VENTITRE

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Tutto taceva attorno a quelle rovine, le tenebre la stringevano nelle sue fredde e gelide braccia che solo lì vicino la temperatura era scesa di molti gradi, come se la terra volesse preservare quell'entità ormai inerme su di essa.
Una cosa, una persona, una donna, una ragazza era lì ferma con gli occhi spalancati colmi di paura, forse la paura di morire è stata l'ultimo sentimento che lei abbia provato prima che il filo della sua vita fosse reciso.
Una vita non ancora vissuta, ma piena di eventi tragici e anche dolci; una vita sottile come il filo che la rappresentava, ma quel filo anche se era sottile era resistente e non aveva ceduto ai nodi provocati dai duri colpi avuti dal fato e non aveva ceduto neanche quando lei stava sul punto di cedere la sua anima per diventare un vero e proprio mostro.....ma forse era questo il destino? Quale destino darebbe la morte ancor prima che la missione della persona si compia? Quale divinità pagana scriverebbe la morte nel destino di qualcuno?
Però era successo, anzi è successo: quel corpo ormai senza vita sta lì, con lo sguardo di terrore rivolto verso l'altro corpo accanto anch'esso morto; quella mano, che ora non potrà più percepire cosa sta toccando, è rivolta verso il cancello chiuso come a voler chiedere aiuto; la cosa che però colpisce sono gli occhi, quegli stessi occhi che danno allo sguardo l'espressione del terrore, ma quegli occhi che a osservarli più da vicino sembra che stiano tremano, sembra che una piccola luce sia rimasta in loro, una piccola essenza che li rende vivi e stupendi.
Lei restava lì, rotta.
Rotta come una bambola con cui non si potrà più giocare; quelle parti del corpo ormai rotte piangevano, piangevano la linfa vitale della ragazza: sangue.
E il sangue aveva smesso di uscire, ma a terra si era formata una chiazza rossa che piano piano diventava nera; da quelle piccole ferite, forse fatte a caso, il sangue era uscito copioso: un fiume scarlatto che l'abbraccia.
In quel silenzio portatore di morte un suono iniziò a farti sentire, un verso che non si conosce veramente: il verso di un corvo.
Ed eccolo lì, quell'animale che secondo le più antiche usanze pagane era portatore di morte; stava volando verso la ragazza come richiamato dall'odore della morte che lei emana, lui che muove le sue piccole ali nere senza difficoltà e poi si posa sulle sue due zampe sul terreno e punta i suoi occhi su quelli di lei. Può un semplice corvo essere dispiaciuto per questa entità a lui, forse, sconosciuta? Sembra di si; lui fa qualche passo e saltellando sul terreno aiutandosi con le sue ali, fino a quando non è vicino a lei con le sue zampe immerse in quella chiazza non più rossa ma nera come la pece. Il corvo piega la sua testolina verso il basso e col becco tocca la guancia di lei, come a voler sperare che lei sia viva, continua per qualche altra volta, un quinta e una sesta quando alla settima volta abbassa il viso e il suo becco tocca il terreno; sembra che qualcosa gli dia fastidio o lo abbia spaventato che inizia ad agitare le ali e li alza in volo, ma non per andare via bensì per poggiarsi sulla spalla di lei e accucciarsi li. Sembra che quell'animale non voglia lasciare sola la ragazza, che resta li come se fosse una guardia; però non tutto dura per sempre, prima o poi lui prenderà il volo richiamato da altro, ma nessuno può dirlo.
Nessuno sapeva cosa fosse realmente accaduto; nessuno la cercava e se lo stavano facendo non ci avrebbero messo molto ad arrivare lì e vedere la scena, ma qualcosa avrebbe fatto in modo che l'accaduto fosse ricordato per sempre.
In un altro luogo sperduto della città, in una delle tante case abitate, in una delle stanze di quella casa, una famiglia provava rabbia e dolore; lì delle persone avevano perso un ragazzo della famiglia e per mano di uno della famiglia, ma la mano di quella persona ora non avrebbe più fatto del male e questo lo sapevano perché sentivano dentro di loro che tutto era finito. Ma le cose si sarebbero concluse lì? Erano davvero sicuri che non ci fossero conseguenze nel loro atto? Erano sicuri di aver usato delle buone carte contro il destino e perciò d'ora in poi potevano stare tranquilli? E se qualcuno avesse stravolto tutte le carte in tavole a proprio favore.....quel ragazzo non sarebbe stata l'unica perdita. Ma il fato non è mai gentile con chi cerca di aggirare le sue regole e trova sempre un modo per avere quello che vuole.
"La vera maledizione è appena iniziata" dice un sussurro tra quelle mure, ma quel sussurro proviene dalle labbra di una anziana donna che all'improvviso lascia il suo ricamo e si gira verso la figlia e senza avere il controllo del braccio lo alza e la indica. Non si sa per quale motivo ma qualcosa accade. Quella donna indicata dalla propria madre inizia ad avere paura, mentre un'altra donna le si avvicina e nota sul viso di lei un piccolo taglio rosso da cui inizia ad uscire qualche goccia dia sangue e dice <<Nella storia di famiglia....si narra che alla morte del mostro.....qualcuno debba morire in famiglia. Ma nessuno ha mai capito come.....>> a quelle parole la donna si tocca il viso e guarda la mano rossa e sul suo palmo si crea una linea, anzi un taglio e altro sangue esce. La donna esce e corre fuori casa, arriva nel giardino ma qualcosa la blocca, alza lo sguardo e trova sul filo dove di solito stende il bucato una fila di corvi neri con lo sguardo puntato su di lei; lievi bruciori la percorrono per tutto il corpo, inizia a grattarsi le braccia e si vede le mani piene di sangue e inizia a gridare. Cammina qualche passo barcollando fino a quando non cade a terra e in quel momento i corvi iniziano a emettere il loro verso e ad agitare le loro ali un modo agitato; la donna a terra cerca di alzarsi e sembra sia il segnale di attaccare che i corvi iniziano a volare verso di lei. La punzecchiano con il loro becco e alcuni la mordono da strapparle la carne, lei grida fino a quando si accascia a terra esanime per la perdita del troppo sangue; alcuni corvi restano su di lei, ma uno prende il volo e si allontana per andare in un posto preciso, come se ne fosse chiamato: il luogo in cui quella ragazza è morta.
In un altro luogo ci sono persone che si svegliano dal loro sonno e cercano una persona a loro cara, la cercano ovunque nella struttura quando escono da essa e si trovano di fronte due persone, anzi demoni che raccontano l'accaduto; finito il racconto il ragazzo dal grande sorriso è come pietrificato come anche il ragazzo dagli occhi rossi <<Dov'è successo?!>> chiedono all'unisono ma i due demoni si guardano tra loro e sembra non ricordano il luogo, come se il fato non volesse che costoro vadano lì; ma questi ragazzi non hanno intenzione di arrendersi e iniziano a girare per tutta la città con l'aiuto dei loro amici sperando di trovare la persona scomparsa; il ragazzo dagli occhi rossi, la bambina dai capelli tendenti al viola e il ragazzo albino furono gli unici a passare per la casa un tempo abbracciata dalle fiamme, però non trovarono nulla, ma lei era lì però ai loro occhi sembrava non fosse accaduto nulla. Tornarono tutti alla casa dei servitori della morte e tutti erano sconvolti, nessuno aveva idea di dove fosse quella persona e i due demoni nonostante cercassero di ricordare cosa fosse realmente accaduto, era tutto vano poiché quei ricordi erano ormai persi come la persona. Le ragazze piangevano e i ragazzi cercavano di consolarle, ma non c'era verso; tutti erano nel grande salone, ma solo una persona mancava, anzi un bambino di pochi mesi che era legato a quella persona persa da un destino che molti avrebbero fatica a comprendere. Ma come può un bambino di pochi mesi avere il destino legato a una persona che ormai potrebbe essere morta? E se la persona fosse morta quel destino sarebbe cambiato? Nessuno può dirlo e nessuno può spiegare il perché quel piccolo esserino che stava nella culla aveva smesso di emettere suoni. Un ragazzo dalla maschera bianca ero entrato nella stanza per portare il bimbo giù, ma osservandolo pensava dormisse e solo quando lo prese in braccio si accorse che la vita di quel corpicino era svanita per andare chissà dove; l'Operatore non sapeva spiegarsi il fatto e tutti erano sconvolti ma all'improvviso si accorsero di un'altra cosa: l'albino era sparito, anche lui disperso.
Intanto quel corvo era lì sulla spalla della ragazza senza vita e dentro di lei qualcosa stava accadendo, il suo spirito era ancora legato al corpo, ma il corpo oramai era inutilizzabile...rotto.
"Un'anima per un'altra anima....una morte per una nascita.....un suddito per il sovrano" era una voce spettrale a parlare, ma cosa significava quelle poche parole; dei passi fecero mettere in allarme il corvo che iniziò a muovere nervosamente le ali e a fare versi forti e fastidiosi per l'udito umano, ma lui si fermò quando una mano gli accarezzò il capo che lui alzò per vedere chi compiva il gesto.
Ma nessuno può dire cosa accadde dopo. Quella povera ragazza rimaneva li nell'abbraccio scarlatto del suo sangue, quella ragazza non vivrà più e nessuno potrà mai prendere il suo posto.
Per quella ragazza rotta niente sarà come prima.

JEFF THE KILLER E DESIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora