Ghiaccio

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Haley

Mi rigiro nel letto, senza trovare una posizione comoda in cui addormentarmi.
Come se avessi sonno, poi. Tutte le notti sempre la stessa storia: sono quattro giorni che sono al Centro e nessuna di queste notti sono riuscita ad addormentarmi ad un orario decente.
Sbuffo e mi metto seduta, guardandomi intorno con occhi per nulla stanchi, alla ricerca di qualcosa da fare.
Accendo la lampada sul mio comodino e la stanza si illumina di una luce debole, che mi permette di osservarla: devo ancora abituarmi alla vita del Centro. Sembra tutto così sistematico, tutto così in ordine che mi dà quasi fastidio.
Punto gli occhi sul tavolo rotondo vicino alla porta d'entrata, dove sono stati impilati i miei libri.
Forse per riuscire a calmarmi dovrei leggere, ma non ne ho per niente voglia.
Oppure potrei andare a farmi un giro. Quando ero a Shele, prima che facessi il Test ed ero una Normale inconsapevole, una passeggiata notturna mi aiutava a schiarirmi le idee.
Cavolo, sembrano passati anni quando in realtà soni solo sette mesi che sono una maga.
Con un sospiro mi alzo dal letto e dall'armadio prendo la prima giacca leggera che mi capita sotto mano, con un paio di scarpe da ginnastica.
Non ho voglia di cambiarmi, così potrò far vedere a tutti il mio fantastico pigiama.
Prima di spegnere la lampada, lancio un'occhiata a Logan, che sta dormendo profondamente dall'altro lato della stanza. Ha il viso completamente rilassato e le mani distese lungo i fianchi.
Indossa un paio di pantaloni di tuta blu scuro, adagiati mollemente sui fianchi e d'istinto arrossisco distogliendo lo sguardo dal suo petto scolpito.
Spengo la lampada, facendo piombare di nuovo la stanza nel buio e cercando di non fare rumore e soprattutto di non sbattere da nessuna parte, mi dirigo all'entrata dell'alloggio e afferro la maniglia, pronta a uscire.
"Haley?" Sussurra Logan nel buio, con la voce arrochita dal sonno.
La sua voce. È la cosa più sensuale che io abbia mai sentito.
"Si?" Chiedo.
"Che stai facendo?" Nonostante non riesca a vederlo, capisco che ha aggrottato le sopracciglia, come è tipico fare quando sta valutando una situazione.
"Niente. Torna a dormire."
Passano alcuni istanti di silenzio prima che lui sbuffi "Buona passeggiata Hal."
Non riesco a trattenere un sorriso ed esco nel buio della notte.
Intorno a me è tutto silenzioso e buio.
Con uno schiocco delle dita un globo di luce bianca appare accanto alla mia testa, illuminando la strada quasi a giorno.
Decido di andare verso destra, iniziando a incamminarmi in mezzo a tutti quegli alloggi, senza meta, solo per gusto della brezza leggera sulla pelle e il silenzio tranquillizzante intorno a me.

__________

"Haley, svegliati." Qualcuno dice, solo che è lontano e io sono troppo stanca per volermi alzare.
Sento improvvisamente freddo per cui mi giro su un fianco.
"Haley, non che mi stia lamentando, anche perchè mi sto godendo per bene la vista, ma dobbiamo andare." Dice Logan.
Con un sussulto ritorno alla realtà e mi giro di nuovo sulla schiena, puntando gli occhi sul viso del mio Compagno.
È già vestito di tutto punto e mi sta osservando divertito.
"Cosa ti stai godendo, scusa?" Chiedo alzando un sopracciglio cercando di stamparmi in faccia un'espressione abbastanza attenta. Ma non devo esserci riuscita molto bene perchè lui scoppia a ridere scuotendo la testa.
"Dai vestiti..." dice guardandomi con una luce pericolosa negli occhi "O devo farlo io?"
Mi affretto a scuotere la testa e mi alzo dal letto, aprendo la porta della mini cabina armadio per prendere la divisa.
"Beh ci ho provato." Commenta lui facendo una faccia dispiaciuta.
"Ritenta e sarai più fortunato." Lo prendo in giro, chiudendo la porta del bagno dietro di me.
"Oh contaci Hal." Lo sento dire da dietro la porta di legno.
Okay qualche volta dovrei sul serio imparare a stare zitta.

"Sai cosa è strano? In questi quattro giorni non ho mai visto nessuno dell'Accademia. Soltanto noi otto e basta. Anche Amos ed Elise si sono come volatilizzati." Dice Logan accanto a me, entrando dentro la Mensa e dirigendosi con passo spedito verso il bancone dove viene esposto il cibo.
Nell'aria c'è un buon odore di brioches appena sfornate e biscotti al cioccolato.
Mi avvicino al bancone dove dietro c'è una donna abbastanza massiccia, ma non grassa, con un camice bianco e un cappellino per tenere i capelli legati, da cui però spunta qualche ciocca nera-grigia.
È una degli Alium più vecchi qui dentro, una veterana. È prossima alla pensione e visto che non la mandano più in missione o sui campi di battaglia, la tengono qui a lavorare in mensa oppure quando fanno riunioni militari con generali o comandanti, la sua presenza è sempre richiesta.
"Ciao ragazzi! Cosa vi posso dare oggi?" Esclama sorridendoci gentile, guardandoci con i suoi occhi verde mela leggermente spenti dall'età.
"Io un succo alla pesca e...una brioches alla marmellata, grazie." Risponde Logan guardando la grande varietà di cibi esposti dietro il bancone: ci sono pasticcini, crostate, torte alla crema o alla frutta, biscotti o frutta di stagione.
"Il solito insomma." Commenta Lorena afferrando la brioches con una mano coperta da un guanto e intanto con l'altra afferra la bottiglietta di succo.
"Tu invece?" Si gira verso di me sempre sorridendo.
Nonostante le manchi poco ai sessant'anni, non una ruga solca il suo viso. Anzi, l'unica cosa grazie alla quale si capisce che è anziana, sono le ciocche grigie di capelli e gli occhi che guardano il mondo come se non nascondesse più segreti.
"Latte e biscotti, grazie." Mi affretto a rispondere prendendo un vassoio dalla pila accanto a me.
Lorena annuisce e si allontana leggermente per prendere quello che le ho chiesto.
"Phil fai un'infornata di biscotti!" Urla al suo Compagno che è nelle cucine.
Si sente qualcosa che cade e un borbottio sommesso.
Chissà se quando vai in pensione ti tolgono il microchip...beh è una cosa molto probabile ora che ci penso: il tatuaggio che ho sulla mano, quello del quadrato con le due linee rette che congiungono al centro serve per ricordarci proprio questo: senza la guerra, il microchip non serve.
Ci sediamo al centro di un lungo tavolo bianco.
"Ma quindi se non c'è nessuno dell'Accademia, con chi dovremo essere in competizione per la miglior squadra della settimana? Voglio dire, quanto dura l'addestramento?" Chiedo scettica.
O per meglio dire: quanto ancora dovremo sorbirci Livia e Waldhar?
"Dipende dagli insegnanti che hai...alcuni ti addestrano anche per anni, mentre altri ti lasciano dopo qualche mese."
Anni? Devo stare con Livia e Waldhar per anni?
Devo essere impallidita perchè Logan manda giù il boccone che stava masticando "Loro due non sembrano il tipo di Maestri che ti tengono con loro per più di un anno..."  cerca di rassicurarmi.
Un anno intero con quei due? Ma piuttosto mi faccio sbranare da un Vuoto.
Sposto il vassoio lontano da me, improvvisamente senza fame.
"Non mangi?" Chiede Logan guardando con occhi bramosi la mia colazione.
Scuoto la testa e gli avvicino il vassoio, su cui subito si tuffa.

Compagni Di Guerra - Ferite AperteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora