Ciao a tutti!
Vodafone ha attentato alla mia sessione! Con l'Happy Friday della settimana scorsa ho ottenuto 3 mesi di Kindle Unlimited in omaggio e sono già riuscita a fare danni!
Per chi non lo conoscesse, si tratta di un servizio di "prestito" che Amazon offre per 9 euro e 90 al mese. Si possono scaricare fino a dieci libri contemporaneamente e non ci sono limiti temporali per il prestito. Purtroppo non tutti i romanzi sono disponibili con Kindle Unlimited, ma se si cerca attentamente si possono trovare un sacco di chicche. Devo ammettere però che ci sono molti più romanzi in inglese disponibili per il prestito: chi predilige i libri in italiano troverà comunque un catalogo abbastanza ampio.
Ho deciso di approfittare di questa offerta principalmente per leggere romanzi che in italiano costano un occhio della testa e poi per sbirciare quelli che mi ispirano, ma non abbastanza da spenderci soldi: sembrerò una taccagna, lo so, ma preferisco acquistare libri di cui sono convinta al cento percento. Certo, magari poi si rivelano comunque deludenti, ma se già in partenza un libro non mi convince del tutto di solito preferisco aspettare qualche offerta o che sia reperibile nella biblioteca della mia città.
Il primo romanzo che ho preso in prestito è "Buonanotte a chi non c'è" di Angela White, pubblicato da Amazon Publishing e quindi automaticamente disponibile per Kindle Unlimited.
Il romanzo racconta la storia di Alice e Nicholas, due ragazzi diametralmente opposti che, per una serie di circostanze indipendenti da loro, si trovano a vivere insieme. Alice è una ragazza abbastanza introversa, con un sacco di complessi, che si ritrova sbalzata dalla sua piccola realtà a Verona a una nuova vita a New York. Una situazione con la quale è costretta a confrontarsi e in cui lei fatica a trovare un proprio equilibrio.
A New York Alice conosce Nicholas e la sua musica: il ragazzo non si separa praticamente mai dal suo Stradivari, in una simbiosi che lo porta alla notorietà e ad esibirsi nei più grandi teatri del mondo.
Alice è stregata dal ragazzo con lo Stradivari, ma questi sembra provare una sorta di fastidio in sua presenza, la ignora e la respinge. Riuscirà Alice ad abbattere i muri che Nicholas sembra aver costruito per allontanarla?
* * *
L'idea di fondo è buona e mi è piaciuta, l'esecuzione un po' meno.
A livello stilistico, non ho proprio capito l'alternanza tra la narrazione in prima persona dal punto di vista della protagonista e quella in terza persona dal punto di vista di Nicholas. Mai vista una cosa del genere in questo genere di romanzi. Chi mi segue da un po' sa che ho una predilezione per i pov dei protagonisti maschili, quindi mi sono ritrovata ad alzare gli occhi al cielo ogni volta che il punto di vista di Nicholas veniva interrotto per lasciare spazio ad Alice.Tra l'altro, per la mia gioia, la narrazione è molto sbilanciata verso il punto di vista di lei: Nicholas a mio avviso è il personaggio più rilevante tra i due e ha un sacco di cose da raccontare, ma la sua esperienza viene riassunta in poche pagine, in modo un po' troppo sbrigativo.
Mi sono piaciute le riflessioni di Alice sulla sua situazione familiare: il modo con cui affronta gli stravolgimenti che la interessano mi è sembrato credibile. Sempre parlando di famiglia, sono rimasta un po' perplessa per il comportamento dei genitori dei protagonisti, soprattutto negli ultimi capitoli: la situazione si risolve in modo un po' troppo lineare, senza che sia data una vera spiegazione del loro agire, nonostante fosse un elemento molto importante.
Anche la sua esperienza negli Stati Uniti è credibile, ma secondo me l'autrice la tira un po' troppo per le lunghe: più volte i ricordi di Alice sul suo rapporto con i suoi coetanei e con la famiglia si ripetono.La prima volta ci può stare, la seconda forse, ma dopo un po' i continui lamenti di Alice stufano: come ho scritto prima, per me lei è complessata a un livello astronomico, e l'autrice non manca di ricordarcelo ogni tre pagine. Sarà che ormai ho letto a bizzeffe di ragazze del genere, ma inizio a non poterne più delle protagoniste che non fanno altro che ripetere quanto poco valgono mentre tutti gli altri personaggi intorno a loro tessono le loro lodi e cercano di convincerle di quanto belle, speciali e perfette siano.
Non mi è piaciuto il poco "spazio" riservato alla spiegazione del titolo: un elemento così importante e una parte della storia così rilevante vengono risolti in qualche pagina, senza l'approfondimento secondo me necessario. Avrei voluto che l'autrice dedicasse più spazio alla storia di Nicholas, invece sembra quasi che si sia trattenuta, nonostante il protagonista maschile aveva moltissimo potenziale per tenere i lettori attaccati alle pagine del romanzo. Meno lamenti di Alice e più Nicholas!
Il racconto delle emozioni che la musica genera nei protagonisti, invece, mi è piaciuto tantissimo: difetti di trama e stile a parte, questo romanzo merita di essere letto anche solo per Rumpelstiltskin, lo Stradivari di Nicholas, che nel romanzo raggiunge l'importanza di un personaggio a sé stante.
Nel complesso, è un romanzo abbastanza profondo che appassiona, soprattutto quando si parla di musica, ma l'autrice ha messo un po' troppa carne al fuoco, buttando lì elementi che poi non sono stati sviluppati in modo adeguato.
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