15.

10.1K 517 51
                                    

Pov's Crystal
Josh rimase a bocca aperta:"Da quand'è che lo sai?" Be...non era poi così 'indecifrabile' come pensava. "Oggi bel bosco. Quando hai avuto la benda non sei riuscito a distinguere le mie parole dai miei pensieri." Ma quando avevo avuto il tempo di elaborare tutto questo? Aspetta...quindi lui ha sempre saputo tutto? "No, non ho sempre saputo tutto. So controllarmi. Leggo nei pensieri della gente solo se è strettamente necessario." Intervenne subito lui. "Quindi il bacio con Paul era strettamente necessario?" Chiesi con un sorriso malizioso. "Ahia. Dai andiamocene prima che ti spenga un'altra volta o prima che il mio cuore si spezzi ulteriormente. Ian tu vieni?" Disse Tyson mentre si dirigeva alla finestra, "Stai dicendo che devo scendere un'altra volta da quella finestra?" Chiese Ian sconcertato, "Dai muoviti." Josh lo afferrò e i tre ragazzi uscirono. "Raccontami ogni singolo dettaglio. E il bacio. E tutto." Mi domandò improvvisamente Jennifer. Le raccontai tutto nei minimi particolari mentre lei non mi staccava gli occhi di dosso. "È fantastico! Gli piaci! Non vedo altre spiegazioni." Esordì alla fine. "Mh si...ma è tutto così strano e improvviso... Non mi sto certamente lamentando, è che ho sempre pensato non mi avesse minimamente notata." Riflettei a voce alta, "Ti sbagliavi. Bene ora, non vorrei sembrarti scortese, ma quei tre imbecilli mi hanno lasciata qui e senza Tyson o Josh credo che saltare dalla finestra sia impossible, per non parlare dei tuoi che se mi vedessero uscire chiamerebbero la polizia per violazione di domicilio, quindi...posso rimanere qui a dormire?" Chiese in modo dolce sbattendo le ciglia, "Ma perché volete tutti dormire da me?" Le chiesi senza accorgermi che lei non era Josh e quindi non sapeva niente. Inclinó la testa confusa, "No, pensavo ad alta voce. Dai mettiti e a dormire che è tardi."
Finalmente era domenica, questo significava niente scuola, niente mamma e papà, ma soprattutto niente Roxanne. Roxanne...merda il suo vestito! Dovevo rimetterglielo a posto prima che se ne accorgesse. Mi girai nel letto e vidi che Jen era sveglia:" Che ore sono?" Mi chiese mezza addormentata, "Le 10 e mezza" risposi alzandomi dal letto. "Che? Oddio devo andare! Ho promesso ad Ian di andare da lui oggi, vado a conoscere i suoi." Wow. "Ohn...quindi la vostra storia è seria..." Dissi riflettendoci su, "Eh già. Spero continui così. Vado, ciao." Eh? Aspetta... "Ma come fai a scend..." Non feci in tempo a finire la strada che Josh entrò dalla finestra, afferró Jen e la mise giù. "Ma dov'eri? Te ne stavi qua fuori appostato?" Gli chiesi acida mentre rifacevo il letto. "No, mi ha chiamato Jennifer. Ho parlato con Oliver." Solo a sentire quel nome rabbrividii, "E...cosa ti ha detto?" Domandai senza voltarmi, "Niente di che. Ma dobbiamo muoverci a far uscire i tuoi poteri dalla tua testa, potresti avere un blocco mentale o qualcosa di simile. O forse..."   "Cry tesoro!" Mia mamma entrò subito in camera mia, "Non si bussa più?" Chiesi senza girarmi a guardare Josh. "Scusa, ma stavi parlando da sola?" Mi chiese guardando il vuoto nella mia stanza...Era veloce il licantropo! "Oh...ehm...sì. Devo andare, mi aspetta Josh." A sentire quel nome mia mamma si raddrizzò, "Be' non lasciarlo fuori a prendere freddo, invitalo ad entrare. Jooosh entra pure caroo!" Gli urlò dalla finestra non appena lo vide appostato fuori dalla finestra. Solo lei poteva mettermi in imbarazzo così tanto. Andammo di sotto a fare colazione...come al solito papà mancava...era troppo assente in quel periodo. Il campanello suonò e Roxanne andó scocciata ad aprire la porta. "Ciccial, è per te." Non potevo crederci... "Stai zitta..." Bisbigliai provando a trattenere le lacrime, per fortuna ci riuscii. Josh piegó la testa confuso, ma non intendevo dargli spiegazioni. "Bene, oggi che programmi avete ragazze?" Ci chiese mia mamma mentre serviva la colazione a tutti e 4. "Ufff non seccarmi ma'. Come faccio a saperlo già da adesso?" Affermó mia sorella con il suo solito atteggiamento strafottente. "Roxy smettila di essere così scorbutica, abbiamo pure un ospite!" Disse mentre indicava Josh che sorrideva cordialmente, "Chi lui? Solo perché si fa Ciccial? Capirai che ospite!" Quella brutta... "Chiudi quella fogna!" Le urlai furente mentre mi alzavo da tavolo, "Se invece dovessero invitare a colazione tutti quelli che ti fai tu, avreste ospiti tutti i giorno, vero Roxanne? Grazie della colazione signora Robertson, arrivederci." Sentì dire a Josh mentre si alzava tranquillamente e mi seguiva fuori, "Allora dove si va?" Chiese camminandomi affianco, "Noi? Da nessuna parte. Vado a cercare l'altra incantatrice. Ciao." Sbuffai imbronciata mentre mi dirigevo verso il bosco. Lui iniziò a ridere...Dio che bella risata... "Ah si? E da dove vorresti cominciare, stupida come sei, Ciccial?" Oh.... "Come mi hai chiamata? Sei uno stronzo, lasciami in pace! Vattene, non ho bisogno di te, non ho bisogno di nessuno di voi!" Cominciai a tirargli pugni sul petto mentre lui provava a fermarmi, "Ehi, calmati! Stavo scherzando!" Provó a bloccarmi i polsi ma lo scaraventai via con il mio 'sguardo viola' e cominciai a correre verso il bosco senza esitare. Quella parola...era passato molto tempo, ma quel nome evidentemente mi faceva ancora male. Mi pareva ancora di sentire l'odore di cloro di quella dannata piscina...Le lacrime cominciarono a rigarmi le guance mentre correvo sempre più veloce. Dopo pochi minuti rallentai il passo e mi ritrovai nel mezzo del bosco. Riuscivo a sentire l'acqua del ruscello scorrere...odiavo il rumore dell'acqua. Credo che, se non fossi stata fuori di me in quell'istante, ormai per abitudine non ci avrei nemmeno fatto tanto caso.
Pov's Josh
"Dove sei Crystal? Dai smettila di fare la bambina!" Setacciai tutta la boscaglia fino a ritrovarmi davanti al punto più profondo del fiume, il quale poteva tranquillamente essere scambiato per un laghetto. Fu allora che la vidi. Stava a galla abbastanza lontana da riva...Oh cazzo no, non potevo essere arrivato troppo tardi. Nuotai fino a raggiungerla e cominciai a chiamarla:"Crystal! Crystal svegliati! Crysfal!" Ero a pochi centimetri da lei quando si alzò improvvisamente. Grazie a Dio era viva. Non appena si guardò intorno e vide dov'era cominció a urlare e a dimenarsi. "Crys, calma. Ci sono io. Tranquilla." Provai a calmarla e alla fine la presi tra le braccia. Sembrava una bambola di porcellana a pezzi. Aveva i capelli sul viso, il trucco colato ed era bagnata fradicia, per non parlare del fatto che fosse terrorizzata. Pian piano si tranquillizzò e si aggrappò a me. Non so perché, ma vederla il quello stato mi faceva sentire...inutile, triste. Si raggomitolò sul mio petto e fu allora che la vidi tremare. Be, in effetti eravamo a dicembre, mi sorprende che il lago non fosse ghiacciato. "Dai, muoviamoci ad uscire" le dissi trascinandola fuori dall'acqua. La presi in braccio e cominciai a correre verso casa mia. Un normale essere umano ci avrebbe messo 30 minuti, io ne impiegai 5. Forse avrei dovuto chiederle se volesse andare a casa sua, ma ne dubitavo. Mio padre era al lavoro mentre Tyson aveva una partita di basket. E Wendy? Non importava. Entrai dalla mia finestra, l'avevo lasciata aperta quella mattina. Una volta entrato la richiusi subito per non far prendere freddo a Crystal. Aprii l'armadio e tirai fuori una camicia larga e un paio di pantaloni. "Mettiti questi e dammi i tuoi vestiti, sono fradici." Alzó la testa per guardarmi e annuì leggermente. Uscii dalla stanza per darle la sua 'privacy', anche se eravamo in casa mia. Dopo 10 minuti bussai alla porta ma non ricevetti risposta, allora entrai. Vidi i suoi vestiti per terra, mentre lei era seduta sul letto a gambe incrociate con la mia camicia che le arrivava circa a metà coscia, se non di meno, e guardava fuori dalla finestra. "E-ehm, i pantaloni?" Ma che avevo? Stavo balbettando? Io? "Sono troppo larghi..." Bisbiglió alzando le spalle. Scese giù dal letto e frugò nella tasca dei suoi pantaloni bagnati, tirandone fuori una scatoletta di pillole. Pillole? Ma perché? Era malata? "Avresti un bicchiere d'acqua?" Mi domandò a voce quasi impercettibile e a testa bassa. "Oh, sì, subito." Corsi in cucina e tornai con il bicchiere pieno di acqua fresca. Lei lo prese, tornò a sedersi mentre prendeva una di quelle strane pillole dal colorito rosato. "Hai mai la sensazione che nessuno ti capisca come tu vorresti essere capito?" Mi chiese d'un tratto senza staccare gli occhi dal panorama fuori dalla finestra. "Sinceramente?" Chiesi a mia volta mentre mi sedevo vicino a lei. "No, dimmi una bugia! Sì seriamente." Disse sarcastica ma senza mutare minimamente espressione. "Si, sempre. E tu?" Domandai a voce bassa. "Idem." Rispose alzando le spalle. "Vuoi dirmi cosa ci facevi nel bel mezzo del fiume?" Forse non avrei dovuto chiederglielo. "Non ero al centro....Stavo correndo e ho sentito un rumore...dell'acqua che scorreva. Sono andata a vedere...ma il fiume era ghiacciato." Stava delirando. "No, Crystal. Il fiume non era ghiacciato, tu eri dentro mezza morta, per questo sei bagnata fradicia." Si girò a guardarmi negli occhi:"Non è vero. Era ghiacciato. C'era qualcuno sull'altra sponda... Sono corsa a vedere perché il ghiaccio era solido...e poi mi sono ritrovata in tutta quell'acqua...come l'altra volta." Quando? "Cosa intendi? E a che ti servono quelle pillole? E perché ti da fastidio quel nome?" Cominciai a chiederle a raffica in preda alla confusione. "Niente...non è niente." Disse abbassando la testa. "Non è vero. Senti, se vuoi che ti protegga e che trovi insieme a te l'altra incantatrice, devi dirmi tutto." Cercai di mantenere la calma mentre dicevo quelle parole. "Leggilo semplicemente nella mia mente, no?" Odiavo quando faceva la scorbutica, ma che potevo farci. "No. Voglio che me lo dica tu. Se non te la senti...va bene così." Prima che potessi alzarmi dal letto lei iniziò a parlare:"Quel...soprannome...'Ciccial' è legato ad alcuni problemi di peso che avevo. Alle medie ero in sovrappeso...molto. La solita storia...tutti mi prendevano in giro, ero l'esclusa ed ero chiamata 'Ciccial'. Il soprannome, come puoi ben immaginare, lo ha coniato mia sorella. In quel periodo i miei stavano avendo una forte crisi e questo non mi aiutava molto. Decisi di perdere peso. E ci riuscii...ma fin troppo bene. Così diventai anoressica. Buffo no? Da sacco ci ciccia a scheletro vivente! Il soprannome fu l'unica parte di 'ciccia' a rimanere dentro di me. Una sera, Roxanne, Lily, Sarah, Drake e Kevin mi invitarono ad una presunta 'festa' nella piscina interna della scuola. All'inizio non volevo andarci per via del mio fisico, ma Roxy insistette tanto. Insomma, mi convinsero a fare una gara a chi nuotava più a fondo. Arrivai a meno...5/6 metri credo. Quando riemersi, Roxanne aveva già azionato il meccanismo di chiusura della piscina, in sostanza mi chiuse dentro. Ero senza aria ma...non mi sentivo soffocare, anzi mi sentivo a mio agio. Dopo mezz'ora arrivo il custode, al quale ovviamente non dissi la verità, altrimenti mia sorella sarebbe finita nei guai. Il custode ancora oggi si chiede come avessi fatto a non morire soffocata per un'intera mezz'ora. Mi era sembrata un'eternità...forse mi ero rassegnata all'idea...di morire. Ancora oggi Roxy mi incolpa di non essere morta. Il periodo successivo a questo stavo attraversando una depressione, fu allora che lei mi spinse giú dal tetto, inscenando il mio suicidio. Finii in terapia per due anni e sviluppai una paura per le piscine, mari e laghi...anche alcuni fiumi, all'inizio non riuscivo nemmeno a farmi la doccia senza avere un attacco di panico. Ah sì, anche la claustrofobia. Le pillole mi servono per evitare appunto gli attacchi di panico, tutto qui." Durante tutta la storia non mi aveva mai guardato negli occhi. "Tutto qui? Non è solo 'tutto qui'!" Dissi alzando la voce infuriato. "Avresti dovuto dirmelo..." Conclusi aspettando una sua reazione. Si coprì il volto con le mani:"Perché? Per prendermi in giro? 'La povera, piccola, fragile Ciccial'? Be non ne avevo bisogno!" Disse frustata mentre scuoteva la testa. "Non ti avrei presa in giro, ti avrei...ascoltata." Al suono di quelle parole tolse le mani dal viso, facendovi cadere una ciocca bionda. Mi avvicinai leggermente, un po' titubante per spostargliela, "E tu non sei piccola e fragile, sei una delle persone più coraggiose che io abbia mai conosciuto, e anche la più testarda se per questo." A quelle parole sorrise. Mi faceva sentire bene vederla sorridere, mi illuminava la giornata. Avrei voluto toglierle la mia mano dal viso dopo averle sistemato i capelli, ma invece rimasi così, a guardarla, mentre mi avvicinavo piano, piano. Non sapevo perché volessi baciarla, ma lo volevo tremendamente. I suoi occhi si chiusero e capii che lo voleva tanto quanto me. Riuscivo a sentire l'odore fruttato dei suoi capelli, mancava così poco. Poi il cellulare squillò, "Oh..ehm...Ciao Paul."

Violet Moon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora