Leccarsi le ferite

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Haley

È tutto molto confuso. Vedo un corpo dal volto indefinito riverso a terra in un lago di sangue con accanto un Vuoto pronto ad attaccarlo. Vorrei correre da loro per impedirgli di infierire sull'Alium, ma non possiedo un corpo fisico. Solo sono una mera spettatrice e posso solo guardare, non intervenire.
Il Vuoto si avvicina al corpo e rimane fermo immobile a fissarlo, come se improvvisamente si fosse trasformato in una statua.
Ma poi alza lo sguardo e un'urlo si alza dalle profondità della mia mente, gridandomi che tutto questo è sbagliato e non è possibile.
Il Vuoto...ha gli occhi azzurri.

Mi sveglio di soprassalto, spalancando gli occhi a una stanza invasa dalla luce e infatti per questo sono costretta a richiuderli, facendo una smorfia.
Dove sono finita adesso?
La testa...mi fa malissimo e stessa cosa per quanto riguarda tutto il corpo. Mi sembra di esser stata presa sotto ripetutamente da un tir.
"Finalmente ti sei svegliata. I tuoi amici erano in pensiero." Dice una voce che non riconosco subito perchè completamente diversa da quella tremante e addolorata con cui l'ho sentito l'ultima volta.
Il bosco.
La missione.
I Vuoti.
Logan.
I ricordi mi piombano addosso come un macigno e mi ritrovo a non riuscire a respirare.
Logan, morto. Il mio Compagno.
"Ehi, respira." È di nuovo quella voce, appartenente al mago che cerca di calmarmi, invano.
Come posso rimanere calma in un momento del genere?
Mi sento toccare un braccio, un tocco gentile e che di invadente non ha nulla, ma non ce la faccio. Mi tiro indietro di scatto e cado dal lettino sul quale mi trovavo, cadendo sul duro e freddo pavimento di piastrelle grigie dell'infermeria della base.
Le lacrime minacciano di uscire e io non ho la forza di ricacciarle indietro. Continuo a vedere in ripetizione la scena di lui che si butta per salvarci, salvarmi, dai Vuoti.
Come ha potuto? Anche solo pensare di fare una cosa del genere? Perchè proprio lui?
Un singhiozzo mi scuote e io mi copro il volto con le mani, odiando essere vista in questo stato.
Non vedrò mai più il suo sorriso, i suoi occhi verde bosco, i suoi capelli color pece. Non lo vedrò più allenarsi o fare flessioni, non lo sentirò più parlare, ridere. Non sentirò mai più le sue battute sarcastiche, nè potrò mai più curare una sua qualche ferita comparsa sul suo corpo perchè troppo impulsivo e idiota per fermarsi a pensare.
Non mi sveglierò mai più accanto a lui, non combatterò più insieme a lui e non lo vedrò mai più lottare per ciò che più gli sta a cuore.
Non potrò mai più dirgli quanto conta per me...non potrò mai più dirgli che lo amo.
Scoppio definitivamente a piangere, sentendo qualcosa rompersi dentro di me.
"Ehi calma ragazzina, può anche essere vivo...ascolta il microchip, se non è morto dovresti sentire qualcosa." Il mago che ho salvato nel bosco parla ancora e io lo guardo tra le lacrime che continuano a scendere inesorabili.
Ora che non ha i capelli sporchi di sangue e pioggia, sono lunghi fino alle spalle e di colore castano simile al cioccolato fondente. È accovacciato davanti a me, tranquillo anche se qualcosa mi dice che la sua è solamente una facciata e che in realtà nasconde molti demoni.
"Hai capito?" Chiede non vedendo nessuna reazione da parte mia e io mi asciugo le lacrime con la manica della felpa.
Qualcuno deve avermi cambiata perchè non indosso più la tenuta da battaglia e solo in questo momento l'idea di essere chiusa qua dentro da molto tempo mi solletica la mente. Ma ho cose più importanti a cui pensare.
Chiudo gli occhi respirando profondamente, cercando di mettermi in contatto con il microchip ma dopo un paio di minuti ci rinuncio: non da segno di vita. È inerte dietro al mio collo: nessuna scossa o brivido attraversa il mio corpo come succede di solito.
Non sento neanche il legame.
Una nuova ondata di dolore mi fa venire voglia di nascondermi da qualche parte e lasciarmi andare: non voglio più avere a che fare con questo mondo fatto di sangue e cicatrici.
Mi sento come una ferita aperta, sanguinante e che non si rimarginerà tanto presto.
Scuoto la testa guardando il ragazzo dagli occhi argentei e lui fa una smorfia, ma non ha tempo di dire nulla che la porta dell'infermeria viene spalancata.
Mi affretto ad asciugarmi anche le ultime lacrime presenti sul mio volto, cercando di nascondere i segni della mia debolezza anche se il volto arrossato e gli occhi gonfi sono un chiaro segno del fatto che ho pianto.
Tamara entra con passo pesante, facendo risuonare gli anfibi sul pavimento di piastrelle, accompagnata da due Compagni di Guerra.
Fantastico, pure il pubblico si è portata dietro. Faccio una smorfia mentre mi appendo al lettino per riuscire ad alzarmi e quando sono in piedi, mi metto sull'attenti, notando gli sguardi impietositi della coppia.
Faccio finta di non averli visti e rivolgo la mia attenzione a Tamara, che mi sta soppesando con lo sguardo, neanche fossi una cavia da laboratorio.
"Devo parlare da sola con la ragazza. Puoi andare." Dice al mago, che abbassa la testa in segno di sottomissione, anche se prima di uscire dalla stanza mi lancia un'occhiata ammonitrice
Stai attenta.
"Finalmente ti sei svegliata, Mainz. Credevamo non saresti sopravvissuta." Dice distogliendo lo sguardo da me e puntandolo sulla stanza dall'arredamento spartano: non ci sono tavoli o sedie, solo il lettino, un lavandino e un piccolo armadietto dove probabilmente c'è il materiale per il primo soccorso.
La luce bianca che invade la stanza proviene da una grande finestra posta di fronte al lettino, mentre la porta per l'uscita è alla mia destra. L'unica via di fuga in caso si mettesse male.
"Quanto sono rimasta..." inizio, ma lei mi interrompe subito "36 ore. Quell'Omni ti ha qusi uccisa, Mainz e ti ha completamente prosciugata della linfa."
36 ore. È tantissimo tempo.
"E Logan?" Chiedo con voce appena tremante.
Ho paura? Si tanta. Perchè se non sento nulla vuol dire solo una cosa e io non sono pronta ad accettare la realtà.
Tamara si gira di scatto verso di me e anche i due Compagni non sono da meno. Sembra quasi che abbia detto che il cielo è verde.
"È morto. È caduto dal precipizio e anche tu sai che è troppo alto."
Sgrano gli occhi, capendo subito.
"Voi non avete mandato nessuno a cercarlo!?" Il mio tono sale di un'ottava.
Niente corpo, niente prova certa.
"È troppo pericoloso mandare qualcuno, appena sarà possibile andremo a recuperare il corpo." 
Oh.
"Ma non sono qui per parlare di lui, ma di te. Dobbiamo intervenire al più presto." Dice e io aggrotto le sopracciglia, accorgendomi solo ora di quanto è grosso il guerriero: un ammasso di muscoli che potrebbe essere scambiato benissimo per un orso.
"Cosa?"
"Dobbiamo toglierti il microchip Mainz. Più tempo passa più diventa pericoloso per la tua stessa salute." Dice e io sento il mio cuore iniziare a battere più forte.
No, non sono ancora pronta a lasciarlo andare.
Faccio un passo indietro, sentendo il freddo muro alle mie spalle: sono in trappola.
"E se io non volessi?" Chiedo, iniziando a pensare ad un piano di fuga. La mia priorità assoluta è chiudermi quella porta alle spalle.
"Direi che non sei capace di intendere e volere ed agirei di conseguenza." Risponde tranquilla, guardandomi con i suoi occhi chiari.
Non è felice di quello che sta per fare, ma nel suo piccolo pensa di essere nel giusto.
Poi senza aspettare una mia mossa, fa un cenno alla coppia, che subito scattano verso di me.
Non mi toglierò mai il microchip. Non se c'è una piccola possibilità che Logan sia vivo.
Io mi chino svelta sotto il lettino, facendolo rovesciare contro la coppia, che a causa dello spazio ristretto dell'infermeria, finiscono a terra in un garbuglio di braccia e gambe.
Il mio respiro si fa più pesante, come se avessi corso una maratona nel mezzo del deserto e mi rendo conto di quanto in realtà io stia male.
Tamara mi guarda improvvisamente stanca "Mainz non costringermi a farlo."
Io scuoto la testa sentendo di nuovo le lacrime pungermi gli angoli degli occhi, ma le ricaccio indietro. Ho pianto abbastanza per oggi.
"Io non ti sto costringendo a fare nulla, sei tu che vuoi tutto questo." Replico, prima di vedere la porta spalancarsi di nuovo, rivelando una Leyla piuttosto incazzata.
Devo assolutamente ricordarmi di farle una statua. E lanciarle petali di rosa quando cammina.
"Cosa sta succedendo qui?" Chiede retorica, lanciandomi uno sguardo allarmato ma per niente spaventato.
Io scatto verso di lei, spingendola fuori e chiudendomi la porta alle spalle, cercando qualcosa con cui bloccarla.
"Cosa cazzo sta succedendo?" Ripete, stavolta con più enfasi, appoggiandosi sulla porta quando inizia a tremare. Il guerriero deve essere riuscito a sbrogliarsi dalla Compagna.
"Ti spiego tutto dopo, tu blocca la porta con la magia!"
E poi faccio una smorfia sentendo il senso di colpa aumentare: se mi aiuta si caccerà in un bel guaio.
"E comunque è un piacere rivederti." Aggiungo appoggiandomi alla parete fredda, sentendo la testa girare.
Non posso andare tanto lontano. Devo ancora rimettermi del tutto.
Lei mi guarda per un attimo preoccupata poi mi sorride dolcemente, bloccando la porta con la magia in uno schiocco di dita.
Poi viene da me e fa passare un braccio dietro il suo collo, aiutandomi a camminare decentememte, senza cadute o pause.
E io le racconto tutto, tralasciando il sogno che appunto, è solo un sogno. Non ha senso preoccuparsene...anche se un Vuoto dagli occhi azzurri è parecchio inquietante.

Compagni Di Guerra - Ferite AperteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora