La speranza nell'odio

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Avete mai l'impressione che nella vostra vita i casini si susseguano senza lasciarvi un attimo di respiro? Nell'ultimo mese ho affrontato problemi di salute, di famiglia, con la sessione e una cocente delusione da parte della persona con cui credevo di star costruendo una relazione e mi sono convinta che devo aver fatto qualcosa di davvero brutto in una vita precedente.


Finito il momento della lagna, vi parlo della storia che ho letto questa settimana: "La speranza nell'odio", di @HopeInTheDark

N.B. Prima di scrivere anche una sola parola sulla storia premetto che ho interrotto la lettura al capitolo 10, quindi la mia opinione si basa solo sulla porzione che ho letto.  

Il primo capitolo si apre con il racconto in prima persona della protagonista, Crystal, della sua fuga dal luogo di un ennesimo furto. In quel momento la ragazza non sta solo scappando con la refurtiva, sta fuggendo da una persona, da un lui che l'ha cambiata. Dal secondo capitolo si apre quindi un grande flashback che torna indietro negli anni, per spiegare come Crystal è diventata una ladra professionista.

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Prima di tutto, lasciatemi spendere un paio di parole sul font del titolo: a livello grafico credo che tutto o quasi sia lecito, anche perché la realizzazione di una bella copertina è un'operazione di marketing fondamentale; ma il titolo che compare in descrizione dovrebbe essere a mio avviso nudo e crudo, scritto "normalmente"; quindi, perché dare il titolo "La SPERANZA nell'ODIO"?! Ogni volta che lo leggo mi sembra che qualcuno mi urli in faccia le due parole scritte in maiuscolo.

Altro punto: l'autrice ha classificato la propria opera come fanfiction, ma sinceramente l'avrei inquadrata nel genere fantascienza, perché la trama presenta molti elementi completamente fuori dal mondo. Va bene che è una storia di fantasia, ma deve essere quantomeno verosimile.

La protagonista, stanca dell'indifferenza dei genitori che non sono mai riusciti a costruire un rapporto con lei e l'hanno sempre trattata con freddezza, decide di scappare dalla propria casa, a Milano, e rifugiarsi in Croazia, dove potrebbe iniziare una nuova vita, aprire un proprio negozio e dimenticarsi di una famiglia in cui si è sempre sentita un'estranea.

Secondo me, già il piano fa acqua da tutte le parti: a parte che non ho ben capito perché proprio la Croazia quando la Francia e la Svizzera sono molto più vicine (azzardo l'ipotesi che in Croazia il costo della vita è minore che negli altri Paesi -ma davvero una ragazzina viziata di 16 anni si pone un problema del genere? E tra tutti i Paesi che poteva scegliere, proprio uno in cui non c'è l'euro?!), ma anche il progetto dell'apertura del negozio non regge; una ragazzina che non ha mai alzato un dito in vita sua sarebbe in grado di aprire un propria attività? Decisamente no, perché non è proprio come rivendere vestiti usati su ebay.

Altra faccenda non molto chiara: ammesso che ai genitori non importi niente della figlia, questa vive completamente sola? Lava, stira e si prepara da mangiare in autonomia senza nessuno che passi almeno per vedere se è ancora viva? E non frequenta una scuola che dopo tot giorni di assenza magari fa qualche domanda ai genitori?

Vabé, facciamo finta che il piano sia perfettamente congegnato e che lei abbia organizzato tutto nei minimi dettagli. Arriva il giorno della fuga: Crystal ha bisogno di soldi, quindi arraffa tutto quello che trova in casa, tra contanti e gioielli che potrebbe facilmente rivendere o usare direttamente come mezzo di pagamento per affari non molto leciti e scappa, diretta alla stazione. Acquista un biglietto per la Croazia (in realtà non esiste un treno diretto da Milano per la Croazia, giusto per essere precisi), sale sul treno e arriva sul confine (primo: quale confine? Italia e Croazia non sono confinanti perché in mezzo c'è la Slovenia, quindi la tipa si ferma prima di entrare in Slovenia o tra la Slovenia e la Croazia?; secondo: non ho capito perché scende dal treno prima di attraversare il confine adducendo scuse sulla necessità di un passaporto quando per entrare in Croazia è sufficiente una carta d'identità valida per l'espatrio -tutte le carte d'identità di cittadini italiani sono anche valide per l'espatrio, tranne casi molto particolari che quasi sicuramente non riguardano Crystal. Se avessero dovuto farle storie, al limite sarebbe successo al momento dell'acquisto di questo fantomatico biglietto che nella realtà non esiste).

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