Ciao a tutti!
Dopo un'assenza imbarazzante sono tornata con una nuova recensione.
Spero stiate tutti bene, io in questo periodo sono immersa nello studio in vista della sessione estiva, ma fortunatamente non mi capita più di dover stare stare in università tutto il giorno, e questo è senza dubbio d'aiuto.
Nel post dell'altro giorno vi parlavo di alcune novità: purtroppo non posso ancora parlarne perché non coinvolgono solo me, ma sono parte dei motivi per cui le recensioni procedono ancora così a rilento. Nel prossimo mese mi impegnerò a leggere (e soprattutto scrivere) più velocemente.
Passiamo però alla recensione di oggi, di "Inevitabilmente.. Noi" di aiulig, primo romanzo di una trilogia.
Protagonista del romanzo è il ventiquattrenne Edoardo: Edo vive a Roma, lavora con il padre ed è fidanzato con Silvia. Sembra abbia una vita piena e appagante, ma qualcosa non va: da tempo infatti tradisce Silvia con una schiera di donne diverse, inventando quotidianamente impegni e scuse per giustificarsi con lei, che non ha mai sospettato nulla.
La famiglia di Edo ha organizzato una crociera e cui parteciperà anche Silvia, ma, all'ultimo momento, la ragazza si trova impossibilitata a partire. Per Edo quindi si prospetta una vacanza all'insegna del divertimento, lontano dalla soffocante fidanzata, ma un incontro riuscirà a sconvolgerlo: sulla nave infatti incontrerà Chiara, una ragazza che sa essere da tempo attratta da lui, ma con cui non ha mai avuto nessun rapporto.
Proprio Chiara potrebbe essere l'occasione per dare una svolta alla sua vita...
* * *
Prima di scrivere anche solo una parola su cosa penso della storia ricordo che questo è solo un parere personale richiestomi dall'autore, che non critico l'autore come persona, ma giudico la sua opera, che le mie recensioni sono generalmente condite da un bel po' di ironia, quindi non dovete sentirvi personalmente attaccati né insultati da me solo perché ho un'opinione diversa dalla vostra. Cerco di portare avanti questo progetto con professionalità e rispetto e mi aspetto che chi legge le mie recensioni mi tratti di conseguenza.
Bene, dopo le dovute avvertenze (non è proprio il momento giusto per iniziare i soliti scambi velenosi con gli altri utenti), eccomi finalmente con il mio parere.
Insomma, per me è un nì, perché alcuni aspetti della trama e della forma non mi sono piaciuti.
La base di partenza non è male, sicuramente l'ambientazione è un punto a favore dell'autrice visto che romanzi di questo genere raramente sono ambientati in Italia. Anche l'idea di fondo, nonostante sia abbastanza semplice, è carina, ma non sono del tutto soddisfatta di come è stata sviluppata.
Innanzitutto, non ho ben capito perché Edo continui a restare con Silvia nonostante la tradisca sistematicamente e la tolleri a malapena. Nel prologo, infatti, la presenta così:
"Silvia è la mia ragazza [...]. Non sono fatto per le storie serie o forse non sono fatto per stare con una come Silvia. È pazza di me e si fida ciecamente di me, ma io penso a tutto tranne che a lei. Marcel Proust diceva: "Una donna che amiamo raramente basta a tutti i nostri bisogni, e la inganniamo con una donna che non amiamo.". Io sono così e non riesco a cambiare."
Voglio dire, se ti vuoi divertire perché non molli la tua ragazza? Non siete sposati, non ci sono in ballo impegni e progetti lungo termine, quindi il senso mi sfugge.
Al limite, potrei passarci sopra nonostante mi sembri un grande buco di trama se questa relazione fosse usata dall'autrice per fare della critica sociale: allora con quello scopo avrebbe senso, perché potrebbe mostrare uno spaccato di realtà e eventualmente indagare su cosa spinga una persona a continuare a restare con il partner tradendolo.
Comunque, già nel prologo inizia questa crociera, che occuperà la maggior parte della storia, e Edo e Chiara si incontrano.
Lei si sa dall'inizio che è attratta da lui, lui sembra accorgersi solo in quel momento della sua bellezza, quindi si crea un rapporto un po' strano, perché Chiara sa che lui è fidanzato, ma, accecata dall'amore che gli dichiara in continuazione, si butta in questa "storia" condannata in partenza, perché destinata a concludersi una volta tornati a terra.
Anche qui, il comportamento di Chiara mi ha lasciata perplessa, perché sembra accettare passivamente la situazione, accontentandosi delle "briciole" che Edo le concede. Ogni tanto gli lancia qualche frecciatina riguardo Silvia, ma nemmeno una volta si impone per ottenere ciò che vuole, il ragazzo di cui è innamorata: mai una presa di posizione, mai un ultimatum; anzi, sembra consapevole che potranno stare insieme solo finché saranno a bordo, quindi si strugge per la cosa senza fare nulla di concreto. Sì i sentimenti, ma le cose sono di chi si tira insieme (non so se questa espressione si usi anche dove vivete voi, ma mi sembrava la più adatta per rendere il concetto...) e fa qualcosa per averle.
Al di là del comportamento, dei personaggi, condivisibile o meno, mi vorrei soffermare un momento sullo stile.
Non so se volesse essere una citazione di Stieg Larsson (che narrava in ogni capitolo gli avvenimenti di un solo giorno), ma la maggior parte dei capitoli ambientati sulla nave ha più o meno sempre la stessa struttura: raccontano la giornata dal punto di vista del protagonista da quando si sveglia a quando va a dormire, iniziando e concludendosi sempre in modo molto simile. Questa scelta non mi è piaciuta, perché rende la narrazione troppo ripetitiva.
Per quanto riguarda invece la correttezza, qualche volta è scappato qualche errore, anche con i congiuntivi, ma soprattutto l'uso delle virgole non è proprio dei migliori:
"...Cominciò a raccontarmi per l'ennesima volta, di quando lui si innamorò..."
"...È una ragazza molto timida e riservata tanto che, non fu lei a dirmi che le interessavo, ma i suoi amici..."
"...Una cameriera, ci fece accomodare ad un tavolo con vista sul ponte..."
Tutti errori che si ripetono più volte (la virgola tra soggetto e verbo è anche molto grave) e che secondo me distraggono dalla lettura.
Il finale aperto è stato una bella trovata per lasciare spazio a un inevitabile sequel, ma anche quello mi è sembrato raccontato troppo in fretta, come se l'autrice sentisse la necessità di concludere la storia il prima possibile.
Come ho detto all'inizio, non sono convinta: ci ho messo un sacco a leggere una storia relativamente breve, principalmente perché mi è stato difficile affezionarmi ai personaggi (soprattutto al protagonista), che mi sono sembrati un po' "piatti".
Non mi sento di bocciare la storia, ma non la rileggerei.
Spero, visto che è passato un sacco dall'ultima recensione, di non aver perso "la mano" e di essermi spiegata nel modo più chiaro possibile. Come sempre, attendo i vostri pareri anche sulla storia.
Alla prossima
Laura
Domanda del giorno: come fate quando avete così tanti libri che non entrano più nella libreria? Dove li mettete?? (help!!!)
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