DODICI

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Penso sia stato uno shock vedere Sam, che era morto nel primo libro di fronte agli occhi di Desi, il fratello di lei Damian e l'amico di lei Hoddy. Però adesso chissà che accadrà. Spero vi piaccia ancora.
La tua morte sarà la mia vita- Vampire

DESI'S POV
Mi sveglio e mi ritrovo nella mia stanza, sento qualcosa che mi tira i capelli e vedo che è Kaleb che me li tira giocando, rido e lo coccolo. Vedo la porta-finestra del balcone che si apre ed entra Jeff accompagnato da E.Jack e tutti e due mi salutano, ma li caccio dalla stanza tirando loro cuscini. Metto Kaleb nella culla e mi rendo conto che i suoi occhi sono più rossi e che le sue capacità di Angelo Scarlatto si fanno sentire dentro di lui.
Sorrido e prendo un suo giochino e gioco con lui, lo osservo e mi rendo conto che è cresciuto molto <<Sei proprio un bimbo speciale....proprio come me e tuo fratello Damian>> sussurro mentre lui poi si addormenta. Vado in bagno e mi sistemo, mi guardo allo specchio e osservo le vene degli occhi che si ingrossano e poi tornano normali, mi tocco le vene e sento il sangue pulsare, inizio così a pensare al sangue.
Penso alle mie vittime passate e future, al sangue che scorre nelle loro vene, la cui melodia rimbomba nelle mie orecchie ogni volta che li osservo esalare l'ultimo respiro, quel piccolo lasso di tempo che si frappone tra la mia insaziabile voglia di squarciare loro la gola e la loro vita, perché può sempre succedere di dover scappare sul più bello.
Più continuo a pensarci e più le vene si scuriscono e tornano normali che decido di concentrare la mia mente sui rumori della foresta e torno in me prima che la porta del bagno si apra ed entri Sally per chiamarmi per qualcosa.
<<Desi....Slender ti vuole parlare....tutto bene?!>> dice appena le apro la porta del bagno, ma il suo sguardo di bambina attenta va al lavandino un po' macchiato di rosso, la giro e dico scherzosa <<Non è nulla di male, mi sono solo fatta male mentre sistemavo il coltello nel fodero...dai andiamo. Meglio non far aspettare Slender>> e così la porto fuori dalla stanza "Few...meno male non sembra ci stia pensando. Devo stare attenta" penso mentre la guardo andare dagli altri e io vado dallo Slender.
<<Denise cos'è successo quella sera due giorni dopo che tu e tuo fratello siete usciti soli?!>> mi chiede chiudendomi la porta del suo studio alle mie spalle, istintivamente abbasso lo sguardo, non posso dire la verità, ma lui non sembra senta i miei pensieri e la cosa mi rassicura. <<A quanto sembra non mi vuoi dire, ma si dia il caso....CHE ERANO SULLE TUE TRACCE LORO>> si mette a gridare e avere lui che grida nella propria testa non è bello; lo guardo che gira per la stanza alterato e lo capisco dal movimento violento dei suoi tentacoli <<Slender....ho avuto un crollo più forte del solito....sono settimane che non bevo sangue Black.....quella sera sono arrivata quasi a farmi del male per non mordere mio fratello....>> dico stringendo le mani in pugno così forte da conficcare le mie stesse unghie nel palmo della mano e far uscire sangue, lui si gira e mi guarda, mi osserva, mi studia in ogni mio minimo movimento. Quella che ho appena detto è la bugia più stupida mai detta, ma "non posso dire la verità" è questa piccola frase dei miei pensieri lui riesce a percepirla, <<Sicura?! Sai che di me ti puoi fidare>> spalanco gli occhi a questa affermazione e per la frustrazione e la rabbia stringo di più i pugni e sento così ancora più sangue uscire, <<Slender....posso solo dire che....non sono più normale. Più passa il tempo e più la mia essenza di Angelo della Morte si fa sentire. Tremo al sono suono di una piccola vena ancora intatta e al solo odore di sangue. La rabbia e la voglia di vendetta sono ogni giorno più forti...una persona....mi ha detto dove si trovano.....ma non sono soli.....ma non posso dire qui il nome della mia fonte. Ho bisogno della tua.....>> mi blocco, non riesco più a parlare. Giro di scatto il viso verso la porta, annuso l'aria e sento un fremito lieve dentro di me e Slender se ne accorge che alcuni suoi tentacoli mi avvolgono non appena la porta si apre e appare Toby con la maglietta sporca di rosso e dice preoccupato <<Slender....Clockwork è ferita gravemente. Desi...>> si gira poi verso di me e poi guarda Slender. <<Slender....lascia..mi....per favore>> parlo con la voce spezzata, lui mi lascia e io mi abbraccio con le braccia e cerco di pensare ad altro che non sia l'odore del sangue, senza rendermene conto mi stringo le braccia conficcando le unghie nella pelle, punto lo sguardo alla finestra che si apre sola ed esco da lì.
Mi sono calmata, ma ormai il sole è calato e non ho idea di che ore siano, ogni tanto mi gratto le braccia facendomi sangue e mi concentro su quel dolore.
"Denise...mi dispiace ragazza" ed eccola, quella voce profonda e roca che ho cercato in tutti questi giorni, ma sembra diversa dalle altre volte come se sta volta lui abbia della tristezza verso di me.
"È da un po' di tempo che non parliamo.....vero Elaija?" dico rivolta a lui mentre osservo il cielo nero senza neanche una stella, "Sto arrivando alla pazzia....non è vero?!... Proprio...come....le altre" affermo e lui non dice nulla, intanto io chiudo gli occhi e mi rifugio in un posto sicuro della mia mente.
Ed eccomi la: la mia mente.
Sono in una stanza, è quella che avevo in quella casa ma è spoglia di tutto e io sto seduta sul letto, l'unico arredo della stanza, ho lo sguardo chino a terra e mi tormento le mani incurante dal farmi del male con graffi; tutto è così silenzio che il rumore del mio cuore rimbomba in queste misere quattro pareti, non percepisco nulla da fuori queste mura, non sento cosa mi circonda nella realtà e so solo che se aprirò quella porta, per uscire dalla stanza, entrerei in uno spazio scuro colmo di tristezza e paura ed orrore.
<<Sono...un.....mostro>>, sono queste, le uniche tre parole che ripeto a bassa voce come una cantilena oppure per convincere me stessa di quello che sono e ho voluto sempre nascondere, anche e soprattutto a me stessa. È una frazione di secondo e la stanza ha un tremito, alzo lo sguardo di scatto e noto che sulla parete destra al letto qualcosa si crea, inizialmente è solo una crepa da cui esce un liquido nero che inizia a formare qualcosa, così com'è arrivato il liquido è sparito al centro dell'oggetto. Sono davanti ad esso, uno specchio, ma appena ci poggio lo sguardo, esso ha delle crepe attorno al riflesso dei miei occhi, crepe da cui esce sangue rosso misto nero. Più guardo lo specchio più le crepe aumentano, la scena fa così orrore che mi allontano tremando per poi inginocchiarmi al centro della stanza; ho lo sguardo fisso allo specchio e sembra che il sangue non scorra più, ma ogni goccia che cade a terra arriva una voce, una delle tante voci delle persone che ho ucciso, ogni goccia da vita a una voce diversa: di un bambino, di una donna, di una ragazza che chiama la sorella e poi le voci cambiano; da voci colpe di paura e terrore percepisco voci tristi che chiedono di essere vendicate, le voci di quei bambini usati nell'orfanotrofio che dicono grazie per averli liberati da quelle torture e poi nulla.
Passi, si fermano al di là della porta, ho paura, non voglio che quella paura e tristezza entrino in questa stanza; la maniglia si piega e la porta si apre, prima di poco poi tutta e una nube nera mi circonda, mi metto a urlare, ma la mia voce si ferma non appena qualcuno mi abbraccia.
"Chi è? Perché il suo odore mi ricorda qualcuno? Perché...perché la mia sete non si presenta?" penso restando in quelle due braccia che mi stringono, la stretta diventa sempre più forte che fatico a muovere le braccia e così mi libero per poi guardare chi ho davanti. Sono io. Una persona identica a me mi sta davanti, inizio a tremare e poi la sua, cioè la mia voce <<Sei debole. Lascia che sia io a guidarti. Insieme saremo più forti....abbandonati a me....>> sbarro gli occhi e cerco di allontanarmi, ma questa me stende le braccia verso me e le sue mani sono sulla mia gola e stringe la presa. Lei su di me che mi blocca e mi stringe le mani alla gola, qualcosa mi punge la pelle e sono le unghie affilate che ha conficcato nella mia carne. <<....N-No...>> dico con un filo di voce e il suo viso si fa scuro e muta, noto le sue vene agli occhi più grosse e i suoi occhi totalmente neri che non si vede la pupilla e sul suo viso si forma un sorriso sadico e minaccioso; continua a stringere che fatico a respirare, cerco di allontanare le sue mani da me, però le braccia mi cadono a terra troppo pesanti per poterle alzare, <<Unisciti a me....abbandonati a me. Ti renderò più forte e sconfiggerai i tuoi nemici. Devi solo recidere il legame....così saremo libere. Io e te. Noi. Solo io ti posso capire.....FALLO>> grida alla fine, ma la sua voce si fa più fievole come il mio respiro, ma tutto svanisce quando toglie le sue mani e mi morde in modo violento.
NELLA REALTÀ "NARRATORE"
Desi rimane lì, seduta all'albero, molti la chiamano ma lei non risponde e tutti pensano stia dormendo. All'improvviso si alza, il suo aspetto muta, ma solo gli occhi, in realtà un solo occhio cambia stranamente. Entra nella House <<Dov'è Jeff?>> chiede in tono fermo e lui esce dalla cucina sentendosi chiamato, <<Desi come mai un solo occhio è cambiato? Piccola stai bene?!>> le chiede avvicinandosi a lei che annuisce. Lei lo abbraccia e lui ricambia, ma quando lui cerca di baciarla lei gli mette una mano alla gola e lo blocca al muro; i suoi occhi prima chiusi si aprono e si vede l'occhio tutto nero che l'iride non si distingue, la sua mano stringe la presa al collo del ragazzo che non riesce a liberarsi, i suoi compagni cercano di allontanare Desi ma lei li blocca con un solo gesto della mano.
Desi sembra in trace, Jeff cerca di chiamarla ma invano e si blocca non appena la sente parlare <<Devo solo....recidere....il legame...>> detto ciò prende il suo pugnale e lo poggia sopra al petto di Jeff, proprio sopra il cuore, il pugnale viene ricoperto da una nube nera, lo sta per fare, piantare il coltello nel cuore dell'uomo che ama. Però il coltello sparisce e Slender lo ha preso con i suoi tentacoli e poi lo spezza buttandolo a terra <<Che intenzione hai Desi?. PERCHÉ VUOI UCCIDERE JEFF?!>> lei non risponde e ripete la stessa frase detta pochi istanti prima <<Devo recidere....il legame>> ma questa volta la sua voce è vuota, così come lei forse, <<VUOI UCCIDERE JEFF?!>> le grida lo Slenderman e qualcosa accade nella ragazza. Molla la presa e una nube nera la circonda facendola sparire, Jeff non ci pensa due volte che esce fuori accompagnato dallo Slenderman e da Damian che si libera dal blocco, tutti e tre la cercano.
NELLA MENTE DI DESI
La pressione sul mio collo sparisce, sento delle urla e qualcuno che mi chiama affinché mi svegli. <<Ragazza svegliati....Denise maledizione>> apro gli occhi a fatica e vedo Elaija chino su di me che mi chiama e mi abbraccia <<Che è successo....perché tutto trema?!...Elaija ho paura...>> dico con quella poca voce che ho, lui mi guarda e dice <<Non volevo accadesse....la tua sete di sangue, il tuo essere Angelo della morte, non lo controlli più. La tua parte oscura, sono riuscito a relegarla....però tu....Desi>> dice osservando quello specchio ormai andato in frantumi e poi la porta spalancata <<Cosa ho fatto?!>> mi alzo in piedi e giro per la stanza, prima che lei abbia un'altra scossa e delle crepe la toccano rompendo le sue misere mura che crollano nell'abisso della mia mente, rimane solo quel pezzo di pavimento dove siamo io ed Elaija che mi guarda e dice, prima di svanire, <<Stavi per uccidere quel ragazzo. Se non fossi intervenuto in tempo sarebbe stata la fine.....>>.
"Jeff...ho cercato di.." mi porto le mani alla testa e inizio a urlare; riapro gli occhi e mi accorgo di essere in un altro punto della foresta, mi guardo le mani, sangue, sangue e solo sangue. Emetto un urlo da bruciarmi forse le corde vocali, cado in ginocchio, sento ogni cellula del mio corpo tremare, inizio a vomitare, ma sangue. Alzo gli occhi al cielo e l'unica cosa che desidero è sparire <<Sono...un....mostro>> dico guardando quello spicchio di luna, continuo a ripetere quelle tre parole, mentre la schiena mi si spezza e le ali nere escono producendo l'unico rumore nella foresta, ma ogni volta che stanno sul punto di crearsi qualcosa in esse si spezza e cade a terra, un dolore atroce mi riempie.
Sono vicini lo so ma non m'importa, mi alzo in piedi, noto il lago, quel lago dove persi la lucidità mesi indietro e uccisi due di loro salvando Kaleb. A ogni passo sono percorsa da scosse di dolore, provocato dalle ali che si spezzano e ricompongono, tutto perché non riesco a controllarmi.
Eccoli, sono dietro di me, mi giro ma un'altra scossa, sta volta più forte, mi attraversa da farmi cadere sulle ginocchia; lo vedo, Jeff, mi viene incontro chiamadomi, ma io non voglio. Stendo un braccio verso di loro a pugno e riapro la mano facendo uscire dalla terra delle fiamme, piccole ma potenti, infatti non appena Jeff ci si è avvicinato si sono innalzate a muro.
<<Sono....un....mostro. ANDATE VIA>> dissi loro che mi guardavano con occhi di rabbia.

JEFF THE KILLER E DESIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora