Nella foto ci sono l'adorabile Slender e Zalgo in versione demoniaca, volevo trovare la foto con Zalgo versione umana ma non c'era, vabbè ci accontentiamo di questa.
Apro gli occhi e vedo chiaramente chi ho di fronte a me, una figura nera, guardo meglio e mi accorgo che è Slender che si gira verso di me e mi chiede <<Tutto bene? -poi si rivolge a quell'uomo- Cosa vuoi da lei?>> costui ride e dice <<Ha fatto entrare in questo mondo una delle mie anime>> abbasso lo sguardo e sento quello di Slender su di me. Osservo i due e sembra che tra loro non scorra buon sangue, adesso ho due sguardi su di me che sembrano vogliano sapere cosa io abbia fatto e il motivo del mio gesto. "Se dico la verità Slender penso si arrabbierà...." penso dentro di me e mi accorgo che lui sta leggendo i miei pensieri, mi siedo a terra e sposto lo sguardo tra i due e tiro un sospiro di rassegnazione.
<<È così grave che una tua anima sia tornata qui? In questo mondo?!>> chiedo a Zalgo che annuisce e a parlare è Slender:
Slendy <<Ci vuoi dire il motivo?!>>
Zalgo <<Quella era un'anima molto interessante....e poi sei solo un'umana, no?!>> guarda Slender in modo interrogativo
Slendy <<Desi è un Angelo della Morte....ma non pensavo avesse questa capacità>>
Zalgo <<Ma se l'ultimo Angelo della Morte, risale a millenni fa....è uno scherzo ideato da te Slenderman? Vuoi farmi perdere tempo?!>>
Slendy <<Per farti perdere tempo userei altri stratagemmi....mica "rubarti" un'anima>>
Zalgo <<Sei capace di tutto per attaccare briga e....>>
Io <<Hei...ma cosa siete? Due mocciosi? E' meglio che vi date una calmata.....o volete per caso prendervi a mazzate qui? Distruggendo la casa?!>>
Zalgo <<Tu dovresti dirmi il perché hai preso la MIA anima? E cos'è questa storia che saresti un Angela della Morte?>> mi gira attorno e mi squadra bene, per poi tornare accanto a Slender e guardarlo storto
Io <<Senti....ma che interessa a te di quello che faccio! Hai perso un'anima e fattene una ragione. Sei peggio di un bambino quando gli cade il gelato a terra per quanto è sbadato>> mi vado a sedere su un gradino della scalinata e li guardo che si girano verso di me e tutti e due sembra che aspettino una mia risposta, quando Zalgo si avvicina e mi prende il mento tra l'indice e il pollice e mi alza il viso facendo incrociare i miei occhi con i suoi e poi dice <<Tu assomigli a qualcuno. L'unico Angelo della Morte è morto....come ho detto prima......millenni fa e io lo conoscevo bene>> avvicina ancora di più il suo viso al mio, che ora il mio respiro che si unisce al suo e inizio ad avere uno strano presentimento. La sua mano si abbassa dal mio mento al mio collo, sulle prime mi accarezza il collo, come a voler percepire in che stato sono attraverso il mio battito, ma sembra che la cosa non lo smuovi minimamente, ovvero il fatto che sono così calma di fronte a lui che potrebbe uccidermi con poco. La sua mano inizia a diventare calda, di un caldo che non riesco a sopportare ancora per molto, poi quel caldo svanisce e al suo posto sento una morsa al collo; ha messo la sua mano attorno al mio collo e il suo sguardo è ancora puntato sul mio, come a voler vedere la mia espressione di dolore, un ghigno si dipinge sul suo volto e mi accorgo che i suoi occhi hanno iniziato a brillare di rosso come le fredde fiamme dell'inferno. <<Ti conviene dirmi la verità.....sto iniziando a scaldarmi e non sarebbe buono per te>> afferma mentre stringe ancora di più la presa, una presa molto diversa da quella di prima: una presa forte e decisa che potrebbe spezzarmi l'osso del collo con un leggero movimento, una presa che sicuramente mi lascerà il segno, infatti nel punto in cui essa tocca la mia carne percepisco un calore innaturale e che mi brucia sia fuori che dentro, come se mille aghi di fuoco fossero nella mia gola e stessero per far entrare quelle fiamme nella mia gola bruciandola affinché io non dica più nulla. Ormai non riesco a tenere gli occhi molto aperti, nonostante Slender parli con Zalgo di lasciare la presa, quest ultimo non ne vuole sentire proprio; "Devo diventare un Angelo della Morte.....così non riesco a guarire..." penso mentre cerco invano quel poco d'aria che potrebbe aiutarmi ancora per qualche altro piccolo istante.
Un boato, una forza che mi libera da quella presa e mi allontana, l'aria che inizia ad entrare dal naso e dalla bocca arrivando ai polmoni, il respiro che diventa regolare, ma allo stesso tempo rimane agitato per la paura di poco fa. Mi trovo lontana da lui, un pochino sopra di scalini rispetto a prima e lui invece è li a terra che mi guarda infuriato; non capisco che è successo <<Io....volevo solo......che mi....lasciassi.....>> senza rendermene conto dico quello che mi stava passando per la testa, quando una voce mi fa sorridere dentro di me "Ti sono mancata mocciosetta?" inizio a ridere e gli rispondo "Si....un pochino, ma dov'eri finito?!" non faccio in tempo ad ascoltare la sua risposta che ho un calo di forze che cado a terra in ginocchio. <<Desi.....tutto ok?>> mi chiede Slender che viene fermato da Zalgo e perciò non può venire dove sto io, annuisco e istintivamente mi guardo la voglia che ho sul fianco e mi accorgo che sta diventando più scura e accade di nuovo: il demone esce dal mio corpo, ma questa volta sotto le sue sembianze animali, ovvero il serpente; sale sopra di me e poi si poggia sulle mie spalle e attorciglia la coda attorno a un mio braccio, come a volersi tenere. <<Guarda guarda.....sarebbe un trucchetto di magia questo? VOGLIO SAPERE PERCHE' HAI PRESO LA MIA ANIMA.....>> inizia Zalgo a gridare, quando a parlare è il demone <<Che demone irrequieto che sei Zalgo, dovresti sapere che le anime come quella che ti è stata tolta.....non staranno per sempre con te>> sorrido alle parole de demone e osservo Zalgo che mi si avvicina e cerca di prendere il serpente, ma mi allontano con un battito d'ali.
<<E quindi è li che eri finito per questi millenni? Nel corpo di una ragazza?>> dice Zalgo ad Elaija che si lecca il muso con la sua lingua biforcuta, poggio la mano a terra in modo che Elaija scenda dalla mia spalla, ma sembra che a lui piaccia stare li quando parla riferendosi a me <<Dovresti dire la verità, secondo me il caro Slenderman sospetta qualcosa da quando è venuto alla chiesa. Non è vero?!>> osservo l'Operatore che annuisce e vedo il suo volto farsi scuro e mi richiede nuovamente di dire la verità. <<L'anima che ho fatto tornare a questo mondo...mi è quasi costata la vita; si tratta di Sam Black, un Angelo Scarlatto più grande di Damian in età, so poco della sua vita, solo che quando era ancora un ragazzino viveva in questa casa con altri Black come lui, quando ci fu il massacro....>> parlo con voce ferma e cerco di trattenermi dallo scoppiare in lacrime <<Di quale massacro parli Desi?>> la domanda me la pone Elaija e poi me la rifà anche Slender come a volermi incitare a proseguire <<Non so in che anno....non so neanche se io a quel tempo ero nata. Ma da quello che ho scoperto.....la famiglia Black riuscì a trovare questa casa, dove tanti Angeli Scarlatti vivevano in pace e lontani da tutto e tutti. Entrarono e fecero una strage.....uomini e donne uccisi, non risparmiarono neanche i bambini, ma Sam mi disse che si era salvato perché quel giorno non era in questa casa. Quando mio fratello me lo fece incontrare per la prima volta scopri un po' di questa storia.....quello stesso giorno Sam morì sotto i miei occhi e decisi di dare fuoco alla casa..... ma a quanto sembra ha mantenuto bene>> rido a quello che dico e a prendere parola è Zalgo, che durante il racconto si è messo a giocare con delle palle di fuoco "Ma questo non sta un attimo fermo" penso prima di essere distratta dalla sua voce <<Ma perché lo hai portato in vita? Quei rituali sono complicati anche per noi demoni>> lo guardo dritto negli occhi e rispondo con poche parole <<Mi è stato detto di farlo>>.
A quello che dico nessuno parla, Slender sembra stupito di quello che io abbia fatto e poi anche da sola, Zalgo invece penso stia cercando di capire chi mi abbia potuto dire di fare una cosa del genere, mentre il demone non fa che sbuffare, o almeno penso stia sbuffando dato che muove la sua testa da serpente prima su e poi giù.
Slender <<Desi....chi ti ha chiesto di farlo?>>
Io <<Non lo so. E' successo quando sono uscita quella sera con mio fratello....eravamo in un bar e stavamo scherzando quando all'improvviso una voce si è fatta sentire nella mia testa>>
Slender <<Com'era la voce? Femminile o maschile?>>
Zalgo <<Cosa pensi che centri il sesso della voce....più che altro è importante il perché. Sai le anime non vengono chiamate a tornare nel mondo dei vivi per un motivo stupido. Ci deve essere qualcosa dietro>>
Slender <<Desi....quando ti è stato chiesto di fare quest'atto....quali sono state le parole? C'è stata una parola in particolare che ti ha colpito mentre questa voce parlava?!>>
Io <<Disse che la guerra era alle porte....mi chiedeva di un martire, mi chiedesse dove fosse questo martire e se avessi esaudito un desiderio di ritornare qui per accompagnarmi nella battaglia>>
Elaija <<Gli Angeli Scarlatti fanno sempre parte della tua famiglia ragazza....e loro come te odiano quella famiglia. Tu sei colei che potrà rendere giustizia.....e come dissero due fantasmi apparsi al tuo ragazzo....la tua linea di sangue non è finita>>
Zalgo <<Il prezzo. Cosa hai dovuto dare affinché lui tornasse?>>
Io <<Uccidere quattro ragazzi legati ai quattro elementi.....ma prima di morire dovevano bere da me. In poche parole io ero il ponte di transito.....sono morta per qualche minuto. Se no fosse stato per Elaija sarei morta adesso>>
Loro ascoltano tutto e intanto il mio demone è tornato dentro di me, sembra che qualcosa non vada che vedo i due demoni di fronte a me troppo nervosi. Percepisco solo l'ora che l'aria attorno a me è cambiata, mi sento tirare da qualcuno e vedo che Zalgo mi sta stringendo a se e vedo al mio posto cadere qualcosa che esplode: una bomba; c'è un'esplosione e i vetri attorno a noi esplodono e ci arrivano sopra, qualche scheggia mi si conficca nella pelle, ma non ci faccio caso "Andate via.....nessuno deve sapere di voi" penso rivolgendomi ai due demoni che mi guardano sorpresi e poi svaniscono, ma Slender cerca di prendermi con un suo tentacolo ma mi allontano spontaneamente. Un'altra esplosione, ma questa al piano di sopra, stanno lanciano le bombe da fuori attraverso le finestre, ne arriva una vicino a me e riesco a mandarla al mittente prima che mi esploda in mano <<Non distruggerete questa casa>> dico diventando la cosa di cui loro hanno tanta paura. Esco fuori la casa, sto di fronte al portone e noto una zia e accanto a lei penso suo figlio, lei si gira e se ne va e io resto con lui che mi guarda dall'altra parte del cancello che ci divide, quando accanto a lui arrivano altre persone e dall'aspetto capisco che sono mercenari. Estraggono fucili e pistole e io mi copro con le mie ali e uso qualsiasi cosa mi sia sotto mano da lanciargliela sopra; per un paio di secondi la situazione è stabile quando non vedo più quel ragazzo che fa parte della mia famiglia.
E' un istante, giro lo sguardo e apro una breccia tra le mie ali, un proiettile mi colpisce la spalla e un altro poco dopo, cado a terra in ginocchio; punto lo guardo su quei poveri disgraziati e faccio uscire dal mio pugnale di ossidiana i serpenti che si moltiplicano e li vanno ad uccidere, ma adesso sono scoperta. Giro lo sguardo e vedo una fievole luce che si proietta su una piccola lama, un coltello che sta posto sopra di me, un viso che trasmette odio e rabbia mi guarda; inizio a ridere nonostante lacrime di sangue escano dai miei occhi, "E' così che dovrei finire? Tutto quello che ho fatto non è valso a nulla...." penso mentre guardo quel ragazzo che fa parte della famiglia che mi ha rinnegata. Un leggero movimento, la carne viene lacerata in un punto e il sangue inizia ad uscire; un colpo e poi un secondo e poi un terzo, quando con quelle forze che ho gli lancio il pugnale nel petto.
Sangue e buio. E' finita allora?!
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JEFF THE KILLER E DESI
FanfictionUna ragazza derisa e allontanata da tutti, pure dalla sua famiglia. Un ragazzo che pensa solo a sé stesso oltre che la sua famiglia. Nessuno dei due ha mai fatto i conti con l'amore. Ma può l'amore bussare alle porte di una ragazza emarginata e di u...