Capitolo 57

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"Alex facciamo colazione?"
"Direi che è un'ottima idea. Preferisci qualcosa in particolare oppure ti affidi a me?"

Era bella la mia Alex..

"Mangio ogni cosa..tutto quello che vuoi, che più di ispira fai..io ti aspetto qui"

Prese la camicia bianca dall'armadio, la stessa che usava sempre quando vivevamo assieme, la indossò lasciando scoperte le sue gambe lunghe e perfettamente asciutte e toniche.
Mi lasciò un bacio sulle labbra e prima di uscir dalla stanza accese lo stereo infondendo nella stanza una melodia estremamente familiare.
Era  "Particles" di Olafur Arnalds & Nanna Brindis Hilmarsdottir, il primo gruppo, la prima canzone che mi aveva fatto ascoltare Alex.
Sorrisi istintivamente e lei si girò verso di me guardandomi rispondendo non solo con le labbra ma anche con gli occhi.

La vidi uscire e mi fermai ad ascoltare la musica.
Alex aveva da sempre un buon gusto musicale, riusciva sempre a regalarmi delle bellissime note.
Alcune volte erano gruppi che già conoscevo, altre volte invece completamente nuovi.
Erano proprio in questi che mi piaceva soffermarmi.
Mi piaceva, ascoltare, capire cosa le potesse piacere, cosa poteva catturare la sua attenzione,cosa l'aveva affascinata di quelle parole, di quella musica; mi piaceva immedesimarmi.
Era indubbiamente una bellissima donna, riusciva non solo a catturare esteticamente l'attenzione ma ci riusciva anche per la sua estrema vitalità, il suo esser sempre forte, sicura di sé, solare.

La vidi entrare in camera, dopo circa una decina di minuti, con un vassoio pieno di colori diversi: il nero del caffè, il rosso delle fragole, il giallo ocra delle fette biscottate, il viola della marmellata di more, il verde dei kiwi, il marrone della cioccolata spalmabile, l'arancione della spremuta.

"Quante cose hai portato?? Ci sono mille colori !!"
"È vero Piper, ma non sono riuscita a resistere e poi la colazione è il pasto più importante no??"
"Si, è vero!"

Questa sua semplicità, ecco, se c'era un aggettivo che descriveva la nostra storia ma anche il suo essere era proprio semplicità.
Non ho mai amato lo sfarzo, i grandi nomi, le cose eccentriche; sono sempre stata una persona molto riservata ma sempre molto positiva.
Alex era, perfettamente, come me, aveva gli stessi interessi, aveva quella gioia negli occhi quando osservava le cose da far invidia a chiunque.

"Mi vuoi spiegare perché mi guardi e ridi?" Mi disse Alex in tono giocoso ma pur sempre con quella sicurezza nella voce che tanto mi piaceva.

"Io?? Rido?? Ma no.."
"Ehi non bluffare con me.."

Salì in ginocchio sul letto fino a raggiungermi.
Me la ritrovai accanto al mio viso, vicinissima a me.
Tra un bacio e l'altro disse:

"Su, forza dimmelo!"
"Cosa vuoi che dica??"
"Perché ridi??"
"Ma io non rido, sorrido è ben diverso. E lo faccio semplicemente perché sei speciale"
"Speciale? Io? Ma figurati..ho rischiato di perderti proprio perché sono tutto fuorché speciale"

"Invece non è così.
Alex, io penso che speciale è qualche cosa fuori dalla norma, è qualcosa a cui non sai dare una spiegazione, è qualcosa di particolare, particolare ma nel vero senso della parola, in senso positivo, nel senso che, ti fa battere il cuore e gli occhi talmente tante volte che stenti a credere che davvero quel qualcosa esiste.
Speciale è qualche cosa che, in mezzo a tutte le altre cose, per un motivo o per un altro si fa riconoscere e tu non puoi evitare di metterti a guardare a fondo e di desiderarne un po'.
Speciale è qualcosa che ti fa capire
che tutto quel che hai visto, vissuto, ascoltato fino ad ora è stato fin troppo normale e con questo non voglio intender che è noioso,ma semplicemente normale, troppo negli schemi, troppo comune, troppo poco interessante, troppo generale. 
Alex, il tuo modo d'esser, la tua persona è diversa dagli altri, i tuoi occhi guardano oltre, sono occhi che sanno scrutare dettagli che nessuno riesce a notare e brillano se dentro si infila una gioia, brillano e non si fermano mai perché sono sempre alla ricerca del bello.
Speciale è qualcosa si strabiliante, è quel qualcosa che non appena te lo ritrovi di fronte lo capisci subito perché non esistono odori, sensazioni, labbra, persone che portano emozioni tanto forti.
Se penso a te, penso a qualcosa di speciale, qualcosa di astratto, qualcosa che genera allegria, spensieratezza; speciale sei tu, speciale è tutto quello che tu sei, è tutto quello che ti fa impazzire, è tutto quello che ti fa spaventare, è tutto quello che ti fa gioire. Speciale sei tu, con i tuoi momenti tristi e la tua gioia smisurata, proprio come i bambini..
Speciale sono io quando sono accanto a te."

"Ma tu così mi lasci senza parole lo sai?"
"Dici davvero? Io sono così, mi conosci ormai, dico ciò che sento, ciò che passa e trova dimora nella mia testa"
"Sai che a volte passerei le ore ad ascoltarti?"
"E io farei lo stesso.."

Mi abbraccio stretta a lei.
Avrei potuto passar le ore dentro quell'abbraccio perché era così caldo, sicuro, famiare.

"Piper che ne pensi di vestirci e raggiungere Coney Island a Brooklyn ? "

"Coney Island? Woow.. credo che sarebbe molto bella come idea. Vado subito a prepararmi!!"

Alex sapeva quanto fosse per me bello e importante il mare, quanto fosse rilassante.
Un regalo più bello non avrei potuto desiderarlo.

Dopo poco più di mezz'ora eravamo già in auto, dirette verso Brooklyn.
Le strade erano estremamente caotiche, io guidavo mentre Alex come una bimba guardava fuori dal finestrino; la sua mano era sempre intrecciata o nella mia o poggiata sulla mia gamba che batteva il ritmo della musica, presenza costante in noi.
Raggiungemmo la spiaggia e qui passammo l'intera giornata.
La passeggiata sul pontile, fu ciò che più mi piacque anche perché la vista era impareggiabile.
Rimasi assorta nel tramonto a lungo fino a quando Alex non mi domandò:
"A cosa pensi Pip?"
"Tra due settimane finalmente mi laureo.. tutto sarà finito.."
"La cosa ti turba?"
"No, assolutamente, non mi turba ma sono un poco agitata"
"Agitata? E per cosa?"
"Bisogna partire, affrontare le cose.. e poi finalmente potremmo uscir allo scoperto"
"Guarda che non cambierà nulla, io non ti ho scelta perché sei la mia compagna,ma al contrario sei stata scelta del professor Smith.. cerca di star tranquilla e godiamoci i nostri giorni".
"Dovrei chiamar anche i miei, informarli della mia partenza.."
"Tesoro facciamo così, domani con calma andiamo dai tuoi, gli parleremo assieme, vedrai che andrà tutto bene, e poi loro sono felici di noi.."
"Lo so ma voglio dirgli tutto, tutto quello che è successo. Hanno il diritto di saperlo"
"Parli di Carrie?"
"Si"

Alex strinse forte la sua mano nella mia, mi sorrise e mi disse:
"Affronteremo tutto assieme, tutto.
Questa volta non ti lascio da sola. Ho imparato la lezione".
"Ti voglio bene sai?"
"Te ne voglio anche io Pip"

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