VENTIQUATTRO

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ASCOLTATE LA CANZONE SE VI VA, DA UN PO' DI ATMOSFERA

Venti anni fa c'era una donna che portava nel suo grembo una nuova vita, lei era felice insieme al marito perché presto avrebbero coronato il loro sogno: avere una famiglia.
Il feto nacque e la donna passò ore di dolore fino a quando il dolore cessò e nella stanza dell'ospedale si sentì il gemito del neonato: era un bellissimo maschietto, i suoi genitori gli diedero il nome di Damian ma quando lui aprì gli occhi mostrò uno stupendo colore rosso scarlatto. Quando la donna vide gli occhi del figlio cacciò un urlo di orrore, mise il pargolo nella culla e iniziò a piangere e in quel momento una donna anziana entrò nella stanza e prese il pargolo dicendo che c'erano delle persone come lui che se ne prenderanno cura e lo potrò via.
Quella donna e il marito decisero di riprovare e lei rimase in attesa, ma la gravidanza non fu' come la precedente, lei sentiva dentro di se che qualcosa di strano stava crescendo; passava delle sere insonni causa gli incubi che la spaventavano e perciò lei restava sveglia la notte osservandosi la pancia. Pensava che quegli incubi fossero dovuti al fatto che dovette abbandonare il suo primo bambino e sperava che questo secondogenito non gli sarebbe stato portato via; ma questo suo pensiero iniziò a sfumare durante il settimo mese di gravidanza, certi giorni provava forti dolori alla pancia e i suoi incubi erano peggiorati che il marito dovette chiedere aiuto alla famiglia di lei, nonostante la donna non volesse avere a che fare con quella famiglia che gli aveva portato via il figlio "Lui è la progenie del demonio" le aveva detto quella donna anziana mentre varcava la soglia della stanza dell'ospedale col pargolo in braccio.
Dopo altri due mesi la donna iniziò a percepire che il nuovo arrivato stava per arrivare, lei non sapeva se era maschio o femmina, voleva scoprirlo il giorno del parto e così fu'; la donna durante le ore di travaglio pensava di non potercela fare, aveva paura di morire o che accadesse qualcosa al bambino, ma tutto andò bene: era una bambina dai capelli neri e gli occhi castani, la donna sorrise nel vedere la bambina "sana", poco dopo entrarono nella sala la madre e la sorella di lei a vedere la bambina, accarezzarono il viso della piccola e si accorsero di qualcosa di strano, ma non essendo sicure non dissero nulla. Gli anni passavano e lei cresceva, ma quando la bambina aveva tre anni iniziava ad avere degli strani comportamenti: certe volte i suoi occhi cambiavano colore quando era arrabbiata o anche offesa e da castani diventavano color ambra e il suo sguardo diventava minaccioso che i genitori avevano paura. La madre la portò dalla famiglia e quando raccontò tutto e anche degli incubi che lei aveva avuto durante la gravidanza una delle donne anziane le disse <<Lei....porta su di sé il marchio della maledizione della famiglia. Ha il demone......sarà molto utile in futuro. Sono felice mia cara che sia stata proprio tu a dare la luce la ragazza che ci darà la possibilità di essere finalmente liberi>> a quelle parola la donna prese la bambina che ancora non capiva e tornò a casa, dove raccontò tutto al marito dicendo che la loro bambina era un mostro; fu da quel giorno che la vita di quella povera creatura cambiò drasticamente. La donna era riuscita a ritrovare il suo vero figlio, perso anni prima, ma non lo faceva avvicinare a quell'abominio della natura per paura che gli accadesse qualcosa a lui; ma il giovane Damian non era un ragazzo che ascoltava cosa gli dicevano e passava del tempo con quella bambina, ma ogni volta che lui tornava in quella casa era sempre come se fosse la prima volta perché lei si dimenticava sempre di averlo incontrato in precedenza, ma questo non lo scoraggiava; una volta però per lui non fu più possibile andare dalla sua famiglia, da lei.
Ma c'era mai stato qualcuno che sapesse cosa stava provando quella povera creatura in quella famiglia? Quell'entità che lei custodiva dentro di se era, forse, l'unico che si preoccupava davvero per lei e lo aveva dimostrato nel tempo. Ma lei non aveva amico il destino; quella ragazza ormai era solo una creatura ormai rotta che non si poteva più aggiustare, oppure qualcosa si poteva fare, qualcosa che nessuno aveva mai fatto, ma una persona aveva fatto quello che ora a lei serviva: la possibilità di darle una seconda chance e averla così vinta sul suo tragico destino.
Vicino al corpo rotto di lei si avvicinava qualcuno, un ragazzo dai capelli albini che aveva giurato di proteggerla e di battersi per lei usando tutti i mezzi esistenti in quel mondo, ma ora lui doveva raccogliere tutte le sue forse affinché quel piccolo sacrificio non risultasse vano. Si mise in ginocchio accanto a lei e le accarezzava i capelli, quando all'improvviso si allontanò di scatto perché il corvo aveva iniziato a morderlo alla mano come a dire di non toccarla. Il ragazzo sorrise e levò gli occhi al cielo, sapeva che doveva fare, gli spiriti avevano parlato, ma non sapeva se lei fosse pronta: aggiustare un corpo rotto è facile, ma ricucire un'anima dopo una morte violenta non è una passeggiata perché un solo tassello fuori posto e l'anima della persona non sarà più la stessa.

In quel preciso momento una cosa molto più tragica stava per accadere e il luogo era la mente della giovine. Nella sua mente, meglio dire il suo subconscio era in corso una lotta: lei era il lotta con se stessa, da una parte c'era la ragazza che voleva proteggere i suoi amici e dall'altra parte c'era una ragazza che non gli importava di nessuno e che aveva spento tutti i sentimenti. Due facce della stessa anima, due facce che lei aveva portato in due momenti distinti della sua vita: la ragazza senza sentimenti ma con un grande odio della sua infanzia e la ragazza che si preoccupava per gli altri della sua nuova vita con i figli della morte.
Tutto è buio e la luce sembra abbia paura ad andare in quel posto, l'oscurità avvolge tutto compresa l'anima della ragazza che si è chiusa a riccio per non sentire le grida nella sua mente. Lei potrebbe scappare da li, ma ha paura che se lo facesse qualcun'altro perirebbe a causa sua e non se lo perdonerebbe mai; vede attorno a se varie porte sia grandi sia piccole e una di quelle la potrebbe portare alla salvezza, ma ha paura per quello che sente provenire da dietro alcune. "Lei è un abominio" dice una voce, "Dovevi morire appena nata.....sei la mia disgrazia" dice sempre quella voce e poi altre frasi sempre contro di lei "Tua madre è così a causa tua....sei il male in persona" dice una seconda voce; sono voci che lei aveva sperato di aver dimenticato, ma invece sono ancora lì nella sua mente per ricordarle che lei dovrebbe essere uno scherzo della natura, ma questo era quello che dicevano i suoi genitori che smisero di parlare quando lei e il ragazzo dal grande sorriso li uccisero. <<Non posso tornare.....sono morta.....questo è il mio inferno>> a parlare è l'anima della ragazza che sembra voglia abbandonarsi a quelle tenebre che anche se fredde la fanno stare bene; <<Non devi.....ascol.....ascoltare.....>> qualcuno sembra che la voglia aiutare a distogliere l'attenzione a quelle voci malefiche che l'hanno perseguitata per tutta la vita, questa voce sembra cerchi di sopraffare le altre perché attira l'attenzione della povera anima che alza il capo, fino a poco fa nascosto tra le braccia, e punta lo sguardo verso una porta antica che le sembra famigliare e inizia a tendere la mano verso di essa quando tutto svanisce.
<<Mi dispiace dolcezza....ma non c'è più tempo>> dice una voce accanto a lei, quando la persona che ha parlato le poggia le labbra sulla fronte e qualcosa in quel momento accade. Attorno a lei si crea una folata di vento e delle piccole luci la circondano come a farle da barriera, la ricoprono tutta e poi emettono una leggera luce verde per poi spostarsi e svenire così come sono apparse; lei è ancora li ma sembra che il sacrificio sia servito affinché lei potesse vivere di nuovo e compiere il suo destino che non era quello di morire per mano di uno della famiglia che l'ha rinnegata.
Tutto riprende a vivere; quegli occhi che prima erano spenti e sembravano tremare ora sono pieni di vita e si guardano attorno, quella mano che era protesa come a chiedere aiuto si muove sul terreno per fare presa affinché il corpo si alzi e quella ragazza ancora rotta si muove anche se a fatica, però grazie al suo essere speciale le ferite iniziano a rimarginarsi da sole. Ma anche se nel corpo è guarita, come starà nella sua mente? Quella ragazza tornata dalla morte che guarda accanto a se il ragazzo a cui lei stessa diede la vita sere fa' sorriderle tra le lacrime e abbracciarla mentre ringrazia Elaija di averla tenuta ancora in vita prima che tutto questo avvenisse.
<<Sam....grazie. Ma cosa è successo....perché sento di aver perso qualcuno?>> chiede lei portandosi una mano al cuore mentre alcune lacrime scarlatte solcano il suo viso <<Il bambino....gli spiriti hanno voluto lui affinché tu potessi tornare. Ma hanno detto che rivivrà. La sua anima non poteva resistere in quel corpo.....>> dice lui guardando a terra mentre anche dai suoi occhi piovevano gocce amare; lei si sfogò e poi chiese di essere portata nel luogo in cui nessuno le avrebbe mai potuto far del male e così fu'.
Però qualcuno lì l'aspettava, ma nessuno sa cosa sarebbe accaduto dopo l'arrivo di lei in quel luogo.

JEFF THE KILLER E DESIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora