Catturati-Parte 2

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Haley

Ogni passo che faccio, un dolore lancinante da parte delle caviglie mi fa stringere i denti, ma non è il momento per essere deboli questo. E poi, più vado avanti, più il dolore viene offuscato dall'adrenalina che fortunatamente mi scorre ancora in corpo, ma una domanda mi sorge spontanea: e se le cose si mettessero così male che neanche quella basterà più a tenermi in piedi? 

Il corridoio che appare davanti ai miei occhi quando esco dalla stanza, mi appare infinito. Le pareti sono anch'esse di cemento, ricoperte di tubature dalle dimensioni più svariate che ogni tanto emettono uno spruzzo di vapore bollente.

Dove sono finita? 

Il corridoio si estende dalla mia sinistra e continua alla mia destra, svoltando dopo una dozzina di metri. Ed è completamente illuminato da delle luci al neon che si estendono sugli angoli del soffitto, come nella stanza dove sono stata rinchiusa.

C'è un silenzio terribile. Di quelli che ti fanno sentire estremamente sola, impotente, davanti ad un nemico senza faccia e senza parola.

Non siamo noi il nemico!

Cosa voleva dire il tipo? O era solo per farmi provare pietà nei suoi confronti?

Tenendomi al muro per maggior stabilità decido di andare verso destra, senza nessun ragionamento dietro. Semplicemente era meglio una curva di una linea retta senza fine.

In realtà scopro molto presto che dietro le curve non ci sono altro che ulteriori corridoi, altrettanto infiniti e altrettanto uguali, tanto che inizio a pensare di star camminando in tondo.
Forse nemmeno c'è una via d'uscita per questo posto. Forse rimarrò chiusa qui dentro per sempre. 

Le cose cambiano quando inizio a sentire le prime sensazioni tramite il legame tra me e Logan. E portano tutte con sè dolore lancinante, stilettate che mi attraversano il corpo facendomi tremare tutta e mozzandomi il respiro. Sembra il Demone, ma è un dolore diverso dal solito. 

Cosa gli stanno facendo? Perchè tutto questo? Cosa vogliono da noi?

Riesco a muovere pochi passi prima che un allarme inizi a suonare e una luce rossa prende il posto dei neon bianchi, facendo capitolare il mondo in un mare scarlatto. 

Poi, dal nulla, delle porte nascoste nelle pareti si aprono, scorrendo su cardini invisibili e sento il sangue raggelarsi nelle mie vene a quella vista, troppo sconvolta per fare qualcosa. 

Ho appena le forze a rendermi invisibile e ad appiattirmi al muro quando una fiumana di Vuoti mi sorpassa di corsa, i volti ringhianti e le pellicce scure che sembrano oscurità addensata.

Il mio cervello smette definitivamente di funzionare quando alcuni di loro guardando nella mia direzione si bloccano, la bava che esce dalle loro bocche arricciate in un ringhio perenne.

Come possono aver preso dei Vuoti? Dei Normali...non è possibile.

Ma la cosa peggiore è che hanno gli occhi diversi: non sono di un arancione spento o un giallo vivido. Sono...azzurri. Azzurri come il cielo d'estate o come l'acqua cristallina.

Un azzurro che non dovrebbe appartenere a dei mostri come loro.

Il dubbio che alcune di quelle creature si fossero fermate per me...viene cancellato completamemte quando una di loro mi attacca, facendomi crollare le speranze. Loro non dovrebbero riuscire a vedermi quando sono invisibile.

Non è possibile.

Sento la testa che quasi scoppia davanti a tutti questi enigmi, dubbi e certezze crollate.

Compagni Di Guerra - Ferite AperteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora