TREDICI

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Prima di leggere mettete play al video che ho messo dopo la foto, ho scelto questa canzone perché ascoltandola mi ha fatto pensare a Desi e a quello che le succede ora. Buona lettura.

<<Sono....un....mostro. ANDATE VIA>> dissi loro che mi guardavano con occhi di rabbia.
Guardo quelle fiamme da me create, quando volevo solo creare una folata di vento per farli allontanare, più le osservo e più noto quanto esse siano distruttive, come me. "Non sono altro che fiamme mostruose....create da un mostro" penso dentro di me, quando sento un grido dentro, una voce che mi chiama. Sento Elaija che mi dice di smetterla, che mi sto solo facendo del male; rido, una risata spazzata da pause di dolore.
<<Desi smettila. Non sei un mostro....torniamo a casa>> dice Jeff con voce calma mentre mi tende la sua mano, scuoto la testa <<SMETTETELA....IO NON HO PIÙ NULLA. HO CERCATO DI UCCIDERTI....PENSI CHE TORNEREI DOPO QUESTO?!>> mi metto a urlare per poi poggiarmi a un albero per mantenermi; le ossa continuano a rompersi e ogni volta è più doloroso, ma ora qualcosa cambia: le ossa si rompono e si ricompongono prendendo la loro forma, formano lo scheletro delle ali, uno scheletro di ossa nere come la pece e il sangue esce dalle crepe sulle ossa formando il rivestimento delle ali, ma di un colore rosso scuro che arriva al nero, ma il sangue come all'inizio cade a terra cristallizzandosi per poi svanire.
Apro le ali e le accarezzo con la mano libera, la osservo ed è macchiata di sangue che piano piano scivola via per poi cadere a terra tramite piccole gocce scarlatte, mi giro e vedo mio fratello Damian che cerca un modo di spegnere le fiamme, tremo nel vedere i suoi tentativi indebolire sempre di più le mie fiamme, se esse sparissero loro si avvicinerebbero.
Continuo a dire loro di smetterla, ma parlo invano; Damian ha quasi creato il passaggio nelle fiamme quando vedo che stranamente non riesce a muoversi, sposto lo sguardo e noto Dolly concentrata su di lui. <<Lascia stare la mia onee-chan>> dice lei tra le lacrime, la guardo che piange e una fitta mi percuote il cuore, scuoto la testa e punto il mio sguardo sulle fiamme che riprendono vita e tornano incontrollabili come prima; <<Lilith...smettila. Non vogliono farmi del male... Non dovevi venire. PERCHÉ SEI USCITA? POSSONO TROVARTI LO SAI>> inizio a urlare mentre qualcosa di dolce e salato arriva alle mie labbra, sto piangendo, perché non voglio le accada nulla; la osservo, quella bambina che mi ha salvata e che io stessa ho salvato.
Un sibilio, qualcosa di impercettibile che fende l'aria, un colpo a terra; mio fratello si è liberato dalla stretta di Lilith e lei e andata a sbattere contro un albero, ed eccola li svenuta ma al sicuro. Mi avvicino e pronuncio qualche parola e il suo corpo viene assorbito dalla terra, l'ho mandata da Sam, lui si occuperà di lei, ora così posso pensare a loro.
<<Desi...la tua parte di Angelo della Morte ti sta controllando. Fatti aiutare>> mi dice Damian guardandomi negli occhi; i suoi occhi tristi sui miei primi di orrore, "Aiuto....avrei bisogno di aiuto?! Non sono pazza.....i mostri non hanno aiuti" penso guardandolo mentre mi avvicino e noto Slender che indietreggia trascinando con se Jeff, <<Non hai paura di me?! Fratellone....sono il mostro che quella donna non voleva che tu incontrassi. Ora ho capito, aveva ragione lei. Io sono il mostro. Ma che mostro sarei....SE NON AVESSI LE MIE PREDE?!>> mentre parlo lecco la lama del mio coltello dei serpenti e lo avvicino a lui, restando sempre nelle mie fiamme.
Faccio un altro passo e adesso sono completamente nelle mie fiamme, mentre lui ne fa uno indietro lontano dal mio pugnale, lontano da me; lo osservo, la sua paura si fa largo dentro di lui e questa cosa mi inizia a piacere.
Scompaiono così come le ho create, mi allontano; ogni passo lascio una scia di sangue che mi segue, finché non arrivo alla riva.
Sento la freschezza dell'acqua che mi accarezza le caviglie come a volermi prendere e trascinarmi giù, le mie ali calde al contatto con il liquido trasparente freddo con il sangue che scende, il sangue che si mischia a questa sostanza pura e che ogni volta che scende in profondità sembra crei dei piccoli vortici per poi dissolversi nel liquido.
<<Che hai intenzione di fare?! Ucciderti?!....vuoi ammazzarci entrambi?!>> sento dire da Elaija dentro di me, non fa che gridare di non farlo e che così farei rattristare tutti coloro che mi conoscono.
<<Perché entrambi?....devo solo far capire chi comanda. Quella parte di me.....la posso controllare.....>> dico ridendo e lui non capisce, ma forse tra poco capirà che voglio fare. Chiudo i miei pensieri a lui, non voglio che senta, "Devo sperare che la mia parte più oscura si faccia sentire per salvarmi......e poi tornerai dentro di me" penso mentre mi tolgo la maglietta e prendo il pugnale dei serpenti di ossidiana; mi faccio un taglio all'indice che inizia a diventare rosso, poggio il dito sulla voglia, non so se questo potrà funzionare ma provo lo stesso. Passo il dito macchiato del mio sangue sulla voglia, ripasso la voglia e pronuncio qualche parola ed ecco che riaccade la stessa cosa al cimitero di giorni fa; qualcosa inizia ad uscire dalla voglia, una nube nera che poi cade a terra e inizia a prendere la forma si un serpente con sulla fronte il simbolo del demone, mi inginocchio a terra e accarezzo il muso del rettile che attorciglia la coda attorno al mio polso, sorrido e mi avvicino a lui baciandolo sul marchio. Come nelle favole il ranocchio diventa il principe azzurro, così nel presente il serpente diventa il mio demone Elaija; la nube nera torna e circonda il serpente e al posto della sua coda attorno al mio posto c'è la sua mano e su di me ci sono i suoi occhi ambra che mi guardano, mi alzo e tolgo la mano dalla mia presa.
<<MOCCIOSA CHE DIAVOLO HAI FATTO....IN QUESTO STATO NON TI POSSO AIUTARE. FAMMI TORNARE DENTRO DI TE>> dice prendendomi per le spalle e scuotere, ma ora come ora le sue parole vagano nel vuoto, alzo lo sguardo e lo incrocio col suo; lui fa dei passi indietro, anche se piccoli, sembra preoccupato <<VOI ALTRI ANDATE VIA DA QUA.....COL CAZZO CHE VI VOGLIO TRA I PIEDI>> urla Elaija ai miei amici che all'inizio stanno fermi e ribattono, ma vedo lui che guarda Slender e gli chiede <<Se vuoi i tuoi ragazzi ancora vivi dopo portali a casa.....ci penserò io a lei. ANDATE MALEDIZIONE......tu no Damian>> così Jeff anche se riluttante segue Slender.
Osservo la scena, ma le parole di Elaija mi arrivano ovattate, lo guardo coi miei occhi ormai spenti.
"Non sento nulla, NON VOGLIO SENTIRE NULLA" non faccio che ripetere dentro la mia testa, mentre osservo lui che si avvicina cercando di aiutarmi, ma con leggiadra mi sposto; "Osserva bene.....tutto mo' cambia" sento dire nella mia testa, ed ecco che torna la voce della sete che si fa sentire e che piano piano si fa largo dentro di me.
La sensazione di appagamento solo grazie al sangue, "SANGUE", l'unica cosa a cui penso; <<Farò finire tutto....non farò.....del male a ne-nessuno>> dico a bassa voce, con quella poca lucidità che mi rimane, prima che la sete e la pazzia mi rinchiudino nell'oscurità.
Apro le ali, incurante delle fitte di dolore, osservo Elija e una lacrima di sangue mi scende da un occhio; mi alzo, sempre più in alto, arrivo al centro del lago, dove l'azzurro diventa sempre più scuro.
È un attimo, poggio i piedi scalzi sulla superficie, sorrido e guardo quel pugnale, il pugnale con cui alcune ragazze si sono tolte la vita, lo stesso pugnale che forse ora mi può aiutare; guardo quella lama così bella e così antica luccicare ai raggi lunari, osservo il riflesso del io occhio che piange lacrime scarlatte che vanno a cedere sulla lama, <<Devo farlo.....spero solo che quella parte oscura di me non voglia.....morire>>; metto entrambe le mani sull'elsa del pugnale con la lama diretta verso il mio stomaco e in secondo la lama sparisce dentro di me.
Mi colpisco da sola, rivoli di sangue esco o dalla mia bocca, che non appena cerca di parlare sputo sangue, abbasso lo sguardo e osservo la maglietta attorno al pugnale che si fa rossa, alzo di poco lo sguardo e vedo Damian che sta piangendo chiamandomi ed Elaija sembra sia arrabbiato con me, ma ormai cosa importa.
"Vediamo....che....accadrà" penso guardando la luna che con le mie lacrime sembra rossa.
Le mie ali fanno un ultimo atto, si mettono attorno a me, ma non fanno in tempo a chiudermi in bozzolo che le mie gambe cedono e cado nell'acqua del lago.
Gli occhi bruciano, perciò li chiudo, l'acqua sempre più fredda mi abbraccia, le mie ali non riesco a muoverle e il mio respiro sta diventando sempre più faticoso.
"Lasciati andare..." le ultime parole che sento, prima che tutto svanisca.

FINITO, SPERO VI PIACCIA IL CAPITOLO. VI HO LASCIATO CON QUALCHE DILEMMA. IL VIDEO CHE HO MESSO RAPPRESENTA UN Po DESI.
ALLA PROSSIMA RAGAZZI

JEFF THE KILLER E DESIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora