PROLOGO

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Questa è la storia di Denise Black, una ragazza dalla vita per niente facile; ma tutto può cambiare.

DENISE'S POV

Mi presento, mi chiamo Denise Black e per gli amici sono Desi; ma nella realtà non ho amici, sia perché non sono brava a relazionarmi con gli altri e sia perché ho l'impressione di non essere alla loro altezza. Frequento il secondo anno di liceo e vado bene in tutte le materie, sembra che questa sia l'unica cosa positiva di tutta la mia vita. A casa non c'è una sola positiva, ed è così da quando sono nata e so di essere io il problema; i miei genitori mi hanno sempre fatto capire che per loro sarebbe stato meglio che io non fossi mai nata, ma quelle volte che si comportano da genitori chiedendomi come sto io rispondo alla domanda con quelle due parole: sto bene.
Quelle parole che non sono mai cambiate in tutti questi anni; le due parole che uso per auto convincermi che vada davvero tutto bene, nonostante sappia che la realtà è nettamente diversa.

Anche oggi un nuovo giorno di questa inutile esistenza. La settimana ricomincia e con essa anche la scuola; mentre mi sistemo per uscire sento le notizie del telegiornale <<Questa notte il killer ha colpito. Due giovani sono stati trovati morti nella loro stanza, entrambi con numerosi colpi di coltello sul corpo e come sempre il sorriso inquietante sul volto. Jeff the killer continua a mietere vittime>> prendo le chiavi e avviso loro che sto uscendo <<Io vado>> e come al solito non ricevo risposta, poiché staranno ancora dormendo.

Arrivata alla scuola mi siedo sugli scalini, con la speranza che la campanella suoni e intanto osservo gli altri studenti; passa poco tempo che sento quel suono assordante, così mi alzo dirigendomi in aula per l'ennesimo giorno di lezione. In classe mi vado a sedere la mio posto, in fondo all'aula, e inizio a scarabocchiare sul mio quaderno quando la voce del docente mi blocca <<Buongiorno a tutti, con me c'è il vostro nuovo compagno di studi. Si chiama Jeffrey e trattatelo bene...ragazzo vatti a sedere là in fondo di fianco a Denise>> continuo a restare bloccata mentre lui si avvicina; poiché nessuno osa sedersi con me sono l'unica sola.

JEFF'S POV

Da oggi ho deciso che torno a scuola, giusto per vedere se trovo qualcosa di bello da fare che non sia stare seduto sul divano.

Entro nella classe seguendo il docente, do uno sguardo veloce e c'è una ragazza in fondo che cattura la mia attenzione. Dopo essere stato presentato mi viene indicato di sedermi all'unico posto libero, ovvero quello di fianco a quella ragazza e mentre passo tra i banchi sento i compagni di classe sussurrare <<Poverino...dovrà stare con lei per tutto l'anno...sicuramente cambierà posto, lo fanno tutti>> ma non comprendo il loro astio verso di lei.

Lascio la cartella accanto al banco per poi sedermi, la osservo disegnare qualcosa quando decido di provare a fare conversazione <<Piacere sono Jeffrey, ma puoi chiamarmi Jeff...tu sei Denise, bello il nome>> le porgo la mano che stringe per poi sorridere, ma le sue labbra non emettono suoni e la vedo che torna a fare ciò che faceva prima. Le ore passano molto lentamente "Pensavo fosse più divertente il liceo, ricorderò male" penso mentre mi poggio al banco guardando chi ho a fianco; non ho visto un solo atteggiamento suo verso gli altri della classe e lo stesso con me, che nonostante abbia provato a parlare lei non si smuoveva. A metà dell'ultima ora sento il telefono vibrarmi nella tasca dei jeans, noto un messaggio del mio migliore amico Ben "Jeff sta sera si va a caccia insieme? Slender ci ha messo insieme anche" sorrido per la notizia e senza farmi scoprire gli rispondo "Non c'è bisogno di chiedere amico, non vedo l'ora di far dormire qualcuno per sempre".

Le lezioni sono finite, ma quando ci alziamo tutti il docente ci ferma formando le coppie per un compito e io sono con la mia compagna di banco che prima che me ne vada mi ferma <<Questo pomeriggio al parco alle cinque...non tardare>> con quelle poche parole prende le sue cose andando via dall'aula. La guardo mentre passa veloce tra i corridoi "Mi piaci mocciosa, chissà come saranno le tue grida di paura" penso mente la perdo di vista, ma uscendo in cortile la vedo circondata da ragazzi e sembra non siano suoi amici da quello che sento da uno di loro <<Perché non stai più attenta? La prossima volta vedi se mi vieni sopra di nuovo>> gli altri ridono mentre lei abbassa lo sguardo cercando di passare, ma le bloccano il passaggio che mi avvicino facendo lo sgambetto a uno di loro per poi prenderla dal polso spostandola <<Ci vediamo alle cinque per il compito di scienze>> lancio poi uno sguardo a lei e poi a loro per poi andare via.

Incuriosito la seguo stando nascosto nell'ombra, arrivato vicino casa sua mi nascondo accanto a una finestra aperta. I suoi genitori non la degnano di uno sguardo, ma vedo il padre che la ferma "Forse le vuole chiedere della giornata" ma i miei pensieri sono il contrario di quello che accade realmente <<Tu, vammi a prendere una birra che questa è finita...datti una mossa>> e lei fa come richiesto, ma quando torna da lui per prendere quella vuota viene prima che la bottiglia le cade a terra rompendosi <<Stai attenta almeno, ora pulisci. Sta sera staremo fuori>> sono le parole della madre.

Mi allontano da lì con strani pensieri per la testa "Anche se la vorrei uccidere è carina...ma che vado a pensare? Queste cose da femminuccia non mi toccano" e intanto vado a fare un giro.

DENISE'S POV

Guardo l'orologio notando l'orario che da le quattro e mezzo, così decido di sistemarmi per andare al parco.

Durare il tragitto penso che quel ragazzo sicuramente non verrà, tanto ho sempre fatto tutto da sola e una volta in più nella vita non cambia nulla; mentre cammino noto il ragazzo di questa mattina di dopo le lezioni, cerco di non pensarci ma sento che mi segue e ne ho la conferma quando mi si avvicina parlando <<Ti trovo anche qua adesso? Si dice che hai un compagno di banco, ma non farmi ridere...ahahahah>> vedo che alza il braccio "Mi può lasciare in pace una volta tanto?" penso mentre cerco di allontanarmi ma noto una seconda mano che va a bloccare la sua e una voce <<Lei sta con me, perciò vedi di andartene>> sorrido dentro di me quando capisco che si tratta di Jeff.

<<Facciamo il progetto, non ho molto tempo>> annuisco <<Ho fatto già metà lavoro....devi solo scrivere le tue opinioni e il tuo nome. Se...se per te va bene>> stranamente annuisce e lo aiuto scrivere le cose sue, finito lo saluto tornando a casa.

La sera arriva e non sapendo cosa fare deciso di andare nel parco, lì non c'è mai nessuno. Ma nell'arrivare inizio a sentire delle urla e poi delle risate, aumento il passo e noto il ragazzo di questa mattina uccido a coltellate col sorriso in viso. Di forte a lui c'è una persona incappucciata che appena alza il viso e mi guarda mi blocco, ma non per paura bensì per la sorpresa di capire chi sia.

JEFF THE KILLER E DESIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora