Risate con gli amici

19.6K 1K 194
                                    

Haley

Ed eccomi un'altra volta qua fuori, di notte con le stelle intente a fissarmi e la brezza fresca ad accarezzarmi la pelle.
Anche se questa volta il motivo è un altro: non è colpa dell'insonnia, ma bensì del mio Compagno. E in piccola parte mia.
Okay, effettivamente ho esagerato a fargli il terzo grado ma il suo comportamento mi da sui nervi.
Io lo so che c'è qualcosa che non va, insomma non è normale sentire l'avambraccio farsi bollente ma non riesco a capire perchè non me lo voglia dire.
Insomma siamo...Compagni di Guerra, la fiducia deve esserci tra noi.
Con un sospiro svolto a sinistra, dirigendomi alle serre.
Le ho scoperte in una delle mie passeggiate notturne e ogni volta che posso, ci vado per bearmi del profumo intenso dei fiori e dei colori vivaci delle piante presenti all'interno.
Ormai sono circondata da bianco, nero, oro e rosso e vedere anche il verde intenso delle foglie oppure il giallo del polline mi rilassa, schiarendomi la mente.
Sento i vari profumi ancora prima di vedere le strutture in ferro e con un sorriso aumento il passo, arrivando al luogo prestabilito dopo due minuti.
Una debole luce proveniente dall'interno mi fa aggrottare le sopracciglia.
Chi è quel pazzo che è fuori dal suo alloggio a quest'ora di notte?
Tutti che soffrono di insonnia per caso?
Facendo il meno rumore possibile entro nella serra, tirando un lembo della tenda pesante per passare senza intoppi.
Tre lunghi banconi mi si presentano davanti, ricoperti di piccole piante di ogni genere: da quella da frutto alle verdure oppure piante medicinali con cui vengono fatti gli impacchi da mettere sulle ferite oppure ancora piante per fare delle buone tisane.
Il pavimento è fatto in metallo e ci sono dei tappetini lungo tutta la lunghezza dei tavoli per non scivolare.
Il luogo è illuminato fiocamente da delle lampade al neon che simulano la luce della luna, anche se c'è una luce ben più forte proveniente dal fondo della serra, proveniente dalle mani di un ragazzo che non deve essere tanto più grande di me.
È alto e ha un fisico magro, ma non per questo non allenato: intravedo i muscoli ben marcati e asciutti delle braccia e delle gambe.
Ha capelli praticamente bianchi tranne per qualche ciocca nera qua e là e occhi di un intenso azzurro.
Ha la carnagione veramente chiara, tanto che sembra un fantasma sotto la luce delle lampade al neon.
Indossa un paio di pantaloni lunghi di tuta neri e una maglietta a maniche lunghe grigia.
Sulle mani noto dei segni neri che interpreto come dei tatuaggi.
"Ti serve qualcosa?" Chiede tranquillo, girandosi a guardarmi per qualche istante per poi tornare a prestare attenzione alla magia che sta compiendo.
"Uhm...no." rispondo, distogliendo lo sguardo dalla sua figura.
Mi ha beccato in pieno a fissarlo, voglio sotterrarmi.
"Cosa ci fa una bambina fuori a quest'ora di notte?" Chiede sarcastico girandosi completamente verso di me e avvicinandosi rapidamente, con un sopracciglio alzato.
E questo cosa vuole da me?
"Non sono una bambina." Rispondo calma incrociando le braccia al petto.
Sono venuta qui apposta per non incontrare gente e invece è accaduto il contrario. Inoltre mi sta pure parlando...non sono dell'umore per una conversazione adesso.
Lui sorride divertito appoggiandosi al bancone, a distanza di sicurezza da me.
"Mmh." Dice soltanto, squadrandomi attentamente.
E questo cosa vorrebbe dire?
"Va bene io me ne vado. Continua pure con...qualunque cosa tu stessi facendo prima che io arrivassi." Commento.
Ma chi si crede di essere?
Lui amplia il ghigno "Va bene, ci si vede in giro bambina."
Con una smorfia esco dalla serra, allontanandomi velocemente da quel luogo.
Ed ecco che la possibilità di stare tranquilla per un po' svanisce.
E per di più ho il sospetto di aver appena parlato con un drogato...è stato strano. Molto.
Maschi.

____________

Busso alla porta numero 263, che viene subito aperta da un Ethan più o meno sveglio, con tutti i capelli arruffati e la maglietta grigia stroppicciata.
"Haley, ma sai che ora è?" Si lamenta con una smorfia, facendomi entrare dentro.
Leyla ed Ethan sono le persone più disordinate che io conosca e il loro appartamento li rispecchia pienamente: vestiti buttati a terra e pastelli colorati e fogli di carta appartenenti a Leyla ovunque.
Stando attenta a dove metto i piedi, schivo un kusarigama di Ethan, dall'aria molto affilata e...letale.
"Sono le tre di pomeriggio Ethan, pensavo foste svegli!" Esclamo, mantenendo il tono basso per via di Leyla, che sta ancora dormendo sul suo letto.
"Oh...beh vorrà dire che bisogna svegliare anche Leyla..." Dice, mentre pian piano gli si forma un ghigno sul suo viso.
Oh cavolo.
La loro è una specie di guerra continua: ogni volta che uno dei due si sveglia per primo, sveglia anche l'altro in modo piuttosto...brusco.
Per esempio Leyla una volta gli ha tirato una secchiata d'acqua gelida addosso ed Ethan per ripicca le ha ricoperto i capelli di dentifricio.
"Ehi dai, lasciala stare..." intervengo, cercando di prendergli un braccio, ma lui è più veloce e con un salto si butta sul materasso accanto a Leyla urlando.
La ragazza di conseguenza urla anche lei e cade dal letto, in un groviglio di lenzuola.
"Ethan io ti uccido!" Urla, alzandosi come una furia e puntando i suoi occhi azzurro ghiaccio sul suo Compagno, che è steso tranquillamente sul suo letto mentre ride con le lacrime agli occhi.
Scoppio a ridere anche io, dopo aver constatato di non riuscire a trattenermi: la faccia di Leyla è fantastica, con tutti i capelli blu arruffati e il pigiama nero con disegnate sopra tante piccole caramelle tutto spiegazzato.
"Giuro che questa è stata la migliore che io abbia mai fatto." Dice il guerriero tenendosi la pancia.
La maga afferra un cuscino e glielo tira addosso, beccandolo sul petto.
"Idiota." Commenta alzando gli occhi al cielo, ma un sorriso comincia a comparire sul suo viso.
"E comunque, ciao Haley. Sí tranquilla continua pure a sghignazzare." Mi saluta sbuffando, girandosi verso di me e spostandosi una ciocca di capelli da davanti gli occhi.
"Scusa Ley, ma sei troppo bella." Ribatto sorridendole.
Lei scuote la testa "Tu: finirai male. Stai attento, bello." Dice poi puntando il dito contro Ethan, minacciosa.
"Sei così bella quando mi minacci, Ley." Commenta il guerriero ghignando.
"Ma stai zitto." Sbuffa arrossendo la ragazza, per poi entrare in bagno a cambiarsi.
Mmh...devo assolutamente parlare con Ley riguardo Ethan: secondo me sta nascendo qualcosa e ho bisogno di sapere tutto.
Haley, contieniti.
"Allora...che si dice bionda?" Chiede il guerriero, lanciandomi un'occhiata da ancora disteso.
Oh nulla, ho litigato con Logan, ho incontrato un tipo parecchio strano che mi ha dato della bambina, mi manca mia sorella e ho voglia di pizza.
"Domani vado a lavorare alle serre." Dico solamente, appoggiandomi al tavolo di legno e distendendo le gambe, ricoperte da un paio di jeans, davanti a me.
"Beata te, io sono stato assegnato alla pulizia dei Pannelli. Come se non bastasse già Waldhar a massacrarmi con i suoi allenamenti." Sbotta sbuffando, tirandosi su dal letto e andando nel suo.
Wow che cambiamento.
"Mi dispiace Ethan." Dico con una smorfia.
E mi dispiace davvero per lui. La seconda parte dell'addestramento non me l'aspettavo così. Certo mia zia Ilia mi aveva avvisata, dicendo che sarebbe stata dura ma non pensavo così: Maestri che hanno qualche problema a gestire la rabbia, pochi momenti per riposare e tanto lavoro.
Sei in guerra Haley, non in un film. È ovvio che sia difficile.
All'Accademia ci hanno trattato troppo bene. Avrebbero dovuto massacrarci fin da subito, almeno non ci saremmo trovati a questo punto.
"Haley? Ci sei? Oppure sei partita per mondi sconosciuti e inesplorati?" Chiede Ethan con un tono di voce alto.
Sbatto le palpebre, mettendo a fuoco ciò che mi circonda e mi giro a guardare Ethan, che mi sorride.
"Ti ho chiesto come sta Logan. Non l'ho più visto da quando è scappato dal Campo ieri pomeriggio. Cosa gli è preso?"
Magari lo sapessi. Ma a quanto pare non si fida abbastanza da dirmelo.
Scrollo le spalle non dicendo nulla e per fortuna Ethan capisce, così iniziamo a parlare del più e del meno.
Con lui è molto facile fare conversazione perchè è molto simpatico e cerca sempre di metterti a tuo agio, facendo in modo da non farti sentire in imbarazzo.

Compagni Di Guerra - Ferite AperteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora