Crystal Pov's
Mi voltai dall'altra parte provando a non pensare a Paul. Incontrai Kevin:"Vuoi qualcosa da bere?" Mi chiese mentre preparava dei cocktail con una maestria impressionante, "Che cos'è?" Gli domandai dopo che mi passò un bicchiere pieno di possibile vodka o gin, non riconoscevo gli alcolici, non avevo praticamente mai bevuto. Lui non mi rispose, così me lo scolai tutto d'un fiato. "Woh, stai bene biondina?" Chiese ridendo vedendomi tutta arrossata. Il petto mi bruciava terribilmente e il sapore che mi era rimasto in bocca era uno schifo:"Certo." Mentiii scrollando le spalle. "Ehi vacci piano, non voglio ritrovarmi un' incantatrice ubriaca da riportare a casa." Dietro di me apparve Josh, con un bicchiere di tequila in mano. "Ma ai lupi mannari l'alcool non era inutile?" Domandai guardandolo storto, "Sì, ma è comunque buono." Scrollò le spalle. "Non sei la mia baby-sitter, posso bere quanto mi pare" afferrai alla cieca un altro bicchiere e lo mandai tutto giù. Diventava quasi più buono con ogni bicchiere che passava. Dopo un tot persi anche il conto. Era appena mezzanotte e mia sorella praticamente non si reggeva più in piedi, c'era Drake che l'aiutava a sorreggersi. "Io direi di fare qualcosa di più tranquillo" suggerí Lily, anche lei ubriaca e sorridente. "Facciamo obbligo o verità" rispose Sarah e così facendo afferró alcune persone apparentemente a caso e le mise in una stanza al piano di sopra. Voleva dare l'impressione di aver scelto senza pensarci le persone, ma chiaramente non fu così: c'eravamo io, Sarah, Lily, Roxanne, Jen, Tyson, Ian, Drake, Cassidy, Kevin, Paul e Josh. Prevedevo guai. Prese una bottiglia di birra vuota e la mise al centro del cerchio di persone, facendola poi girare. "Cassidy! Obbligo o verità, piccolina?" Fece con finto affetto la moretta, "Obbligo." Rispose subito in modo rude. "Ti obbligo ad andare in quello sgabuzzino con Tyson per 10 minuti." Sorrise da orecchio a orecchio. La ragazza dubitò un attimo, poi afferró di scatto il licantropo sorpreso e felice allo stesso tempo, entrarono nello sgabuzzino e chiusero la porta. "Okay continuiamo: Kevin, gira la bottiglia." Biascicò mia sorella. "Crystal: obbligo o verità?" Merda. Bevvi altri due shottini di vodka:"Verità." Risposi seguita da un 'oh' di disapprovazione generale, "Sei vergine?" Domandó Kevin. "Pff, capirai che domande facili, allora tutti sceglieremmo verità." Si intromise Josh. Ma che voleva da me? "Allora rispondi tu" ribattè Drake. Josh fissò un attimo il vuoto e con occhi vuoti rispose:"No." "E con chi l'hai persa?" Chiese Roxy ridendo, "Non era questa la domanda..." Brontolò il ragazzo, "Io sono la festeggiata, io faccio le domande quando voglio, ora rispondi." Ribadì stranamente seria, "Una scopata di una notte con una più grande, contenti?" Lo vidi nervoso. "Vogliamo il nome!" Esclamò Lily, "Dai dillo così la smettono" saltó fuori Jennifer, "Che gioco stupido" commentò Ian, anche lui un po' agitato. "Con te, Roxanne." Disse con voce profonda, guardandola negli occhi. La ragazza sorrise tra sè e sè, mentre regnava il silenzio. "Tu cosa...?" Non Sapevo se guardare mia sorella o l'altro. "Non hai risposto alla domanda..." Cambiò argomento Paul, "Sì, sono vergine." Risposi lasciando la stanza. Ero abbastanza su di giri, in più Josh e Roxanne...ma quando...non volevo nemmeno saperlo. Ripresi a bere ancora di più.Josh Pov's
Alla fine lo aveva scoperto. In uno dei peggiori modi aggiungerei. Perché mi preoccupavo? Io e lei non stavamo insieme, non c'era niente tra di noi...eppure mi sentivo un verme. In quei momenti avrei voluto essere un adolescente normale per potermi ubriacare, ma, dato che non c'era della verbena in giro, non mi rimaneva altro che concentrarmi su una ragazza presa a caso tra le altre. Credo si chiamasse Loren...Lois...Laura.. Qualcosa del genere. Sembrava abbastanza carina, mi avvicinai e ci parlai un po', fino a quando vidi Crystal barcollare da una parte all'altra della sala principale in mezzo a tutta quella musica e quel casino doveva sentirsi male, per non parlare di quanto aveva bevuto. "Vieni, ti riporto a casa" le gridai all'orecchio affinché potesse sentirmi nonostante il volume delle casse, "Non voglio!" Inizió a lagnarsi e a ridere allo stesso tempo. Non era il caso di iniziare a discutere con un' ubriaca, la caricai sulle spalle e la portai fuori dalla villa. "Ma che cazzo stai facendo? Riportami dentro e vai a scoparti mia sorella!" Mi urlò dietro mentre la mettevo in macchina e me allacciavo la cintura. "Lo sai perché l'ho fatto? Perché quella sera era la prima in cui fui influenzato dalla luna piena...non sapevo ancora che effetti mi provocasse, la vidi lì una sera e me la portai a letto, la mattina dopo non mi ricordavo praticamente niente, comunque preferivo dimenticare. Provai ad avere una relazione con lei, ma per lei non significavo niente. Non so nemmeno perché io te lo stia dicendo, sei ubriaca fradicia e domani non te lo ricorderai nemmeno." Sbraitai guidando a tutta velocità dalla rabbia. Appoggió lentamente la sua testa sulla mia spalla e dopo aggiunse:"Lo farò invece." Le luci di casa sua erano spente. "I miei sono in albergo, avevano un impegno di lavoro o robe del genere..." Biascicò prima di inciampare con i tacchi e cadere per terra. Le sfilai le scarpe, la presi in braccio e la portai in camera sua. "Mi piace il tuo profumo sai? Anche i tuoi capelli, il tuo naso, i tuoi occhi, la tua bocca e poi...cosa stavamo dicendo?" Fece lei guardandosi intorno, "Sei proprio andata" sorrisi leggermente e rise anche lei. "Cambiati e mettiti il pigiama." Le lanciai alcuni vestiti trovati in giro, "Sono troppo ubriaca per cambiarmi, dovrai farlo tu." Sorrise maliziosamente barcollando, "Stai scherzando?" Feci perplesso, "Per niente, dai inizio io allora." Si tolse la maglietta e i pantaloncini, rimanendo in intimo davanti a me. Deglutii. Non era brutta...per niente. "O-ok ora mettiti questi" le porsi i vestiti cercando di non fissarla troppo. "Sul serio? Sono qui, davanti a te, mezza nuda e con il cervello andato e tu mi chiedi di rivestirmi?" Vidi che le vennero gli occhi lucidi e si mise davanti allo specchio, guardandosi con un' espressione schifata. "Quello che voglio dire è che comunque, oltre ad essere un lupo mannaro, sono anche un uomo, ma tu sei ubriaca quindi per quanto vorrei saltarti addosso non posso farlo perché ce l'avrei a morte con me stesso, in più rischierei di farti male e tu mi uccideresti non appena torneresti in te." Ammisi guardando il suo riflesso nello specchio. Si girò verso di me e fece un sorriso timido, uno di quelli che faceva quando non voleva ammettere di essere felice. "Bene, ora toglimi il reggiseno, lupacchiotto" disse allargando le braccia. Non sapevo se ridere o arrossire. "Scherzo, dormirò così stanotte." Aggiunse poi. "Josh, devi promettermi che non lascerai Crystal a Paul." Biascicò aggrappandosi a me, "Sei tu Crystal" le ricordai ridendo, "No, no, no...Intendo Crystal-sobria, io sono Crystal-ubriaca, okay?" Mi spiegò provando a puntare il suo dito contro di me, barcollando però e sedendosi sul letto, "Ma Crystal-sobria è innamorata di Paul" la assecondai, "Sappiamo tutti che non è vero, lui è un coglione, vorrei che anche l' altra Crystal se ne rendesse conto, quando lo farà sarà troppo tardi...Ma tu non arrenderti, tu potresti renderla felice, lo stai già facendo, devi solo continuare a farlo, promettimelo." Mi guardò dritto negli occhi. "Te lo prometto" cedetti alla fine. Si calmò e si mise sotto le coperte. Ero così tentato dal dormire nel letto con lei, ma poi ritornai in me e mi distesi su quel divanetto davanti al letto. "Ah Josh? Trattala meglio, ne ha passate tante, è super sensibile, anche se vuole sembrare forte non lo è per niente. E fai attenzione a Roxanne, non me la racconta giusta." Biascicò rigirandosi nel letto. "Buonanotte Crystal" mi limitai a dire, addormentandomi anche io. Quel suo alter ego ubriaco forse aveva ragione, mi decisi a mantenere la promessa.
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Violet Moon
Werewolf"Mi svegliai in camera mia in preda al panico, con le gocce di sudore che scendevano dal mio viso, guardai l'ora: 06:20. Corsi in bagno a darmi una sciacquata al viso e a tranquillizzarmi. Era soltanto un sogno, o meglio, soltanto un incubo. Guardai...