Destinazione finale

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Logan

Il dolore alla spalla e al ginocchio è terribile e la sensazione del sangue caldo che fuoriesce dalla ferita scorrendomi lungo il braccio mi fa storcere il naso. Ma in fondo non è la prima volta che mi capita una cosa del genere: ho sopportato di peggio.

E poi, l'importante è che non abbia colpito Haley.

La cosa peggiore però è l'urlo di Hal, che si affretta a premere una mano sulla mia ferita, guardando dietro di me  per capire chi possa essere stato. E quando i suoi occhi colgono la sua figura, si accendono di una fiamma guerriera che raramente la tocca.

Ma proprio per questo significa che la situazione è più grave del previsto e dietro di me c'è una persona che è riuscita a farsi odiare dalla maga, che è una delle cose più difficili al mondo.

Una nuova scarica di proiettili sibila nell'aria, ma non raggiungono mai l'obiettivo, perchè Haley innalza un muro di terra e asfalto per proteggerci e regalarci un attimo di respiro.

"Chi è?" Riesco a chiedere, ogni movimento che mi rende difficile respirare e osservo la maga che continua a guardare la ferita tra la spalla e clavicola, dalla quale continua a fuoriuscire una cascata di sangue.

Senza neanche accorgermene, scivolo a terra, sentendo il freddo asfalto accogliermi come un vecchio amico.

Le energie mi stanno lasciando più velocemente del previsto, il mio corpo già affaticato per aver combattuto contro il Demone che sta decidendo di abbandonarmi.

"Non posso guarirti con il proiettile ancora conficcato! Devo-" parla in modo febbrile, l'agitazione che le inumidisce gli occhi.

"Chi è Hal!?" Ripeto, stavolta con il tono più alto ma affaticato, e dei puntini bianchi mi riempiono la vista, accecandomi.

Sto per svenire.

"Il Sanguinario!" Geme guardandosi la mano che ha usato per fermare il sangue, completamente rossa.

A quel nome i miei sensi ritornano all'erta, come se fossero la parola magica e quando sto per aprire la bocca e dirle di cercare riparo, sento qualcosa di freddo toccarmi la tempia, zittendomi completamente.

Ma basta lo sguardo inorridito della maga per farmi capire.

"Eccovi qui, la puttana e il bastardo." Sputa, e anche se non riesco a vederlo in faccia, riesco a percepire il ghigno che gli tira le labbra sottili.

"Un passo falso e lui muore." Sibila poi, rivolgendosi alla mia Compagna che può solo annuire, non osando muovere un muscolo.

E come darle torto? Sembra terrorizzata e tutti sanno che la paura ti impedisce di pensare lucidamente.

Anche se con Il Sanguinario è l'unica emozione possibile. Perchè se David ha una parvenza di onore, non vale la stessa cosa per il suo Comandante preferito. No, Alastair è un pazzo. Un pazzo che ha potere, soldi, e la volontà di uccidere.

"Alzati!" Poi mi urla contro, spingendomi la canna della pistola contro la tempia e posso già sentire il livido formarsi, facendomi sibilare.

"Ti manda David?" Chiedo invece, il pugnale dentro il mio scarpone che si fa più freddo, come se volesse richiamare la mia attenzione, ma sono consapevole che non ci arriverei mai.

Mi sparerebbe prima. E al contrario di David, lui non sembra esitare quando dice di voler uccidermi.

"Alzati, cazzo!" Ripete e mi afferra il braccio sinistro, quello ferito, trascinandomi in piedi con la forza.

Un gemito lascia le mie labbra e nuovamente dei puntini riempiono la mia vista, facendomi ondeggiare e rendere conto dell'altra ferita che fino ad ora avevo ignorato, ma che è quella peggiore delle due.

Compagni Di Guerra - Ferite AperteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora