Pov's Josh
Ma perché diavolo quell'imbecille stava clacsonando? Crystal era davanti a lui, cosa aveva, era orbo? Non capivo nemmeno il perché Crystal fosse uscita con lui...ma dopotutto sono affari suoi, non mi potevo intromettere. Ma perché io ero amico di Paul? Ah vero...non non eravamo amici, lui era amico di Ian, Ian era amico mio, ma io e lui non eravamo amici. La cosa che mi lasciava più perplesso era il perché volesse uscire con Crys. Ero certo che non notasse l'intelligenza o il carattere di una ragazza. Per quanto riguarda la bellezza, Crystal non era 'quel' genere di bellezza...questo non vuol dire però che fossr brutta. Non era semplicemente il suo tipo di ragazza, non che ne avesse una, bastava fosse sexy o che lui fosse abbastanza ubriaco, se la scopava e finiva là. Crystal non era quel tipo di ragazza...O forse si? Infondo che ne sapevo io? E poi cosa mi importava? Niente. "Allora parliamoci chiaro, perché ha invitato Cry ad uscire? Che diavolo ha in mente?" Mi chiese Jennifer riportandomi alla realtà, "Non l'ho ancora capito...Ma qualcosa non quadra."
Pov's Crystal
Non riuscivo a mantenere la calma durante il tragitto. Paul, al contrario, continuava a farmi domande e a sorridermi, "Sei molto carina questa sera, anzi sei bellissima." Era bastato solo questo a farmi arrossire e balbettare:"Oh grazie, anche tu sei molto bello stasera, cioè non stasera. Intendo che tu sei sempre bellissimo, non che stasera tu non lo sia..." Cominciai a farfugliare mentre lui rideva:"Allora, pensavo di andare a mangiare qualcosa, ti va?" Mi chiese con il suo sorriso abbagliante facendomi sciogliere, "Si, ovvio, va benissimo." Dissi velocemente mentre cercavo di non avere un infarto. Parcheggiò la macchina davanti al ristorante che aveva deciso. Feci per scendere quando mi bloccò:"Non pensarci nemmeno, ti apro io la portiera." Ammiccò con i suoi occhi verde scuro fissi sui miei, al che abbassai subito lo sguardo. Scese velocemente e mi fece scendere, "Grazie ma non serviva." Cercai di dire senza avvampare di nuovo, cosa impossibile per me. "Non voglio che tu mi consideri rozzo già dal primo appuntamento." O mio Dio aveva detto proprio 'appuntamento'? E se era il primo, voleva dire che ce ne sarebbero stati altri? Lo sperai con tutto il cuore. Entrammo nel ristorante e ci sedemmo ad un tavolo vicino alla finestra. "Allora tu cosa prendi?" Mi chiese. Come d'abitudine risposi subito e senza minimamente pensare al fatto che fosse un piatto infantile, "Pizza." Forse avrei dovuto scegliere qualcos'altro...magari più...adulto . "Cameriera, scusi! Due pizze margherita per favore...Crystal puoi dirmi che cos'hai?" Mi disse improvvisamente serio e preoccupato, "Chi? I-io? No, niente, niente di niente. Forse sono solo...un po'nervosa..." Ammisi abbassando la testa, "Per colpa mia? Mi dispiace, non sapevo che non volessi uscire con me, è solo che..." "Cosa? No, no. Io voglio uscire con te, fidati, lo voglio da moltissimo tempo. È solo che...tu sei...Wow! E io sono...io." Replicai subito. "Intendi bellissima, super intelligente, simpatica?" Domandó avvicinandosi a me sorridendomi come solo lui sapeva fare, "Dimentichi anche imbranata, sfigata e super timida." Aggiunsi rilassandomi e sorridendo. "Nah, ti sottovaluti. Secondo te perché ti ho chiesto di uscire?" Chiese dolcemente. "...bella domanda..." Sussurrai mentre ci pensavo, intanto arrivò la pizza. Mentre mangiavamo scherzavamo e facevamo battute su qualsiasi tema: musica, scuola, sport, hobby personali. "Com'è avere una sorella come Roxanne?" Mi interrogò lui incrociando le braccia al petto, come se fosse divertito. "È dura...diciamo così." Non volevo prolungarmi o annoiarlo con le cattiverie di Roxy. "Lo immagino, in classe è peggio." Già vero, Paul aveva 18 anni, come Roxanne, solo che lei gli avrebbe compiuti tra qualche mese, ed erano in classe insieme. "Mi hanno detto che sei uscito pure con lei..." Dissi a voce bassa. Perché non chiudevo mai la mia stupida boccaccia? Lui alzò le spalle, "Sì, mi pare un anno fa o due, non ricordo bene. Dopo di lei, decisi che non sarei mai più uscito con una ragazza in classe mia, è...imbarazzante." Ridemmo entrambi. "Tu e...Josh, invece?"Domandó abbastanza timido...non era da lui essere timido. "Chi? Oh no, niente, assolutamente nulla. Mai. Nemmeno in un universo parallelo. Solo quando in questa dannata città nevicherà, cosa che non avviene da 200 anni buoni...Mai e poi mai." Mi affrettai a dire. Paul cominciò a ridere, "Ahaha bene...temevo che la situazione diventasse strana...così posso averti tutta per me." Disse facendomi l'occhiolino. Oddio stavo per svenire, me lo sentivo. Finimmo di mangiare e Paul decise di pagare il conto. Cavolo, era veramente un cavaliere...Josh poteva prendere esempio. Perché pensavo a Josh? Bah, sicuramente era una cosa casuale...ovviamente. "Ti va di fare una passeggiata?" Mi sussurrò ad un orecchio, "Okay." Dissi sorridendo come un'ebete. "Andiamo in quel boschetto?" "No! Cioè...sarà tutto buio...che ne dici se andiamo al parco?" Proposi gentilmente, "Certo." Acconsentì Paul. Non volevo tornare là dentro...non dopo l'allenamento di quel giorno. Credo fossero più o meno le 10. Faceva molto freddo. Perché non mi ero portata dietro...che so...un cardigan o una felpa? Stupida. "Tieni, mettitela, me la ridarai dopo." Disse lui porgendomi la sua giacca. Quel ragazzo era un angelo. "Tornando alla domanda di prima...secondo te perché ti ho chiesto di uscire?" Insistette. "Oh beh...forse...ti sto simpatica?" Chiesi ingenuamente. Cominciò a ridere e d'un tratto mi cinse i fianchi, avvicinó la sua testa alla mia mentre mi guardava negli occhi:"Wow che occhi...viola che hai! Ho sempre pensato fossero azzurri." Argh, stupidi occhi viola! Non potevano diventarmi verdi o un qualsiasi altro colore normale? No, viola! "Si, sono strani lo so..." Ammisi abbassando la testa, "Be, non mi importa minimamente. Infatti io ti ho chiesto di uscire perché...mi interessi, sì; e quindi volevo conoscerti meglio...." Questa volta svenivo veramente, "Sei serio? Tu? Con me? Mi prendi in giro? È uno scherzo?" Cominciai a chiedergli a raffica. Lui non perse tempo a rispondermi, improvvisamente mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Un bacio tenero ma abbastanza deciso. Era una sensazione...strana. Non il classico bacio che ti porta al settimo cielo. Come mai? Era colpa mia? Massì, semplicemente mi aveva presa alla sprovvista, tutto qui. Rimanemmo così per qualche istante e poi sussurrai:"Be anche io voglio conoscerti meglio se è per questo." Il suo sorriso smagliante si allargò ancora di più. Passeggiammo per altri 20 minuti e poi tornammo alla sua auto. Mi lasciò sul vialetto di casa, dandomi un altro bacio. "Ah la giacca, tieni." Fortuna che me la ricordai in tempo. Lui la prese e ripartì. Entrai in casa e trovai i miei che guardavano la tv, probabilmente Roxanne era in camera sua...per fortuna. "Com'è andata tesoro?" Mi chiese mia mamma senza staccare gli occhi dalla televisione, "Bene. Molto bene. Ehm...sono stanca, vado in camera mia." Corsi in camera e vi trovai Ian, Tyson, Jen e Josh. "Cos'è? La setta satanica si riunisce oggi?" Chiesi tutta allegra saltellando per la stanza. "Dimmi tutto. Com'è andata? Che ti ha detto? Cosa avete fatto? Vi vedrete ancora?" Chiese Jennifer, "Non si vedranno, lei ama me" disse convinto Tyson, guadagnandosi una sberla da Josh, il quale poi intervenne:"Si sono baciati." Disse...incuriosito e...sorpreso. "E tu che se sai, scusami?" Chiese Jen mentre Tyson e Ian ridevano sotto i baffi, "Perché lui legge nel pensiero." Dissi io.
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Violet Moon
Wilkołaki"Mi svegliai in camera mia in preda al panico, con le gocce di sudore che scendevano dal mio viso, guardai l'ora: 06:20. Corsi in bagno a darmi una sciacquata al viso e a tranquillizzarmi. Era soltanto un sogno, o meglio, soltanto un incubo. Guardai...