Una raccolta per i lettori che vogliono conoscere nuove storie, che vogliono condividere le proprie esperienze di lettura, che vogliono evitare un flop o scoprire il loro nuovo libro preferito.
Uno spazio per esplorare diversi generi, per conoscere...
La trama non è niente di eccezionale, ma proprio per niente- originalità zero.
Harry e Liam vivono insieme (nel senso che sono amici e coinquilini), ma quest'ultimo è costretto a partire per raggiungere la fidanzata in non so più quale città sperduta. Sa benissimo che Harry non è in grado di mantenere da solo una casa del genere, così stila per lui una lista di papabili coinquilini, ma l'altro è troppo giù di morale per chiamarli, così, quando finalmente si tira insieme e li contatta, questi sono già tutti a posto (d'altronde cosa ti aspetti?! che dormano sotto un ponte fino a che tu non ti ripigli e li chiami?!). Resta solo un nome nell'elenco: Louis Tomlinson.
Harry riesce a fissare un incontro con lui per mostrargli la casa, ma certo non si aspettava di trovarsi di fronte il tizio che gli aveva rovesciato addosso un caffè (o forse era il contrario? Boh, so solo che nell'era di Starbucks il bagno di caffè è diventato un cliché trito e ritrito.... Di nuovo, l'autrice non brilla certo di inventiva...).
La convivenza inizia male, molto male, e non capisco perché Harry non si decide a sbattere fuori di casa questo stronzo strafottente (qui i francesismi abbondano... Oops...) vista la sua crescente esasperazione, anche se sotto sotto è attirato da quegli occhi azzurro ghiaccio.
Da qui parte una serie infinita di situazioni più o meno improbabili, giusto per girare le carte in tavola, ma c'è un unico fil rouge: il passato di Louis: cosa nasconde?
* * *
La parola del titolo mi ha messa piuttosto in crisi, quindi mossa a pietà da chi magari come me si è chiesto quale fosse il suo significato ho svolto un'accurata ricerca, che ha impiegato ben cinque minuti della mia vita,e di cui vi riporto il risultato:
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Se vi state chiedendo cosa ci quagli nel titolo, vi assicuro che non siete soli... A parte che anche la parte in italiano (specifico, mia lingua madre) mi ha spiazzata- no forse non è il modo migliore per esprimerlo.... diciamo "lasciata perplessa" che magari rende meglio... COSA C'ENTRA CON LA STORIA?!?! Boh, resta un mistero del quale non sono sicura di voler conoscere la soluzione...
L'autrice cerca di toccare troppi argomenti, non riuscendo poi a svilupparne seriamente manco uno...
Un susseguirsi di cliché interrotto solo dal breve excursus di Harry in questa benedetta libreria di cui non ho capito l'utilità (non della libreria in sé, non sono ancora messa così male, ma all'interno della storia... capirete solo leggendo cosa intendo...), altro aspetto per niente approfondito e rimasto lì campato per aria.
Altra nota dolente: la forma.
ho incontrato tutta una serie di parole che non c'entravano niente in quel contesto, già a partire dalla descrizione.... cosa diavolo vorrebbe dire "fare capofitto"?!?!? Ora, se non conosci il significato di una parola (perdonate la ripetizione), hanno inventato una cosa chiamata "DIZIONARIO"; prova ad usarlo, garantisco io per lui: non ti mangia, non ti acceca, non ti trasmette malattie.
Non è che perché un'espressione può sembrare particolare o ricercata allora la si può usare a casaccio, giusto per darsi un tono, perché, più che altro si fa una gran figura di merda.
Come avrete sicuramente intuito non sono affatto convinta, mi è sembrato di leggere una sorta di collage di tante storie trite, una storia (di nuovo una dannata ripetizione...) senza una propria identità, non so se mi spiego...
Detto questo mi dileguo e vi auguro buona lettura
Come sempre mi aspetto segnalazioni per eventuali errori e un parere sulla recensione