Passato il Natale a casa dei miei a Boston decisi di ritornare a New York, avevo bisogno di concentrarmi per il progetto da affrontare..in fondo le vacanze stavano per finire ed ero ancora in alto mare.
Durante questi giorni di festa ho pensato molto ad Alexandra Vause..avrei voluto sentire almeno per un attimo la sua voce ma avevo lasciato il suo biglietto nel libro dimenticato da Frank.
Che stupida che sono.
Ma, ripensandoci, se avessi avuto ora il suo numero..cosa potrei scriverle?
Gli auguri di Natale?
Come stava?
No, la verità è che non potevo...l'unica cosa che avrei voluto chiederle è perché mi aveva baciato.
Perché aveva baciato una sconosciuta in quel bar?Presi ugualmente un foglio cercando di buttare giù i miei pensieri, cancellai mille volte le frasi, mille volte i versi.
Non riuscivo ad esprimere ciò che avevo dentro.
Il mio cuore era un macigno.Sentii all'improvviso un rumore strano provenire dal giardino.
Mi alzai dal divano e mi incamminai verso la finestra, un'auto che non conoscevo si era fermata nel mio cortile e una donna scese. Raggiunse la mia cassetta delle lettere e vi infiló un pacchetto. Quella donna era Alex, la riconobbi subito. Il suo modo di camminare era inconfondibile.
Ma come aveva fatto ad avere il mio indirizzo? Masoprattutto..
Cosa aveva messo nella cassetta della posta ?
Perché era venuta fin qui?
Non avevo il coraggio di muovermi così rimasi ferma, immobile alla finestra. Alex guardò nella mia direzione, poi non vedendo nulla, nessun movimento abbassó lo sguardove rientró nell'auto.
Solo in quel momento corsi fuori fermandomi incredula davanti alla cassetta della posta .
Aprii e all'interno trovai il mio libro, dimenticato nel bar di Frank e un biglietto .
La curiosità mi divoró.
Aprii il biglietto e trattenni il respiro.."Se sei fuggita è solo per colpa mia,
non dovevo farlo..
Perdona la mia impulsività.
Prima di uscire ho preso il tuo libro e ho notato che c'era ancora il mio bigliettino da visita.
Alla fine del libro c'erano i tuoi bellissimi bozzetti e il tuo indirizzo...
Appena puoi chiamami.
Alexandra Vause"
Tutto era ancora più complicato .Erano le 15:00 del 31 dicembre
I miei amici avrebbero festeggiato e atteso l'arrivo del nuovo anno da Frank e io decisi di unirmi a loro.. non volevo rimanere da sola in casa, almeno non oggi.
Avevo in mano, nuovamente, il suo bigliettino e non sapevo cosa fare. Lo girai tra le dita un milione di volte ma alla fine lo poggiai lì sul comodino.
Iniziai a prepararmi per la serata, feci un bagno caldo per e poi scelsi i vestiti da indossare. Optai per dei semplicissimi pantaloni neri e una maglia bianca, indossai anche il mio sciarpone che mi avrebbe protetto dal freddo gelido di quella serata.
Uscii e mi ritrovai ben presto ad oltrepassare il parco vicino casaAmavo venire qui e ora che era ricoperto da una coltre bianca di neve caduta la sera prima aveva reso questo paesaggio ancora più fantastico.
Notai molti bambini giocare con la neve e coppie che si scambiavano tenere effusioni e baci.
La mia mente mi riportò ancora una volta al passato.
Frequentavo il primo anno di università.
Era una mattina di gennaio.
Carrie amava la neve per cui quando si accorse dello spettacolo copioso che era caduto si buttó sopra di me svegliandomi (a volte era peggio di una bambina).
Usó tutte le sue migliori strategie per convincermi ad uscire e alla fine cedetti per lo sfinimento...
Portó con se la sua adorata ed inseparabile macchina fotografica e cercó di bloccare nella sua,e mia, memoria quegli attimi.
Per un attimo la rividi giocare con la neve e rotolarsi nel parco.. tutto questo mi portava una leggera malinconia anche se non dovevo pensarci ormai era acqua passata. Nulla tornerà come prima.Mi incamminai verso casa di Annie, in modo da andar assieme da Frank.. di lì a poco la festa per il nuovo anno sarebbe incominciata.. ci saremmo sicuramente divertiti.
Prima di raggiungere Annie, però, mi fermai in un bar sulla Fifth Avenue. Un bar molto particolare, stile anni 60.
Un vecchio jukebox faceva da padrone nel locale in cui ogni cliente con una semplice monetina poteva scegliere la sua musica preferita e condividerla con il resto dei clienti.
Mi misi seduta ad un tavolo e ordinai una cioccolata calda aromatizzata al pistacchio.
La ragazza che lavorava lì era sempre gentilissima con me. I suoi capelli biondi e lunghi facevano da cornice a due occhi blu; blu come un cielo in tempesta amava dire sempre. Era davvero bellissima, fuori dal comune. I tratti erano gentili e il suo fisico asciutto la rendevano ancora più affascinante. Disarmante. Avrei voluto conoscerla meglio.
Dopo pochi minuti Cat arrivó al mio tavolo e mi portó la mia cioccolata, il mio gettone e il suo sorriso stampato sulle sue labbra piccole e strette ma comunque estremamente sensuali.
"Ciao Piper!"
"Ciao Cat!"
"Pronta per questa ultima serata dell'anno?Dove andrai?"
"Si!! Andrò con gli altri ragazzi da Frank e tu?"
"Io andrò gli Madison Square con i miei amici ma se vuoi raggiungermi..insomma se vuoi raggiungerci ne sarei felice! "
"Grazie Cat sei davvero un tesoro !"
"Allora hai scelto la canzone da ascoltare?"
"Sì.. I want know what love is -Foreigner- "
Mi abbandonai completamente ascoltavo le note e la mia anima iniziò a ridere.
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Il nostro tempo
FanfictionUna giovane Piper Chapman all'ultimo anno di università.. Alex Vause un'attraente docente e direttore della M&C una importante galleria d'arte parigina.. Punto focale l'arte nelle sue molteplici forme e colori. Due donne. Un unico destino. L'amore. ...