Haley
"Sei assegnata alla serra numero 5: piante medicinali. Un supervisore di darà le istruzioni su che compito svolgere. Per ora hai un turno di un'ora e mezza per tre giorni alla settimana, ma potrebbero aumentare se verranno chiamati ancora guaritori per le città." Spiega con tono di sufficenza la ragazza di turno agli uffici, timbrando il foglietto datomi da Waldhar e Livia quattro giorni fa.
Sono stata fortunata ad esser stata affidata alle serre, è un lavoro leggero. Logan invece non è stato altrettanto fortunato. Anche se i lavori sono dettati da Roan, ho il sospetto che Waldhar ci abbia messo il zampino.
"Okay grazie."
Esco dall'edificio senza aspettare una risposta e mi dirigo alle serre sotto il sole cocente del deserto delle tre e mezza.
Oggi Waldhar e Livia non si sono presentati al Campo, per cui abbiamo avuto tutto il giorno libero e anche se da un lato sono felice, dall'altro non posso fare a meno di pensare che me la faranno pagare cara per l'affronto subito.
Il miei stivali neri calpestano la dura roccia e con una smorfia mi rendo conto di quanto mi faccia schifo stare qui. Fa troppo caldo per i miei gusti e il paesaggio non varia mai. Solo sole e sabbia per kilometri e kilometri.
In lontananza si riesce a scorgere delle alture ed è là che voglio andare un giorno: non sono mai stata in montagna e ho solamente letto qualche storia in cui erano presenti: boschi sconfinati, animali di ogni tipo, aria fresca e pura, i rumori della natura che ti fanno capire che è viva.
Già, forse quando mi promuoveranno potrò far richiesta di andare là...sempre se mi promuoveranno.
Cavolo, sono la positività fatta persona.In lontananza vedo le serre, un gruppo di dieci edifici più o meno uguali: differiscono soltanto per la lunghezza e accanto alla porta d'entrata hanno il numero di riferimento dipinto in grande con vernice rosso fuoco.
Bene, posso farcela. È solo un'ora e mezza.
Faccio scorrere la porta d'entrata e una zaffata di aria fresca mi accoglie, facendomi subito sentire meglio.
Questa serra è una delle più grandi poichè le erbe medicinali sono molto richieste e se utilizzate insieme alla magia fanno risparmiare tempo e fatica al mago.
Il Centro ne coltiva a grandi quantità per mandarle ai vari accampamenti che a differenza delle basi non possono permettersi di avere delle serre.
Grandi tavoli rotondi sono stati posti su tutta l'area, cercando di occupare al meglio lo spazio disponibile e sul soffitto sono disposte delle luci al neon che sono collegate agli impianti solari sul tetto.
Il pavimento è di colore grigio composto da lamine sovrapposte, che scricchiolano quando ci passi sopra e anche se per me è abbastanza fastidioso, le persone che adesso stanno lavorando non sembrano curarsene, ormai abituate.
"Da come ti stai guardando intorno, deduco che tu sia la novizia che ci avevano promesso gli uffici."dice qualcuno mettendosi davanti a me.
È una ragazza sulla ventina, molto alta e magra, dalla pelle color dell'ebano, che la fa spiccare sotto le luci delle lampade.
I tratti del suo viso sono morbidi e gentili, nonostante i suoi occhi scuri e le cicatrici presenti sul suo corpo indichino quante ne ha passate per essere qui ora.
"Finalmente un'altra riccia si unisce al gruppo! Non ne posso più delle malate di piastra. Comunque sono Amira." Sospira scuotendo la testa, facendo rimbalzare come delle molle i suoi ricci che le incorniciano il viso come fossero la chioma di un leone.
Un sorriso increspa le mie labbra e le porgo la mano, presentandomi "Sono Haley."
La vedo sgranare gli occhi splendenti "Sei quella che ha dato del filo da torcere a Livia e Waldhar! Complimenti, hai tutta la mia stima...sono solo dei montati che vogliono dare ordini alla gente sentendosi superiori."
Oltre a essere gentile e simpatica, odia pure la stessa gente che odio io. Fantastico!
Amplio il sorriso e lei mi fa l'occhiolino, stringendomi la mano "Come fai a sapere quello che è successo?" Chiedo curiosa.
"Oh le voci girano in fretta. Se è possibile qui al Centro siamo peggio delle vecchie pettegole che si incontrano al mercato." Ribatte ridendo.
Scuoto la testa unendomi alla risata, sentendo gli occhi di tutti puntati su di noi.
Anche Amira deve averli percepiti, perchè ritorna seria improvvisamente e mi afferra per la spalla, conducendomi da qualche parte.
"Ti porto dal supervisore, così ti insegna un po' come funziona qui e ti dirà quali saranno i tuoi compiti." Spiega, guidandomi tra i tavoli con destrezza, verso il fondo della stanza dove le piante sono più grandi e alte quanto il soffitto.
Spero solo non mi capiti un "Waldhar due la vendetta" perchè potrei andare definitivamente fuori di testa.
"Stefan!" Esclama Amira, entrando in quel labirinto verde da sola, per poi uscire dopo qualche istante accompagnata da...oh no, non lui.
Preferivo Waldhar due la vendetta.
Il ragazzo dell'altra notte, con i capelli bianchi e un'espressione fastidiosa da sotuttoio è in piedi davanti a me, con un ghigno stampato sul volto.
La sfortuna non mi lascia neanche un attimo di respiro, deve farmi sempre presente che mi è attaccata alle costole.
"Quanto è piccolo il mondo, eh?" Commenta inarcando il sopracciglio sinistro e sorridendomi.
Anche troppo.
"Vi conoscete già?" Si intromette Amira lanciandoci uno sguardo curioso.
Purtroppo per me.
"Conoscere è una parola grossa, ma ci siamo già incontrati, quello si." Risponde subito lui, girando la testa di scatto verso Amira.
"Oh bene, allora io posso tornare al mio stupendo lavoro!" Esclama sarcastica lei.
"Hai ancora mezz'ora Amira, io credo in te."
"Se non mi avessi messo in gruppo con la Stro-" inizia, ma viene subito bloccata da Stefan "È stata un'idea fantastica quella di metterti a lavorare con Ophelia, adoro vedervi litigare."
La maga gli lanca un'occhiata di disappunto "Perchè tu ti diverti con poco."
Il ragazzo scrolla le spalle divertito e segue con gli occhi i movimenti della ragazza, aspettando pazientemente che se ne vada prima di rivolgere l'attenzione a me.
Mi porge la mano che dopo un paio di attimi stringo, per niente contenta della situazione "Sono Stefan, il supervisore della serra. Ti do il benvenuto a questo fantastico mondo e bla bla bla. Veniamo al dunque: per le prime volte ti insegnerò io che magia utilizzare e in quali casi; dopo di che quando sarai diventata abbastanza brava te la dovrai cavare da sola."
Fantastico. Pure la balia.
Rimane un attimo in silenzio a studiarmi e poi aggrotta le sopracciglia chiare "Sei una di poche parole a quanto vedo."
Oh ho molto da dire, ma non credo ti piacerebbe sentirlo.
Scrollo le spalle e lui sospira "Okay...seguimi allora." Dice passandomi accanto e iniziando a camminare spedito verso un tavolo un po' più isolato dagli altri e senza piantine che spuntano dal terriccio.
"Quello che noi facciamo qui dentro è prenderci cura delle piante in modo tale da avere poi dei prodotti di qualità. Per prenderci cura delle piante però dobbiamo prima di tutto sentirle, stabilire un legame con esse. Quindi per fare questo dovremo partire da zero, cioè da un semplice seme." Spiega prendendo da un sacco di iuta accanto a lui, un seme verde lucido e scava una piccola buca con le mani nel terriccio, su cui poi appoggia il seme ricoprendolo di nuovo.
Mentre lavora finalmente riesco a identificare i tatuaggi che ha sulle mani: sulla destra ha disegnato lo scheletro osseo della mano, mentre sulla sinistra ha disegnato una rosa dai cui petali cadono delle gocce di sangue scarlatto.
Che strana unione.
"Dopo aver seminato, devi sentire la forza che scorre dentro al seme e quando l'hai percepita devi afferrlarla con forza e la attiri verso di te. A quel punto, teoricamente, dovresti avere il pieno controllo sulla pianta." Continua chiudendo gli occhi e appoggiando la mano sopra lo strato di terra.
Sentire la forza? Afferrarla? Ammetto che da quando sono diventata una maga ne ho sentite parecchie di cose strane, ma non di questo tipo. Come faccio ad afferrare una forza?
All'improvviso Stefan contrae la mano e la porta all'altezza degli occhi, facendo spuntare una foglia di aloe lunga appena una decina di centimetri.
"Ora tocca a te bambolina, vediamo cosa sai fare." Dice facendo un sorriso sghembo e lanciandomi un seme di aloe, che prendo al volo.
"Il mio nome è Haley...smettila di chiamarmi con dei nomignoli." Mi ritrovo a dire, prima di mettermi in posizione e iniziare a scavare un piccola buca.
"Oh wow la bambolina ha parlato! Quale onore." Ribatte veloce, portandosi una mano sul cuore con fare teatrale.
Giro di scatto la testa, guardandolo male "Smettila di chiamarmi così." Sibilo.
Lui alza le braccia in segno di resa "Non è colpa mia se sembri una bambola."
Dovrebbe essere un complimento?
Aggrotto le sopracciglia "Una bambola?"
Lui sorride "Tranquilla non è un insulto."
"Io non...oh lascia perdere." Ribatto in fretta, sentendo le guance andare in fiamme.
Perchè è così ambiguo? E soprattutto perchè mi imbarazzo così facilmente?
Mi rigiro verso il tavolo, scavando velocemente una piccola buca con le mani.
"Chloe ha dei problemi al tavolo cinque, Stefan." Dice improvvisamente qualcuno, probabilmente un uomo dato il suo tono di voce grave.
"Chloe ha sempre dei problemi." Borbotta spazientito il biondo.
"Haley continua l'esercizio. Io ritorno fra poco." Continua prima di allontanarsi e lasciarmi da sola con il seme di aloe.
Bene, a noi due.
Appoggio la mano sopra il terriccio, che al tatto è fresco e morbido, e chiudo gli occhi concentrandomi unicamente sul percepire la grande forza di cui parlava Stefan prima.
Sembro una stupida.
Senza la vista, i suoni intorno a me si intensificano mischiandosi tra loro, creando un rumore di sottofondo appena percettibile.
All'improvviso il buio dietro le palpebre si illumina di una scia dorata e attraverso i polpastrelli sento un tremolio nell'aria, come di una folata di vento molto forte.
Cerco di afferrarla ma continua a sfuggirmi e così fa la scia dorata dietro le mie palpebre: appare e scompare.
Aggrotto le sopracciglia e con uno scatto imbroglio quel qualcosa -non ho idea di come definirlo, forse spirito della pianta?- cominciando a tirare verso l'alto non senza fatica: si sta opponendo.
Fin qua nulla di strano. O meglio, nella normalità della magia non c'è nulla di strano. Se non fosse che senza volerlo assorbo la forza e di conseguenza non incontro più resistenza: ho il pieno controllo.
Spalanco gli occhi sgomenta di quello che mi si para davanti: una pianta di aloe alta una cinquantina di centimetri fa la sua gran figura sotto le lampade al neon.
Istintivamemte mi guardo le mani e non noto nessuna differenza rispetto a prima che iniziassi l'esercizio.
Okay ammetto che è stato alquanto...strano. Ho assorbito lo spirito della pianta.
Qualcuno inizia a battere le mani, risvegliandomi dalla trance dei miei pensieri: Stefan mi guarda con un luccichio strano negli occhi e un mezzo sorriso sulle labbra.
"Complimenti bambolina, sei una tra i novizi più veloci che abbiamo mai avuto! Il tuo tempo è di 18 minuti."
18 minuti!? A me sono sembrati solo un paio di secondi.
Felice di aver superato la prova, gli sorrido, per poi tornare subito seria quando realizzo come mi ha chiamata.
"Ti ho già detto il mio nome, smettila di chiamarmi così." Sbuffo alzando un sopracciglio.
"Si come vuoi." Scrolla le spalle, non prendendomi troppo sul serio.
Haley, mantieni la calma._______
"Quindi tu sei quella che ha fatto incazzare Waldhar talmente tanto che ci sono voluti due sedativi per la Furia per tranquillizzarlo...interessante." commenta Stefan a un certo punto, appoggiandosi alla parete con la schiena, in una posa rilassata.
Mi giro un secondo a guardarlo, per poi tornare al mio seme di una pianta di cui sinceramente non ricordo il nome. È da un'ora circa che mi sto esercitando con l'assorbire la forza della pianta per poterla controllare e non è tanto male. All'inizio è un po' inquietante, ma poi ci fai l'abitudine.
Due sedativi per la Furia? Wow. Forse non me la caverò con solamente qualche bruciatura.
"Chi l'ha sedato?" Chiedo curiosa.
"Livia."
Si beh c'era da aspettarselo. Non è una tipa che va in panico facilmente.
"Come mai una ragazza così dolce e bella come te è riuscita a far incazzare due degli Alium più potenti che esistano?"
Decido di ignorare le belle parole e rispondo con un secco "Non sono affari tuoi."
"Oh andiamo, fallo per il tuo amico della serra."
Amico...della serra. Da quand'è che sono diventata brava bel fare amicizia?
"Cosa ti fa pensare che siamo amici?"
Lui si stacca dalla parete e mi mostra un ghigno "Perchè lo spirito delle piante dentro di noi ci lega, bambolina. Qui siamo tutti fratelli e sorelle." Mi prende in giro, spalancando le braccia in modo teatrale.
Cerco di trattenere un sorriso divertito, ma con scarsi risultati. Non sono mai stata brava nel nascondere le emozioni.
"Beh non sono affari tuoi lo stesso, quindi rimani in silenzio che devo concentrarmi."
Lo sento sbuffare, ma non si oppone e io riesco a finire in meno di venti minuti le altre due piante che mi rimangono._______ Logan _______
Faccio scivolare un pacchetto di sigarette sul bancone della Segreteria, davanti a una donna con i capelli biondo platino e gli occhi verdi truccati pesantemente di nero.
Prevedibilmente con uno scatto della mano afferra il pacchetto, nascondendolo dentro un cassetto sotto la scrivania.
Che idiota.
"Hai dieci minuti, non di più." Dice passandomi un cellulare di colore grigio, con i tasti che appena li premo producono un suono acuto.
Annuisco e lei lascia la stanza, concedendomi un po' di privacy.
Compongo il numero e velocemente con un balzo atterro dall'altra parte del bancone, aprendo il cassetto dove lei aveva nascosto la sua preziosa nicotina.
Mi tornerà sicuramente utile in futuro. Visto che gli Alium non si possono corrompere con i soldi -ne abbiamo già abbastanza- bisogna trovare altri metodi e più sono illegali più le persone sono disponibili a stringere patti.
Certo, prima di fare una mossa bisogna meditare bene come muoversi e studiare la situazione, ma non è un problema per me.
"Pronto?" La sua voce dall'altra parte del telefono è dura e molto professionale.
"Sono io." Dico solamente, nascondendo di nuovo il pacchetto dentro la giacca della divisa.
"Cosa succede?" Ora la sua voce si è fatta più attenta, quasi allarmata.
"Non ho alcun controllo e più vado avanti più spesso mi succede: durante gli allenamenti, di notte...non so cosa fare."
"Capisco...al momento non posso fare nulla però. Se do ordine di portarti da me, si insospettiranno e io non voglio questo. Cerca di resistere fino alla promozione."
Wow grazie infinite per l'aiuto.
Sbuffo "Va bene, ma se la situazione peggiora dovrai farlo per forza papà."
Sento il silenzio dall'altra parte della linea e per un attimo temo abbia già buttato giù, ma poi sento un sospiro stanco "D'accordo. Buona fortuna."
Riattacco velocemente e sentendomi buono lascio alla segretaria tre sigarette nel cassetto.
Poi con rapide falcate raggiungo la stanza principale, dove una figura mi sta già aspettando.
Merda.
"Cosa sta succedendo Logan?" Chiede Blas con le sopracciglia aggrottate e una posa rigida.
Merda merda e ancora merda.Spazio Autrice
Mi dispiace un sacco avervi fatto aspettare così tanto, ma la scuola è una brutta bestia e i prof ci stanno riempiendo come non mai.
Davvero, mi dispiace un sacco.Non ho commenti in particolare da fare, ma ho adorato scrivere la parte di Logan eheheh
Qualche teoria in merito?Comunque, voi come state? Spero tutto bene! Come vi trovate con la scuola e tutto il resto?
Avete programmi per halloween? Raccontatemi su!
Domanda:
-Canzone preferita di questo periodo?P.s perdonatemi per gli errori vari, ma non ho il computer con me, quindi yep.
Baci ❤
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Compagni Di Guerra - Ferite Aperte
Science FictionVOLUME SECONDO DELLA TRILOGIA "COMPAGNI DI GUERRA" Se prima la guerra era vista come qualcosa di lontano, ora Haley l'hanno vissuta sulla propria pelle. Dopo l'attacco dei Vuoti all'Accademia Suprema, i giovani Alium sono spinti a continuare l'addes...