Ciao a tutti!!
So di essere sparita per un secolo, ma tra il tentativo di smistare un po' le storie da leggere della lista delle richieste e i test dell'università questo periodo è stato davvero incasinato.
Comunque, ieri e lunedì scorso ho fatto i test per scienze della comunicazione, rispettivamente di italiano e inglese. Che dire? Non erano test selettivi, perché passati o meno si è comunque iscritti alla facoltà, ma meglio farli bene una volta piuttosto che ritrovarmi poi a doverli rifare e a perdere tempo. Quindi, inglese niente di che, sapevo che non doveva essere troppo difficile e infatti l'ho passato senza problemi, ma il tasto dolente è italiano. Dire che ieri sono rimasta scioccata è un eufemismo: me lo aspettavo molto più semplice, e oltretutto non ho avuto neanche immediatamente il risultato come per inglese, quindi sono un tantino in ansia...
Ora però la smetto di perdermi in chiacchiere e passo alla recensione di "Changes" di Chloette_
La protagonista di questa storia è Amanda, giovane donna in carriera, che sembra avere tutto quello che una ragazza non ancora trentenne possa sperare: un lavoro, una bella casa e una relazione stabile con James, con cui sente di poter fare progetti per il futuro, tanto è l'affiatamento e tanto è solido il loro rapporto.
Amanda ha dovuto faticare e non poco per arrivare dove è ora, e ormai non resta più niente della diciannovenne presa di mira dalle più popolari della scuola e derisa dai compagni di classe: il brutto anatroccolo è diventato un cigno che si è lasciato alle spalle quegli anni difficili e le risate che l'hanno fatta soffrire sono solo un'eco lontana.
In tutti quegli anni una sola cosa non è cambiata, un'abitudine che Amanda conserva come il più prezioso dei segreti: continua infatti a recarsi nel giardino della sua vecchia scuola, per riposarsi, per schiarirsi le idee o anche solo per godersi un momento solo suo.
Ed è proprio qui che avviene l'incontro destinato a cambiarle la vita: un ragazzo impacciato, di quelli troppo timidi anche solo per rivolgerti la parola, la sconvolge nel profondo; decide così di aiutarlo, perché la sua storia non si ripeta, perché quel ragazzo, Luke, esca dal suo guscio e acquisisca la sicurezza che a lei è sempre mancata, perché qualcuno lo aiuti come non è mai successo a lei...
Ma dall'incontro con Luke, tutto sembra precipitare: la vita che Amanda si è costruita inizia a cadere in pezzi e Luke sembra l'unica costante. E' iniziato tutto perché lei voleva aiutarlo, ma siamo sicuri che i ruoli non siano destinati ad invertirsi?
* * *
Le premesse per un bel libro più o meno c'erano, ma devo ammettere che non sono riuscita a finirlo, nonostante lo abbia iniziato due volte. Mi sono sforzata, ci ho messo tutta la buona volontà, ma niente.
Allora, partiamo dagli aspetti positivi: senza ombra di dubbio lo stile è buono, senza errori/orrori, e questo sicuramente mi ha spinta a continuare la lettura, ma il solo stile non basta.
L'idea di fondo mi è sembrata un po' improbabile, con Amanda che si improvvisa fata madrina di Luke, bisognoso di qualche dritta per approcciarsi alla ragazza più bella della scuola chiederle di andare al ballo con lui (il cliché dello sfigato e della ragazza popolare si riconferma un grande classico).
Il personaggio di Amanda all'inizio mi era piaciuto, ma poi perde il suo fascino, trasformandosi da ragazza intraprendente e innamorata in una ragazzina immatura, che si ostina a vivere nelle favole (l'evolversi o il non evolversi del suo rapporto con il fidanzato James ne è la prova) e infatti continua ad aggrapparsi a Luke, nonostante dovrebbe essere lei quella matura che lo aiuta e non perda l'occasione per sottolineare che è un ragazzino.
Il personaggio di Luke mi è piaciuto: nonostante sembri uno sbarbatello senza spina dorsale si rivela maturo e caratterialmente forte, al punto da essere lui più volte a cavare d'impiccio Amanda.
Ma veniamo alla nota dolente, prima della quale è meglio precisare che io mi sono fermata intorno al capitolo venticinque e che quindi posso esprimere la mia opinione solo fino a quel punto: ciò che mi ha fermata è stata la ripetitività. Se si vuole scrivere una storia da sessanta (e dico sessanta) capitoli, bisogna anche essere in grado di creare intrecci adatti, per non scadere nella banalità. In più di venti capitoli è successo ben poco, infatti sono stata più volte a chiedermi "quando arriva il colpo di scena?". Questo aspetto secondo me penalizza moltissimo la storia, perché probabilmente altri lettori come me hanno abbandonato il libro stanchi di capitoli inconcludenti.
Purtroppo non è scattato nulla, questo è stato decisamente un flop; l'unico consiglio che mi sento di dare è di tagliare le parti inutili per rendere la lettura più scorrevole.
Aspetto di sapere se avete letto la storia e cosa ne pensate.
Un bacio
Laura
![](https://img.wattpad.com/cover/39004764-288-k458408.jpg)
STAI LEGGENDO
Recensioni
RandomUna raccolta per i lettori che vogliono conoscere nuove storie, che vogliono condividere le proprie esperienze di lettura, che vogliono evitare un flop o scoprire il loro nuovo libro preferito. Uno spazio per esplorare diversi generi, per conoscere...