa vuoi?" Vidi i suoi occhi viola arrossati e gonfi, come le labbra del resto. Aveva pianto. Per me forse? No, figuriamoci. "Volevo chiarire quello che è successo l'altra sera...Ero sotto l'influenza della luna piena, l'alterazione del mio carattere evidentemente è...non lo so l'aumento della passione e del desiderio nel corpo, chiamalo come vuoi." Borbottai senza staccarle gli occhi di dosso. La vidi annuire impercettibilmente e, senza guardarmi mi chiese:"Quindi era...solo per questo...proprio come pensavo." E in quell'istante la sua voce tremolante fu interrotto da una serie si lacrime e singhiozzi. "Allora perché piangi?" Domandai a voce bassissima, provando ad avvicinare la mia mano al suo viso, lei però si spostò di scatto:"Perché ho tradito Paul per te, per giunta anche senza un valido motivo!" Urló alzando lo sguardo su di me, "Io ero sotto l'influenza della luna, tu he scusa hai?" Che stronzo che ero stato. "Mi fai schifo." Sputó fuori asciugandosi le lacrime. "Quindi è questo che ti preoccupa, il fatto di avere tradito Paul. Be stai tranquilla, gli spiegherò tutto..."
Crystal Pov's
Cosa aveva intenzione di fare? Non avevo fatto in tempo nemmeno a incontrare Paul quella mattina, non sapeva niente, "Che vuoi fare? Non osare..." Provai a fermarlo, ma mi spinse via e si dileguò tra gli studenti. Lo cercai per qualche minuto, poi lo vidi che parlava con il ragazzo. Corsi incontro ai due, ma era troppo tardi. "...e quindi ero ubriaco e ho baciato la tua ragazza, mi sembrava giusto dirtelo." Sentii dire Josh. Molti studenti lo sentirono, tutti si fermarono, incluso Paul. Dopo pochi secondi partì un pugno contro il lupo mannaro il quale, forse solo per dare la soddisfazione al ragazzo, cadde a terra, fingendosi dolorante. Poi il biondo mi si avvicinò e mi abbracciò, trascinandomi via da lì. Mi disse che non avevo fatto niente di male, che era colpa di Josh, ma dentro di me sapevo che non era così. Cercammo tutti di dimenticare quella storia. Decisi anche di perdonare Josh, convincendo anche Paul a farlo, sebben con qualche risentimento. Il mio unico pensiero a quel punto era la festa di mia sorella: i miei avevano noleggiato una specie di locale o una cosa del genere, estremamente spaziosa e arredata personalmente da Roxy. L'avremmo fatta a casa nostra, ma l'ultima volta ci ritrovammo con il barbecue nella piscina e una capra in salotto, fu abbastanza insolito. "Stai bene?" Mi chiese Jen a tavola, "Eh? Sisi, non preoccuparti. Allora, cosa ti metti?" Cambiai argomento. Iniziammo a parlare per una mezz'ora del suo vestito e di quanto ci avesse messo per sceglierlo. "Tu che ti metti?" Si intromise Cass, "Mh, non lo so." Scrollai le spalle. Entrambe le ragazze si bloccarono e iniziarono a farmi una predica sull' importanza dell'abito giusto e cazzate del genere. "Ti portiamo noi a comprarne uno, oggi pomeriggio!" Esclamò la mia migliore amica agitando i suoi capelli infuocati per l'emozione. "Okay..." Risposi un po' ansiosa per cosa avesse in mente. "Con chi vieni stasera?" Mi domandò Cass cercando di non far trasparire nessun sentimento, "Non lo so, con Paul o con mia sorella, tu?" risposi tranquillamente, "Me lo aveva chiesto Tyson, ma dopo ieri sera..."  "Non era lui ieri sera, nessuno di noi lupi mannari lo era e poi sai benissimo di piacergli, dagli una chance" la incitò Jennifer, "Ah vero, anche io pensavo di fargli compagnia, visto che andiamo così d'accordo..." dissi per provocarla, "Hai ragione, dovrei andarci con lui, vado a dirglielo." si alzò in fretta e furia e andò da lui. Era stato facile. La giornata passò tranquillamente. Decisi di andare nell'ufficio di mio padre a salutarlo, ma appena entrai vidi Sarah seduta sulla sedia e lui in piedi di fronte a lei con fare abbastanza scocciato. "Ehm... Ripasso più tardi. "dissi imbarazzatissima e uscii. Che strano. Quel pomeriggio girammo almeno 6 negozi per trovare un cavolo di vestito. Non era tanto per me, mi sarei messa qualsiasi cosa, ma alla mia amica e a sua sorella nessuno piaceva. Dopo l'ennesimo capo bocciato mi arrabbiai, decisi di mettermi un paio di shorts di pelle neri e una camicetta bianca semitrasparente, mi arricciai i capelli formando dei boccoli dorati che ricadevano sulle spalle e dei tacchi neri lucidi. Ero già tropo audace per i miei gusti, ma tanto non dovevo fare colpo su nessuno. Chiamai Paul, ma non rispondeva al cellulare, furono i miei genitori ad accompagnarmi in macchina, per Roxy avevano noleggiato una limousine,si vedeva che non ero io quella viziata. I miei mi lasciarono davanti a questa grande villa, non era un locale o una discoteca, semplicemente un'enorme abitazione piena di studenti arrapati e fuori controllo, fortuna che erano solo le 22. Vidi Paul in un angolo con un gruppetto di bionde ossigenate mezze nude che gli si strusciavano addosso. Ma cosa stava facendo? Gli andai incontro, trascinandolo via da quele oche e chiedendogli spiegazioni, l'unica cosa che disse fu:"Tu ti sei divertita con Josh da quel che mi hanno detto, ora tocca a me" mi mollò un bacio sulla guancia e tornò da quelle sgualdrine. Era questo il gioco che voleva fare? Bene, non mi sarei tirata indietro.


 

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