Logan
Mentirei se dicessi che Jammis non mi ha mai aiutato in passato. Lui era sempre presente ad ogni festa di gala organizzata dai generali e dalle famiglie più facoltose tra gli Alium. Dopotutto anche suo padre è un generale e non uno qualunque: viene chiamato Il Sanguinario per un motivo.
Ma i nostri incontri iniziavano e finivano lì, a quelle feste pericolose tanto quanto una battaglia: cosa arriveresti a fare per il potere? Avvelenare, minacciare, uccidere? È il minimo. Diventa tutta una questione di apparenza, quanto appari forte agli occhi degli altri. Se ti mostri debole e indifeso non esiteranno a farti cadere dal piedistallo.
All'improvviso Blas fa un movimento velocissimo con la gamba e mi ritrovo a terra, disteso sulla schiena.
"Siamo due a uno per me. Ti vedo un po' pensieroso." Commenta ghignando prima di rimettersi in posizione di attacco, pronta ad un altro round.
Blas è l'unica che riesce a tenermi testa in uno scontro e credo che ne stia approfittando per usarmi come sacco da boxe.
"E io ti vedo un po' frustrata. Che c'è David non ti soddisfa abbastanza?" Ribatto io rialzandomi in piedi roteando le spalle per sciogliere i muscoli irrigiditi.
Lei stringe le labbra in una linea sottile prima di ringhiarmi contro.
Ah tasto dolente?
Schivo il suo calcio piegandomi all'indietro e appena mi tiro su stringo le mani sulla sua caviglia, strattonandola in avanti per farle perdere l'equilibrio già precario.
Alzo le sopracciglia guardandola dall'alto e l'occhiata fredda che mi rivolge ne vale davvero la pena.
All'improvviso sento un sibilo preoccupante avvicinarsi rapidamente e se non fosse per i miei splendidi riflessi ora mi ritroverei con un coltello infilzato nell'avambraccio.
"Poteva farci male sul serio!" Esclama Lionel più sorpreso che realmente infastidito.
"A quel punto ve lo sareste meritato, per non schivare un lancio così." Ribatte velocemente Waldhar guardandoci con un ghigno stampato sul volto.
Non ha tutti i torti.
Mi allungo alla mia sinistra, impugnando saldamente il manico di plastica estremamente resistente di colore nero, montato sulla lama di metallo che è affondata per metà nel legno.
La estraggo con un colpo secco e me la rigiro tra le dita con una smorfia pensando agli allenamenti con mio padre, a tutte quelle volte che mi gridava "Morto!" puntandomi l'arma al petto.
"Oggi vi inizierò all'arte del coltello, che è una delle armi più sottovalutate insieme all'arco e frecce. Viene usata sempre come ultima risorsa di solito e fa parte dell'equipaggiamento base di ogni guerriero." Inizia la spiegazione togliendosi il capello dalla testa, rivelando un taglio di capelli a spazzola.
Mio padre non ha fatto così la prima volta: mi ha semplicemente dato un coltello e mi ha ordinato di combattere. Waldhar la fa molto più poetica di quello che in realtà è.
Tutti e quattro noi ci giriamo verso di lui, improvvisamente attenti a tutto ciò che dice: oggi finalmente iniziamo l'addestramento alle armi. In modo serio però, non come all'Accademia.
"Il coltello non è un'arma facile da usare, se usata bene. Io non parlo di qualche affondo o sventolare la lama alla cieca cercando di centrare la carne dell'avversario. No, io parlo di essere veloci e con i riflessi pronti, di essere estremamente calcolatori dato che non ritorna indietro dopo essere stato lanciato. Hai una sola possibilità e devi sfruttarla al meglio."
Lo ascoltiamo rapiti mentre parla della sua arma preferita e per una volta non ho nulla da ridire su ciò che dice.
"Ci sono vari tipi di impugnatura e visto che siete ancora dei novellini escluderei fin da subito le impugnature rovesciate: sono solo per gli esperti...fatemi vedere che impugnatura vi viene più naturale." Dice con un tono stranamente vicino alla gentilezza.
Guardo il coltello che ho sulla mano destra, osservandolo con rinnovata curiosità: la lama non è dritta, ma ha una forma leggermente ondulata e non è lunga più di una spanna. È molto affilata, anche se non molto appuntita ed è fatta di un materiale diverso da quello che avevo pensato all'inizio: è titanio.
Stringo la mano sull'impugnatura nera come il carbone, lasciando il pollice appoggiato appena sotto la guardia.
Aggrotto le sopracciglia cercando di ricordare il nome dell'impugnatura: sono sicuro che mio padre me lo abbia detto almeno un paio di volte.
"Impugnatura a sciabola? Attento che durante gli affondi potrebbe scivolarti la lama e ritrovarti con il palmo grondante di sangue." La voce di Waldhar mi fa scattare sull'attenti e dopo averlo guardato per qualche secondo scrollo le spalle "Lo so, ma nulla mi vieta di passare all'impugnatura a martello quando ce n'è bisogno."
Lui annuisce soddisfatto e passa ad Ethan, alla mia destra, che ha optato per l'impugnatura a sciabola modificata, dove il pollice appoggia al centro dell'impugnatura appena sotto la lama, anche se non sembra molto convinto. Lui non ammira particolarmente i coltelli, preferisce le armi più esotiche, particolari e soprattutto predilige gli scontri a media-lunga distanza. I coltelli sono tutto il contrario.
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Compagni Di Guerra - Ferite Aperte
Science FictionVOLUME SECONDO DELLA TRILOGIA "COMPAGNI DI GUERRA" Se prima la guerra era vista come qualcosa di lontano, ora Haley l'hanno vissuta sulla propria pelle. Dopo l'attacco dei Vuoti all'Accademia Suprema, i giovani Alium sono spinti a continuare l'addes...