Nulla è ciò che sembra

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Haley

"Sempre se riuscite a rimanere vivi."

A quelle parole alzo di scatto lo sguardo da terra, dove mi ero distratta a guardare il pavimento di acciaio brillante, e mi trovo davanti una sfera di fuoco grande quanto la mia testa diretta a tutta velocità verso di noi, con nessuna intenzione di fermarsi.

O meglio, il mago o maga che sta facendo ciò non ha intenzione di interrompere il flusso di energia che lo tiene legato alla sfera, eliminandola.

E da quello che ci ha detto oggi Sahar, credo che le intenzioni siano più che chiare. È una guerra tra i migliori.

Rapidamente, ascoltando solo il battito accelerato del mio cuore, mi metto davanti a Logan e Sahar per proteggerli dalla magia, creando una barriera azzurrina sulla quale la sfera va a scontrarsi, esplodendo e causando un tuono fortissimo.

L'impatto mi mozza il fiato in gola, cogliendomi impreparata, dato che tutto è successo molto in fretta.

"Ehi stai bene?" Chiede Logan ispezionandomi il volto con lo sguardo, alla ricerca di un'espressione o segno che gli diano il via libera per mettersi contro chiunque abbia lanciato quella sfera infuocata.

Non ho il tempo per rispondere che Sahar si mette in mezzo a noi, spingendoci piano ma in modo assertivo, fuori dall'ascensore, dentro la palestra enorme.

Come spiegava prima Sahar, comprende un intero piano ed è la prima volta in vita mia che vedo una stanza così grande: il pavimento è in parquet lucido e le pareti sono ricoperte di armi, proprio come all'Accademia Suprema.

Ed è strano che dei Normali siano così tanto fissati con le cose degli Alium, ma non è il tempo di chiedere spiegazioni, perchè otto figure sono immobili sullo sfondo, sparse, tutte che guardano verso di noi in un silenzio irritante.

Ma c'è una persona in particolare che mi sta riservando uno sguardo di odio puro e anche se avrei dovuto aspettarmelo, il mago contro cui ho combattuto e ho ferito è lì davanti a me. Le sue cicatrici, cicatrici che io stessa gli ho donato, risaltano sulla sua pelle e mi costringono a distogliere lo sguardo, seguendo l'ordine muto di Sahar di andare con lei.

Non ci vuole un genio per capire che è stato lui a lanciare quella sfera infuocata contro di noi. Semplice e pura vendetta ed io voglio averci a che fare il meno possibile, perchè se dovrò scontrarmi con lui, sarà una lotta all'ultimo sangue.

Le ferite nell'orgoglio ti portano a fare questo e sono le più pericolose di tutte. Se poi mescolate al sentimento della vendetta, è ancora peggio.

"Le regole sono quelle di non uccidere, ovviamente, né mutilare o danneggiare in modo permanente l'avversario. La fine dello scontro è decretato dai giudici, anche se ci si può sempre arrendere e questo non preclude l'abbandono dell'incontro anche del Compagno." Sahar spiega a bassa voce, i passi marcati e militareschi che incidono sul pavimento riescono a coprire la breve spiegazione a orecchie nuove.

"I giudici guarderanno qualsiasi cosa accade nell'incontro e io stessa sono tra loro. Dato che voi siete i più giovani e gli ultimi arrivati, siete anche quelli che partono svantaggiati. Dovrete farvi in quattro per ottenere dei punteggi alti."

Quello che provo subito è sollievo. Non voglio partecipare a questa missione e dato che non ho il cuore né il coraggio di manomettere questi incontri impegnandomi il meno possibile, questo mi fa piacere. Vuol dire che abbiamo una buona possibilità di fallire e mai la sconfitta mi è sembrata così magnifica.

Non ne vado fiera ma tutto questo è troppo per noi. O per me.

"Sarete i primi a scontrarvi con Charles e Regina. Non posso dirvi molto altro perchè io stessa sono un giudice, ma...mettetecela tutta." Sussurra prima di lasciarci completamente da soli, davanti a quelle persone sconosciute.

Compagni Di Guerra - Ferite AperteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora