Non volevo perderla, non volevo perderla.
Erano queste le parole che mi rimbombavano in testa, come un tamburo battuto a ritmo; parole che non facevano altro che trasformare le mie paure in concretezza, che poi, era sempre stata così la mia vita: un continuo rincorrere, un continuo cercare di essere al posto giusto nel momento giusto, un continuo dover dimostrare agli altri ciò che ero, ciò che provavo, ciò che valevo.
Sono da sempre stata la seconda scelta, quella comprensiva, quella attenta, quella che non si arrabbia, quella che quando va via chiude la porta, non la sbatte no, ma ora , ora ero davvero stanca.Alex aveva fatto l'amore con me e poi?
"..Meglio parlar domani..."
Ma cosa c'era da parlare?
Ancora??Non riuscivo a capire .
Mi sentivo delusa, allibita, sentivo il sapore amaro in bocca e il cuore completamente sottosopra
Mi aveva sbattuto in faccia il suo silenzio ancora una volta, e ancora una volta nel mio cuore era sceso il buio, buio totale.
Ero stata messa in secondo piano da lei, lei che per me, era sempre stata ciò che di più bello non avevo mai avuto, ma forse, ora, a mente fredda mi sbagliavo.E ora cosa dovevo fare?
Come avrei dovuto reagire?
Ciò che vedevo era la sua schiena candida, quella stessa schiena a cui pochi attimi prima mi ero aggrappata..
Amare comprende anche questo?
Rinunciare, sacrificarsi, accettare, pur di vedere felice la persona che si ama?
Non lo so se questo era importante ma per me amare era diverso.
Forse il problema sono io, io che amo troppo forse, o forse io amo davvero senza escludere nulla.
Ho sempre pensato di essere in errore, ho da sempre, nel corso degli anni , pensato di avere un'idea completamente sbagliata dell'amore (forse frutto dei troppi libri letti o di troppi film visti) ma la mia idea era bello lontana da questi malintesi non esternati, non spiegati, non risolti.
A volte mi piacerebbe essere vista in modo diverso, da sempre sono stata una persona che ha dovuto lottare e mi sarebbe piaciuto sentirmi dire: "dai, perché fatichi tanto? Stai tranquilla, se vuoi ti aiuto io.. Andrà tutto bene vedrai!"Pensavo che Alex avrebbe potuto aiutarmi, almeno mi aveva sempre detto che ci sarebbe stata, e ora, ora le cose sono ben diverse.
Non riuscivo ad essere positiva.Guardavo Alex e mi veniva da piangere.
Ogni volta è così: quando la vita decide di farti un regalo è perché nello stesso istante ha deciso di toglierti qualcosa, quando sembra tutto perfetto è proprio lì che cominci a renderti conto che qualcosa di fondamentale, di forte ti sta abbandonando.Io stavo mollando la presa, non avevo voglia di combattere, non avevo voglia di silenzi ma, solo di sorrisi.
Avrei aspettato il mattino e qualsiasi decisione avesse preso Alex l'avrei assecondata anche se poi sono sicura che, mi sarei crogiolata nei miei sensi di colpa; so che sarei stata male ma non volevo più essere messa da parte da nessuno, tantomeno da Alex.
Mi alzai dal letto e mi misi accanto alla finestra.
Si era alzato un forte vento; vento che muoveva gli alberi nel giardino e sembrava improvvisamente inverno, eppure, non era così, l'inverno io l'avevo dentro.
Un freddo che non parte dalla pelle, dai brividi, ma dalla parte più profonda del cuore: oramai ogni singola parte di me era completamente immersa in quel clima artico.
Non riuscivo a capire più nulla, non riuscivo a dare una spiegazione a nulla , non riuscivo a capire quello che era realmente successo e che cosa avevo fatto io per meritarmi ciò. Sentivo solo un dolore, una fitta insopportabile al petto e allo stomaco. Avrei voluto buttarlo fuori ucciderlo, ma non ne avevo la possibilità, non ero così forte, non ero forte abbastanza.Mi sedetti sulla poltrona accanto al letto; la guardavo e mi chiedevo come era possibile tutto ciò, come si può mettere da parte chi un attimo prima ti ha reso importante.
Mi sentivo non abbastanza e in cuor mio questa sensazione non la volevo più, non la tolleravo più, non volevo più essere presa in giro, non volevo più sentirmi sbagliata.
Come si fa a farsi amare sinceramente?
Me lo sono domandata tutta la notte. Esistono forse dei libri, dei fogli, dei corsi , delle istruzioni per capirlo, impararlo?
Chi può indicarmi la soluzione ?
Dove posso trovare la soluzione a questa mia domanda?
Nessuno , niente.
Non trovai risposta, non sapevo chi poteva aiutarmi e questa era la cosa che mi faceva più male.Rimasi lì tutto il tempo, non volevo entrare in quel letto, non volevo averla accanto, mi aveva ferito , non la voleva accanto non perché non l'amavo ma semplicemente perché non mi sentivo amata in quel momento.
Alex e si stava svegliando.
Aveva chiuso i pugni e steso le braccia, muoveva piano le gambe allungandole.
Era bella, molto, e lei lo sapeva; era questa la sua forza.Aprii gli occhi e mi guardò; furono attimi interminabili.
Fu in quell'istante che capii miei sentimenti.
Non era semplice desiderio quello che provavo per lei, non era lussuria e nemmeno solo bisogno fisico.
Io provavo davvero qualcosa per lei, qualcosa di grande ed importante; ero però diventata fragile perché avevo messo nelle sue mani il potere di distruggermi: ecco il mio grande errore.
Continuai a guardar i suoi occhi verdi che emanavano una strana luce, c'era qualcosa di diverso in lei.
Presi coraggio e incominciai a parlarle:
"Ciao"
"Buongiorno Piper"
"Come stai?"
"Non hai dormito vero?"
"No, ma tu non hai risposto alla mia domanda.."
"Mi dispiace ma non credo di star bene"
"E tu credi che io stia bene??"
"Piper non ho voglia di litigare"
"Io non sto litigando ma cerca di metterti nei miei panni una volta tanto"
"Ci sto provando Piper, ci sto provando"
"Ma.."
"Ma penso che non dovevi fidarti di lei"
"Quindi è colpa mia? Ecco, bene, anzi ottimo!!"
"Senti Piper, io oggi parto"
"Parti? Scherzi? E dove vai?"
"A Parigi"
"Parigi???"
"Si, devo occuparmi di alcune cose in galleria"
"Ottimo, fai buon viaggio dott.ssa Vause"Uscitii da quella stanza il più velocemente possibile, non avevo voglia di rimanere un minuto in più lì, con lei , così presi miei vestiti, mi cambiai in bagno e andai via ,questa volta, sbattendo la porta.
Alex non mi aveva fermata , non aveva aggiunto altro, nient'altro.
"Vaffanculo Alex"
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Il nostro tempo
FanfictionUna giovane Piper Chapman all'ultimo anno di università.. Alex Vause un'attraente docente e direttore della M&C una importante galleria d'arte parigina.. Punto focale l'arte nelle sue molteplici forme e colori. Due donne. Un unico destino. L'amore. ...