3.

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Crys' Pov

Com'era possibile?!

Che fosse la luce del bagno a dare quel colorito anomalo ai miei occhi?

Corsi in camera mia e tirai su le persiane, facendo entrare la luce dell'alba in tutta la stanza, poi mi guardai allo specchio attaccato al mio armadio; niente, sempre viola.

E se non fosse stato solo un sogno?

E se fosse veramente tutto vero?

Forse ero caduta nel bosco e l'incidente mi aveva procurato qualche strana allucinazione che mi faceva vedere i miei occhi di colore diverso.

E poi le ferite non c'erano, quindi non poteva essere successo.

Tornai in bagno a farmi una doccia calda e a rassicurarmi che non fosse successo niente, poi mi lavai i denti, mi legai i capelli in una coda alta, indossai un paio di jeans stretti e una t-shirt viola con i bordi di pizzo, misi le scarpe e scesi a fare colazione.

Mio padre, evidentemente, era uscito di prima mattina, in cucina c'era solo mia mamma:"Buongiorno Cry. Roxy muoviti a scendere! Oggi vi accompagno io, papà è uscito presto stamattina."

Presto? Intendeva presto per lavoro o presto per... Per lavoro, lavoro.

Alla fine scese anche Roxanne, percorrendo le scale come se fosse una regina che si reca dai suoi umili servi.

Era vestita come sempre: minigonna, tacchi, calze semi trasparenti e maglietta leggera.

Mi ricordo che aveva sempre litigato con i nostri genitori per via del suo abbigliamento, così inzió a mettere le calze e magliette meno scollate, il massimo che potevano ottenere.

"Giorno mamma, ciao Crystal."
Mi salutava? Wow era veramente di buon umore.

"Buongiorno a te. Ecco vi ho fatto i toast. Cry, tesoro, cos'hai fatto agli occhi?"

Merda si vedeva.

"Oh..un'allergia."

Sentii mia sorella ridere:"Un'allergia dovuta all'erba?"

Cosa? Ma se non avevo mai fumato una sigaretta, figuriamoci l'erba.

"Non dire stupidaggini, Roxy. Io non fumo erba, mamma devi credermi io non faccio queste cose!"

Roxanne rise ancora di più e mia mamma la rimproveró:"Roxanne stai zitta! Tranquilla Crystal io ti credo, ti prenoterò una visita dall'oculista per domani, per capire se è grave."

Annuii e chiusi gli occhi per calmarmi.

Pensavo che non fosse più capace di farmi incazzare, forse mi stavo 'risvegliando'.

Finita la colazione mamma ci accompagnó a scuola, dove ci lasció pochi minuti dopo.

"La mamma ti ha quasi scoperto prima. Una figlia, sfigata, depressa, fumatrice incallita e grassa. Stai rimettendo su peso, attenta ."

Ahia. Colpo basso. Che grande stronza.

"Che vuoi Roxanne? Soldi? Che ti faccia i compiti?" Lei scosse la testa e si guardó intorno, persa nei suoi pensieri:"Entrambi. E che tu mi pulisca la stanza. 20 dollari bastano."

Tirai fuori falla tasta i 20 dollari e glieli buttai in mano, lei sorrise e se ne andó.

Almeno ora mi avrebbe lasciata in pace per un po'.

Mi diressi al mio armadietto, dove mi aspettava, come al solito, Jennifer.

"Ciao Cry... Che hai fatto agli occhi?"

Violet Moon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora