Ieri pomeriggio sono successe molte cose, prima la chiacchierata con Jane e il seguente appuntamento con mio fratello Damian e Jeff; poi l'inizio dei dolori causati dalla sete, con la mia caduta nel lago e il piccolo dialogo col demone, per poi uscire salva dal lago, manco fossi per metà sirena, andando così dove mi porta la sete, ovvero da una coppia di miei zii che aspettano un bambino; infine la loro morte, naturalmente per mano mia anche se prima ho accorciato i tempi di nascita del pargolo, che dopo averlo fatto vedere a Damian e Jane e Jeff, ho decido di portarlo con me alla House e con mia grande fortuna Slender non ha detto nulla di brutto a riguardo a parte la sua battutina in cui dice che non è uno che raccoglie gli orfanelli.
"Desi, ma hai almeno idea di come occuparti di questo bambino?....forse non lo sai, ma loro a una certa età iniziano a manifestare i loro poteri, anche se ora è presto perché è appena nato. Però in futuro sarà un pochino difficile" mi dice la voce del demone nella mia testa, proprio ora che mi sono sveglita, dopo una notte bianca, perché Kaleb non riusciva a dormire e ho dovuto fare un giro per il bosco, sempre sotto la protezione dei poteri di Slender. "Ma non potresti farmi almeno svegliare....sai che ho passato metà notte sveglia per lui e te mi vieni a parlare di cosa potrebbe accadere di qui a cinque o dieci anni? Ma che hai in quella testa da demone, un cervello ormai invecchiato o per fino ammuffito dagli anni? Calmati un pochino e poi qua le ragazze hanno detto che ne sanno qualcosa di bambini piccoli....PERCIO' NON INIZIARE A ROMPERE LE SCATOLE DI PRIMA MATTINA" mi metto alla fine a urlare nella mia testa che lo sento parlare, con una voce così fievole che solo con un megafono lo potrei sentire "Va bene, ma io sono solo preoccupato per dopo....quando tutto finirà...ci diremo addio" faccio per chiamarlo, ma lui non mi risponde, forse si è arrabbiato per la mia sfuriata di poco fà. Mi alzo dal letto, mi tolgo le coperte e mi accorgo che sia il mio Jeff che il piccolo Kaleb stanno ancora dormendo, sono così teneri quei due "Sembra quasi che quel bambino sia figlio mio e di Jeff....chissà forse tra un po' potrebbe accadere, così Kaleb avrà un fratellino o una sorellina" penso, intanto mi prendo i vestiti e vado in bagno a cambiarmi. Sotto la doccia penso a cosa potrei fare oggi, Slender ieri mi ha detto che tutto oggi sarei stata a casa, sia per la mia 'bravata' di ieri pomeriggio e anche per vedere di sistemare le cose per il piccoletto. Torno in stanza e vedo che Kaleb sta sulla pancia di Jeff e gioca con i suoi capelli e vedendo questa scena mi viene da ridere, che tutti e due si fermano, infatti Jeff prende il piccolo tra le braccia e si mette a sedere sul letto e guardandomi mi dice <<Potevi anche dormire qualche oretta altra, non ti avrebbe disturbato nessuno>> io dal mio canto faccio un sorriso tirato e dico <<Qualcuno si è messo a parlare non appena ho aperto anche di poco gli occhi e così la mia voglia di dormire ancora è andata a farsi uccidere>>, ora sto anche io seduta sul letto e lui mi da un piccolo bacio sulla guancia per poi passarmi il pargolo e dire <<Io vado in bagno...forse lo dovresti sistemare...a tra poco>> e va in bagno, però meglio dire che fugge la dentro e io mi metto a ridere e dico a Kaleb, pur sapendo che lui non capisce, <<Ma come dobbiamo fare con lui?>> per poi mettermi all'opera e sistemarlo per la lunga giornata che ci aspetta, ovvero, il suo secondo giorno di venuta al mondo.
Tutto sistemato gli metto un body blu scuro che mi ha dato Jeff, <<Desi....ma lo sai che il piccolo poi a una certa età inizierà ad essere un killer come tutti noi?>> mi dice Jeff accarezzando la testa di Kaleb che riposa sul letto, annuisco e dico <<Il demone ha detto che non ci sono problemi....infondo anche Damian uccide, per la sete di sangue e sono sicura che anche il piccolo l'avrà....spero che non l'abbia già da subito>>, lui viene verso di me e mi abbraccia dicendo <<Qualsiasi cosa accada ti starò accanto.....sai vedo questo piccolo come una prova da superare insieme....non lo pensi anche tu?>> vedo che sorride e lo faccio anche io. Mi distendo nel letto e gli dico <<Jeff di a Slender che non ho molta fame e che non scendo.....preferisco stare qui>>, detto ciò lo vedo andare verso la porta per scendere dagli altri.
Inizio a pensare a tutto quello che potrebbe accadere da qui in avanti, guardo Kaleb che dorme tranquillo, ignaro che io non sia la sua vera madre e che in realtà la donna che l'ha messo al mondo l'ho uccisa io, prima che lei lo uccidesse perché non lo voleva. Non vorrei che poi lui volesse andare da loro, in quel caso farei di tutto per fermarlo; perciò per far si che loro non usino ne me e neanche questo bambino per arrivare a me, li devo uccidere tutti e solo così tutti gli angeli scarlatti uccisi da loro torneranno in vita.
Mentre sono assorta nei miei pensieri ho preso il mio album e ho iniziato a disegnare, ho disegnato l'entrata della casa dove ho conosciuto Sam e dove in futuro forse Kaleb andrà a vivere. A un verto punto lascio il disegno e vado in bagno, mettendo però una sedia accanto al letto in modo che il piccolo non cada a terra; in bagno decido di fare una prova sulla mai trasformazione, così penso alla mia sete di sangue chiudendo gli occhi e appena lo riapro vedo che ho le iridi ambra chiaro e lunghe come quelle dei felini e attorno a gli occhi le vene si sono ingrossate e quella zona si è come tinta di nero, i miei capelli sono più lisci e i miei canini sono cresciuti; sorrido al fatto che ora posso trasformarmi a mio volere, così richiudo di occhi e ritorno normale, pensare che ora posso fare questo mi sembra ancora un sogno. Ritorno da Kaleb e lo vedo che sta giocando con il chackram, guardo attentamente ed è veramente il chackram, corro verso di lui e cerco di farglielo lasciare <<Kaleb lascialo......forza piccolo lascia l'oggetto>> dico in continuazione, ma il piccolo inizia a ridere e a giocare, "Fortuna che la lama non è uscita dall'apertura......maledizione e ora come glielo tolgo?" penso guardando la situazione, <<Jeff.....Jeff vieni subito.....sbrigati>> inizio a gridare aprendo di poco la porta e ritornare poi dal bambino che ora a fatto cadere l'oggetto accanto a lui, cerco di toglierlo, ma lo riprende subito e io inizio ad avere paura che si faccia del male. <<Si può sapere perché ti metti a gridare >> mi chiede Jeff entrando in stanza, gli indico il piccolo dicendo <<Ecco il perché....potevi mettere a posto le armi....come glielo faccio lasciare ora....Jeff>> lo guardo triste e lui scuola la testa per poi andare da Kaleb e inizia a prendergli le manine e allontanarle dall'oggetto che io tengo e cerco di sfilarglielo. Dopo varie lotte glielo togliamo e lui si mette a piangere e inizia a gridare, Jeff si tappa le orecchie e io cerco di calmare Kaleb prendendolo in braccio, senza risultati; all'improvviso sento sulla mai spalla un piccolo morso, caccio un urlo e vedo che il piccolo si è calmato, però inizia a mordersi il dito come se avesse fame e poi Jeff chiede <<Desi vuoi che chiedo a Slender di preparare il latte per il piccolo?>> io annuisco e mentre lui è già sceso, prendo una coperta e ci avvolgo il bimbo così scendo anche io. Essendo ancora stordita per quello che è appena successo non metto bene il piede che sto quasi per cadere, fortuna che Masky stava salendo le scale che viene verso di me e mi prende al volo dicendo <<Desi stai attenta.....tutto bene?>> annuisco e poi aggiunge <<Ti aiuto.....non vorrei che cadi un'altra volta>> sorrido e scendo aiutata da Masky. Appena avvicinino il biberon al piccolo lui inizia a bere avidamente e dopo un piccolo ruttino ritorna a dormire, intanto tutti scendono dalle loro stanze cambiati e non più con il pigiama, dato che a colazione tutti andiamo col pigiama, tranne chi si sveglia prima e scende già vestito.
"Si prospetta una giornata molto impegnativa" penso sedendomi sul divano in mezzo a Ben e Toby che giocano alla play, quando E.Jack scende e viene da noi come una furia dicendo <<Ben spegni la partita e metti al telegiornale della mattina.....ragazzi venite tutti>> così Ben spegne mal volentieri la partita e mette al telegiornale, tutti seduti attorno alla tv, chi sul divano o le poltrone o a terra e ascoltiamo cosa dicono: "Ieri sera sono state rivenuti due morti nel bosco, non poco lontano dal lago. La scientifica li ha identificati come il sig. e la sig.ra Blacks, qui abbiamo una loro parente, signora che ci può dire riguardo alla morte dei loro parenti?; <È stato l'angelo della morte a ucciderli.....mia figlia aspettava un bambino....però sembra che il piccolo sia svanito nel nulla....che vuol dire?>; signora guardi che la scientifica non ha trovato tracce del bambino morte nella donna....anzi si pensa che abbia partorito e che sicuramente il bambino sia sparito; la vecchia assume un'espressione di paura e sgomento; <È stato l'angelo della morte....ha ucciso i miei due ragazzi e anche quel povero bambino...>; signora tutti nella città conoscono la storia dell'angelo della morte, ma non è solo una storia per spaventare i piccoli?; <No. L'angelo della morte è nato sedici anni fa e ora sta compiendo la sua vendetta dopo anni......se tu angelo delle morte mi stai guarniamo, noi non staremo con le mani in mano. Esci dal tuo nascondiglio e affrontaci......se proverai a uccidere noi rimasti a morire sarai tu....dovevi morire sedici anni fa.....non saresti dovuto nascere>; con ciò la donna inizia a piangere confortata dai due figli rimasti; per ora è tutto dai parenti delle due vittime alla prossima notizia".
Non riesco a credere a quello che quella vecchia matta ha detto, mi alzo dal mio posto passando il bambino a mio fratello per poi andare nella mia stanza e inizio a rompere ogni cosa mi si pari di fronte, una forte voglia di uccidere mi pervade e non mi calmerò finché quei tre sono ancora vivi; lancio libri a terra accanto a tutte le altre cose che rompo.
Prendo il mio album e inizio a disegnare come quando ero piccola, solo che questo disegno è molto diverso: un paesaggio morto con un solo albero su cui si trova una sola foglia, un foglia intrisa di sangue perché dal cielo non piove acqua, ma bensì liquido rosso scarlatto ovvero il sangue di tutti gli angeli scarlatti che sono stati uccisi, sotto all'albero c'è il corpo di una persona, la sagoma è bruciata perciò non si sa chi è. Continuo a disegnare il paesaggio, uso i colori più scuri che ho, per lo sfondo uso il rosso scarlatto e per la sagoma il nero più scuro, continuo a disegnare e intanto piango per la tristezza e per la rabbia, lacrime di sangue cadono dai miei occhi per posarsi infine sopra il disegno, facendone parte e una lacrima cade proprio sulla foglia e in quell'istante qualcosa accade.
I miei occhi nonostante siano castani piangono sangue, però all'improvviso sento un fievole rumore arrivare alle mie orecchie, è un rumore orribile che sembra mi laceri l'anima dall'interno e non ho idea di come fermarlo; passa qualche secondo e il rumore inizia ad avere un senso, sempre più diventa il lamento di qualcuno che in contemporanea fa scorrere le unghie sul muro, producendo quell'orribile rumore che tutti odiano. Non riesco a sentire ciò che mi circonda, neanche il vento tra gli alberi di qualche istante fa, non riesco più a sentirlo, il tempo passa ed è come se questo rumore stia diventando sempre più forte e violento, all'improvviso sento qualcosa nel petto stringere e mi porto le mani sul cuore che sembra venga stretto da qualcuno. Mi piego in due e il respiro diventa affannoso, non ho neanche la forza di chiamare mio fratello e nel preciso momento sembra che tutto stia per passare, ecco qua.
Un forte dolore mi percuote tutta, la paura e la disperazione si fanno largo dentro di me e così le ali escono dalle mie spalle circondandomi, sembrano diverse, come l'altro giorno in acqua; mi porto una mano nella mia visuale e mi accorgo che le mie unghie si sono allungate, porto la mano al viso e toccandomi mi rendo conto che le vene attorno agli occhi si sono ingrossate e di sicuro anche il colore degli occhi deve essere cambiato. Mi alzo a fatica e mi dirigo in bagno, mi tengo al bordo del lavandino e piano alzo lo sguardo verso lo specchio. Il mio aspetto è cambiato, dai miei occhi continuano a uscire lacrime di sangue, le mie ali cerco di muoverle e a differenza delle altre volte non mi fanno male. Ritorno in stanza, sempre con quel terribile dolore al petto, che piano piano diventa più forte e ad esso si aggiunge anche la sete di sangue. Non riesco a respirare per la sete, "C'è un'unica cosa che posso fare....se resto qua potrei ferire qualcuno...meglio uscire" penso e così vado al balcone della stanza, mi avvicino alla ringhiera e mi ci siedo e quando sto per saltare la porta si apre, non mi giro e non bado alla voce che grida il mio nome che esco fuori.
"Mi dispiace Jeff....ma devo farlo....la sete è troppo forte" penso dentro di me, mi nascondo dietro un albero e torno normale e poi metto il cappuccio così nessuno mi riconosce; giro per le strade quando quel dolore ritorna e mi chiudo in una casa abbandonata "Sta notte ci sarà la strage" penso ridendo, <<Sta sera arriverà l'inferno>>.
STAI LEGGENDO
JEFF THE KILLER E DESI
FanfictionUna ragazza derisa e allontanata da tutti, pure dalla sua famiglia. Un ragazzo che pensa solo a sé stesso oltre che la sua famiglia. Nessuno dei due ha mai fatto i conti con l'amore. Ma può l'amore bussare alle porte di una ragazza emarginata e di u...