Due vite

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Ethan

Li sento arrivare ancora prima di vederli con i miei occhi: i loro passi pesanti ma estremamente veloci indicano che stanno attraversando il bosco diretti al fiume, dove sperano di arrivare alla loro pietra che tanto adorano e che li consente di avere le protezioni magiche.

Certo, però prima devono passare sul mio cadavere...non letteralmente, sia chiaro: ho ancora parecchie cose da fare prima di morire, come battere almeno in una sfida Logan. Cosa che di certo non potrò fare da morto.

Afferro con entrambe le mani due kindjal dalla lama di circa quaranta centimetri, di forma triangolare e a doppio filo. È fatta di un tipo di acciaio molto resistente, per cui non credo si romperà tanto facilmente. O almeno lo spero.

Ora riesco a sentire anche i loro ringhi e le prime ombre si muovono, calando dagli alberi come uccelli rapaci che hanno avvistato la propria preda. Ed io sono tra quelli. Salto giù nell'esatto momento in cui un Vuoto passa sotto di me, ignaro della mia presenza perché troppo concentrato ad arrivare alla pietra al di là del fiume. 

In un altro momento probabilmente non sarebbe stato così avventato: noi li trattiamo come animali, bestie feroci difficili da controllare, ma facendo un paio di conti, non lo sono del tutto. In loro c'è una certa intelligenza; una luce nei loro occhi che mi fa capire che loro sono più che semplici animali.

Atterro di peso sulle sue spalle, schiacciandolo a terra con i miei scarponi per tenerlo fermo quel tanto che basta a decapitarlo. Sono queste le lotte che amo fare: rapide e pulite. Niente passaggi inutili, niente sangue che schizza dalle ferite, niente spreco di tempo prezioso. 

Pianto il piede destro a terra usandolo come perno e giro su me stesso, preparandomi alle prossime creature rabbiose e disperate che stanno correndo proprio nella mia direzione.

Un urlo umano più forte degli altri mi fa scattare involontariamente sull'attenti, facendomi aggrottare le sopracciglia: non sembrava spaventato o addolorato come dovrebbe essere invece in una situazione del genere, sembrava più un grido sorpreso ed allarmato, come se fosse successo qualcosa di davvero sbagliato.

Mentre questi pensieri mi passano per la testa a velocità incredibile, gli scontri intorno a me continuano e mi accorgo con un attimo di ritardo di quanto due Vuoti si sono avvicinati a me. Mi abbasso di scatto sentendo gli artigli di una delle due creature passarmi sopra la testa, rasandomi un paio di ciocche verdi.

Grazie per la spuntatina, amico.

In un unico movimento tiro fuori le due lame e li colpisco nel retro delle ginocchia, lacerando i tendini e legamenti vari che li tengono in piedi. Riescono appena a fare altri due passi prima di crollare a terra percorsi da spasmi di dolore. Però questi sono tipi tosti: nonostante tutto riescono ancora a trascinarsi con le braccia, infilzando gli artigli nel terreno.

Osservandoli dall'alto sembrano quasi dei lombrichi. Lombrichi molto molto brutti. E a me fanno schifo i lombrichi.

Un'ombra scura cala dall'alto e atterra davanti a loro, prendendosi un attimo anche lei per osservarli strisciare e poi con noncuranza li finisce: a quello a sinistra gli spappola la testa con un calcio, mentre all'altro gliela stacca con un colpo di spada.

Che schifo.

"Avresti anche potuto ucciderli senza fare tutta questa...scena." commento controllando per un attimo alle mie spalle se c'è qualcuno in arrivo, ma l'ondata è quasi terminata. Siamo nel lato est del territorio di battaglia, quello più riparato. La via più facile per i Vuoti di arrivare alla loro mitica pietra è quella sud. 

Ora abbiamo un paio di minuti per riprenderci prima che inizi il secondo round.

"Sembri Haley...e che divertimento ci sarebbe sennò?" Ribatte Logan scrollando le spalle e si china a terra per pulire la lama della sua spada dal sangue nero dei nostri nemici. Sangue che impregna anche l'aria, dandole un odore metallico.

Compagni Di Guerra - Ferite AperteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora