68.

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Josh Pov's
"Cosa?" Domandai voltandomi di scatto, "Come hai fatto a non sentire il suo odore?" Chiese Crys, "Io non... cazzo, verbena!" Esclamai guardando le lattine. Erano già state tutte aperte quando eravamo arrivati lì. "Sei sicura sia proprio lui?" Feci di nuovo, "Sì...Mi pare...Quasi sicuramente" balbettò. "Vai ad avvertire gli altri, io intanto inizio a cercare quel figlio di puttana." Sputai fuori superandola. Anche se la gente non era molta c'era musica ad alto volume e persone ormai mezze ubriache. Quella verbena nella birra era veramente poca, giusto per farci perdere il senso dell'olfatto momentaneamente. Perché non ci aveva storditi subito? Che diamine voleva. Appena vidi Kevin, travestito da pirata, lo avvicinai e gli spiegai la situazione, così continuammo a cercare quel bastardo. Vidi un ragazzo con addosso una maschera da hockey, lo strappai dai suoi amici e gli tolsi la maschera: Paul. "Ah sei tu" dissi freddo mollandolo, "Che ti prende Blues?" Mi chiese curioso, "Non sono affari tuoi" risposi rude, "Andiamo Josh, siamo sempre stati amici, non trattatemi così, né tu nè Ian" mi supplicò. "Perché hai tradito Crystal eh? Non ci hai pensato nemmeno un secondo prima di fotterti sua sorella?" Sbraitai, "Io...Senti, lo so che non mi crederai, ma è come se fossi stato...persuaso. Non ho mai voluto farlo veramente" disse disperato. Quelle parole mi illuminarono. "E se fosse stata tua sorella a costringerti?" Chiesi, "Cosa? No non lo avrebbe mai fatto" ribattè subito, "Intendo...usando i suoi poteri, senza che tu lo sappia. Del resto non sapevi nemmeno che fosse un'incantatrice, giusto?" Domandai freddo come il ghiaccio, "Giusto...Io non lo so, Cristo, non so più niente! Rivoglio solo i miei amici" si lamentò. Io e lui non eravamo mai stati particolarmente amici, ma nemmeno ci odiavamo. "Vuoi tornare ad essere amico mio e di Ian? Bene, aiutaci a trovare Nick. Costume da Jason di Venerdì 13. Attento, può diventare chiunque, è un licantropo muta-forma." Dissi solenne. "Va bene" acconsentì subito. "Scusate belle donzelle, ma abbiamo un figlio di puttana da cercare" ci ricordó Kevin. Setacciammo anche il piano di sopra niente. Andammo a setacciare anche il giardini. Ci riunimmo a Crys, che aveva radunato tutti gli altri. "Che ci fa lui qui?" Chiese guardando Paul. "Ci da una mano" risposi. Ero sicuro mi avrebbe urlato contro e maledetto, ma si limitò a scuotere lentamente la testa. "Ci siete tutti" sentimmo una voce da sopra un albero. "Se ti prendo ti uccido, figlio di..." ringhiai subito. "Stai giù" mi incantó Crys e quella stupida collana che avevo al collo mi immobilizzó a terra. "Che vuoi?" Chiese Jennifer, "Parlarvi" sussurrò guardandosi intorno. "Oh sì, riguardo a cosa? Al fatto che tuo padre vuole ucciderci e che tu sei un bastardo, o a come è bello il tempo oggi?" Chiese ironicamente Ian. "Ascoltate a basta" saltó giù dall'albero, era tutto dolorante per via di quella ferita sopra il cuore che gli aveva inferto la mia ragazza con il suo arco. "Dobbiamo fare in fretta, mio padre non sa che sono qui. Lui vuole uccidervi tutti, è lui che ha ucciso Lauren, vostra madre. Mi ha intimato lui di...importunare Crystal...so che non mi crederete, ma ne ho le prove. Mio padre nasconde un segreto riguardo alla tua famiglia, Josh, un segreto che nemmeno tu, tuo fratello e tuo padre conoscete." Raccontò, "E quindi?" Feci impaziente, "È scritto su un lezzo di carta che custodisce nella sua cassaforte, sono riuscito a rubarglielo e a nasconderlo tra le pagine di un libro nella vostra scuola" continuò, "Allora ti avevo veramente visto, tra le tribune" commentò Crys, "Che aspetti, consegnaci un messaggio" lo intimó Cassidy, "È scritto in una strana lingua e, come vi ho detto, è dentro questo libro, a scuola." Aggiunse, "Come facciamo a sapere che non è un trucco? E poi, perché ti staresti mettendo contro il tuo stesso padre?" Fece Tyson, scettico. Nick fece un profondo respiro e guardó nel vuoto:"Lui non è mio padre. Cioè sì, ma non si è mai comportato da padre. Mi ha lasciato crescere in quel orfanotrofio, fino ai 13 anni, quando una famiglia di alcolizzati mi adottò. Di norma, i servizi sociali non manderebbero mai un bambino da delle persone così, ma ero già stato rifiutato da altre 11 famiglie, poiché dive c'ero io accadevano sempre incidenti, io a quel tempo non lo sapevo, ma era Oliver a provocarli, per non farmi rimanere troppo in uno stesso posto senza affezionarmici. Per questo mi mandó dai Carson, chi mai si affezionerebbe a degli ubriaconi? Beh, io. Con quell'alcol rovinavano loro stessi, ma con me erano sempre gentile e onesti, mi volevano bene, ero il figlio che non avevano mai avuto e loro erano i genitori che avrei sempre desiderato. Andava tutto alla grande, fino a quando un giorno Oliver decise bene di massacrarli dicendomi che era stato Jeff, tuo padre, Tyson. Fu quel giorno che scoprì di essere un lupo mannaro. Qualche giorno fa, con la morte di Andrew, sono riuscito a scoprire che mio padre è in contatto con un'incantatrice, una sera gli ho sentito parlare ed è stato allora che ha confessato di averli uccisi." Gli vennero gli occhi lucidi. Crys e Sarah si guardarono. "Serpia..."sussurrò Crys alla fine. "Io ti credo" disse Crys. "Cosa?" Chiesi perplesso, "Oh andiamo, tutto torna! Avrebbe potuto ucciderci quella sera e anche questa, ma non lo ha fatto" si unì Roxanne a lei, "Venite in biblioteca lunedì, vi mostreró quel pezzo di carta" ci supplicó, "Io..." non sapevo se fidarmi o no. "Merda, arriva mio padre, sento il suo odore, via!" Così dicendo sparì correndo veloce come la luce. "Dolcetto o scherzetto" Oliver era appena apparso, con suo figlio Nick, tenuto per la gola. "Abbiamo un piccolo traditore eh?" Gli tiró un pugno. "È tuo figlio, basta!" Gridó Lily. "Che hai detto?" Fece lui, "Hey, ci fai seghi il tuo minuscolo pene con quella mano?" Fece Sarah con un gesto esagerato, lanciandogli una palla di fuoco. "Piccola stupida troia" fece Oliver con la mano bruciacchiata. "Ti faccio vedere io!" Urló e le corse incontro, ma Nick riuscì ad afferrarla e a portarla in salvo. "G-grazie" balbettò lei tutta rossa in viso. "Correte!" Urlai!

Crystal Pov's
Andammo tutti a nasconderci, io scelsi il piccolo capanno degli attrezzi nel giardino di Jen e Cass. "Chi è?" Chiese una voce, "Crystal, tu?" Feci impaurita, "Paul." Porco cazzo. "Ah." Commentai. "Ho letto, prima, nella mente di Josh quello che gli hai raccontato" non riuscì a trattenermi. "Come ci sei riuscita?" Fece stupito, "Con un po' di concentrazione e sangue di naso." Risposi cinica. "Non è tutta colpa mia" protestó, "Ah, quindi è colpa mia?" Chiesi indignata, ma sempre bisbigliando. "Andiamo, avevo detto di amarti e tu niente! Fai tanto la santarellina, quando alle mie spalle te la spassavi con Josh. Credi fossi cieco? Vedevo come lo guardavi" fece acido. Non seppi cosa rispondere. "Sei solo uno stronzo, Paul" trattenni a fatica la lacrime. "Trovati" merda, Oliver. Non riuscivo a vedere niente. "Dove sei, vieni fuori maledetto!" Urló Paul. Poi un colpo di artiglio e niente. Non più un respiro. Oliver uscì di corsa e svanì. Gli altri ci raggiunsero e accesero le luci. "Cosa ha fatto quel...?" Chiese in quel momento Drake, ammutolendo subito. Sarah urló disperata, mi voltai a guardare Paul. Stava morendo dissanguato, davanti a me. "O mio Dio, Paul, Paul, andrà tutto bene..." provai a rassicurarlo prendendogli il viso tra le mani e sporcandomi le mani di sangue. "Allontanati da lui! Paul, Paul sono io, Sarah, la tua gemella, ci sei? Rimani con me, ti prego."  Mi spinse via Sarah con un pianto disperato. "Josh, Ian...l'ho fermato, hai visto..?" Chiese tossendo sangue. "Sì, ho visto, amico mio" disse lui con gli occhi lucidi "Sei stato un grande, campione" aggiunse Ian con una lacrima che gli scendeva dal viso. "Ehi, non stancarti, okay? Vedrai ti cureremo in un attimo" si avvicinò anche Roxy straziata, "Stai tranquilla..." tossì ancora. "Ti voglio bene, sei in gamba sorellina" bisbigliò a Sarah. "Anche io, non lasciarmi ti prego" continuava a piangere. Nessuno di noi sapeva cosa fare, eravamo paralizzati dal dolore. Paul si giró a guardarmi e sussurrò:"Mi dispiace Crystal, mi dispi..." un altro colpo di tosse. "Io ti perdono..." sussurrai e lui, con un sorriso sul suo bel volto, si spense.

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