Capitolo 4

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"Piper hai sentito?"
"Si, Annie, e non riesco a crederci, il mio sogno..Parigi, l'arte.. è un trampolino troppo importante.."
"È un'occasione pazzesca, dobbiamo provare assolutamente" continuò a dire la mia amica agitatissima.
"Annie, qui ci sono un centinaio di ragazzi, alcuni dei quali davvero molto bravi, tu credi davvero che abbiamo una possibilità?"
"Piper, sarà pur remota ma almeno ci proviamo, e poi se siamo arrivate fino a qui avremo qualche qualità no??"

Annie era incredibile, a volte sembrava una bambina, a volte era dolce altre ingenua ma aveva davvero ragione, dovevamo provare, dovevamo sfruttare quella possibilità.
"Annie  come credi sia questo Alex Vause?" disse Piper preoccupata.
"Io credo sia un omone, alto e grasso, con degli improbabili baffi e un bel cappello", mi rispose Annie, cercando di mimare ciò che stava descrivendo.
Scoppiai a ridere.
Per un attimo immaginai quest'uomo e la cosa era tremendamente curiosa, ma in realtà era quest'uomo che avrebbe potuto esaudire il mio sogno..
"Ce la faremo" disse Annie,
"Dobbiamo farcela" finì Piper.

La lezione passava veloce e la mia mente era già proiettata a Parigi.
Alle sue vie, i suoi monumenti, le sue bellezze, il suo fascino.
Da sempre il mio sogno era riuscire a far conoscere i miei lavori, emergere in questo mondo ma, farlo a Parigi sarebbe stato un doppio traguardo, un sogno ancora più grande.
"Piper ma cos'hai oggi? Sembri davvero su un altro pianeta; a cosa pensi?"
La mia amica era preoccupata per me, come darle torto, prima quella donna poi questa notizia..
Mi girai e le sorrisi, in realtà avevo sentito poco di quello che aveva detto.
"Piper, la lezione é finita, sta per entrare Alex Vause"
"Si, si ecco, si" sempre più confusa risposi alla mia amica.

Il professore contento apri il suo microfono, l'aula magna cadde in un silenzio irreale..
"Ragazzi vi presento la Dott.ssa Alex Vause"

Entrò in aula una donna bellissima.
Indossava un cappotto nero che tolse con grazia, non appena arrivò davanti alla cattedra, appoggiandolo delicatamente su una sedia.
Aveva un completo nero: pantaloni stretti alle caviglie, una giacca che fasciava bene i suoi fianchi da cui spuntava una camicia bianca candida.
La sua figura veniva esaltata dai tacchi alti che indossava, i quali mettevano ancora di più in risalto le gambe.
Un ciuffo di capelli corvino, per un attimo coprirono i suoi occhi verde smeraldo ma con un abile gesto li spostò mostrando a tutti la sua bellezza.
Persi il respiro, rimasi di sasso tanto da iniziare ad emettere dei suoni scoposti...
"Io, io..lei è..."
"Piper ma che cosa stai blaterando?
Io cosa? La conosci?" Bisbiglió la mia amica in un orecchio.
"Io so chi è, o meglio io e lei ci siamo viste oggi" dissi tutto d'un fiato.
"Tu hai visto questa donna? La conosci? Ma Piper che diavolo stai dicendo? "
La mia amica era incredula ma  frattempo notai lo sguardo della dott.ssa Vause dritto verso di me; mi sorrise, prese il microfono in mano, si avvicinò al mio banco.
Si era ricordata di me...e io di lei..

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