Logan
Mi sveglio di soprassalto, con un dolore pulsante alle braccia che proviene dalle ferite da dove sono spuntate le ossa.
I ricordi della scorsa serata mi scorrono davanti velocissimi, facendomi gemere per il dolore alla testa.
Mi sono lasciato andare come da tempo non facevo, utilizzando Justin come scusa, anche se la realtà è un'altra: io volevo lasciarmi andare.
Lancio un'occhiata alla sveglia, scoprendo che tra poco devo alzarmi e mi tiro su dal letto, facendo il minimo rumore possibile dato che Haley sta ancora dormendo.
Apro la porta del bagno ed entro, richiudendola subito dopo dietro di me e i miei occhi incontrano il mio riflesso sullo specchio: ho un livido appena sotto l'occhio sinistro di colore viola scuro e un labbro spaccato.
Anche Justin ci è andato giù pesante.
Con un sospiro apro l'acqua fredda della doccia e senza neanche pensarci due volte, infilo la testa sotto il getto, prendendo piano a piano la lucidità necessaria per non prendere altre botte anche durante gli allenamenti.
"Muoviti che devo lavarmi i denti." Sento Haley dire con un tono freddo, da fuori la porta di legno.
È quello che mi fa svegliare completamente "Tranquilla sono presentabile." Ribatto cercando di utilizzare un tono divertito, anche se non ci riesco molto bene.
Chiudo l'acqua nell'esatto momento in cui lei entra e per un lungo istante ci guardiamo, ma poi lei distoglie lo sguardo e lo punta sul lavandino.
Ahi.
"A quanto vedo ti sei divertito ieri sera." Commenta con il tono un po' amaro e io faccio una smorfia di disappunto.
"Haley ascolta..." inizio sospirando, ma lei me lo impedisce "Cazzo mi hai trattato come una bambina, Logan. Mancava poco che dicessi 'fila a casa' come fanno i papà quando ti beccano dopo il coprifuoco."
Alzo un sopracciglio, cercando di ricordare cosa è successo ma mi risulta stranamente difficile.
Neanche mi fossi ubriacato.
"Lascia stare." Sbotta poi, aprendo l'acqua del rubinetto e mettendosi a trafficare con lo spazzolino e il dentifricio.
Se solo sapesse...non mi guarderebbe più in faccia.
Le goccioline di acqua fredda mi scendono dai capelli e lungo il collo, lambendo il bordo della maglietta nera e per un lungo istante rimango a fissarla, incapace di fare altro. Ma poi incasso il colpo e senza neanche osare sfiorarla esco dal bagno.
Le passerà presto l'incazzatura.
O almeno è ciò che mi ripeto cercando di convincermi mentre afferro la giacca della divisa ed esco fuori nell'aria fredda e profumata dalla pioggia.______________
Guardo con occhio critico il bersaglio posto sopra la testa di Lionel, a sette metri da me, di colore bianco e nero.
È il mio primo tentativo e sento lo sguardo di Waldhar su di me, che mi guarda in attesa di un mio fallimento, come sempre.
Per un attimo mi sento come a casa, durante gli allenamemti di mio padre. L'unica cosa diversa è il bersaglio: non c'era qualcuno sotto di vivo a tenerlo in piedi.
Con uno scatto del polso lancio il coltello e becco la linea tra il centro nero e il cerchio precedente bianco.
Grigio. Ombra.
"Cazzo si." Sento Lionel sussurrare e io alzo un sopracciglio in risposta.
Dubitava di me?
"Per ora Blas è in vantaggio. Seguita da Logan, Ethan e...Lionel. Ricominciate il giro." Comunica Waldhar facendo un cenno con il mento nella nostra direzione.
Ah fantastico.
Lionel stacca con un gesto brusco il coltello dal bersaglio e mi passa accanto, brandendolo in modo non molto convinto.
Mi posiziono sotto il bersaglio e osservo il mio compagno di fronte a me mentre si prepara al lancio, pronto a spostarmi in caso si mettesse male.
Mi sto annoiando incredibilmente. Quando Waldhar ha detto che avremmo iniziato ad allenarci con le armi non intendevo di certo questo. Mi sa tanto da Accademia Suprema.
Inaspettatamente Lionel non centra nessuna mia parte del corpo e becca l'ultimo cerchio bianco.
Sempre meglio di niente.
Lascio vagare lo sguardo sul resto dei miei compagni e scorgo Blas lanciarmi un'occhiata pungente e fa un ghigno appena accennato prima di mimarmi "Dopo" con le labbra.
Io aggrotto le sopracciglia, incupendomi.
Cosa ha spinto di così importante Blas a volermi parlare di sua spontanea volontà?
Lei mi odia.
Lionel mi tira una gomitata, porgendomi il coltello e facendomi cenno di muovermi.
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Compagni Di Guerra - Ferite Aperte
Science FictionVOLUME SECONDO DELLA TRILOGIA "COMPAGNI DI GUERRA" Se prima la guerra era vista come qualcosa di lontano, ora Haley l'hanno vissuta sulla propria pelle. Dopo l'attacco dei Vuoti all'Accademia Suprema, i giovani Alium sono spinti a continuare l'addes...