Le cose vissute non si dimenticano. Capita a volte di passarci sopra e altre volte di passarci attraverso.
Spesso ti guardi indietro e vedi, cerchi le cose ma poi la vita ti insegna ad andare avanti a proseguire il proprio cammino.
Alex andò via nel pomeriggio. Facemmo, nuovamente, l'amore e questa volta fu davvero qualcosa che andava oltre all'attrazione fisica.
Ogni bacio fu un dono e ogni gemito una conquista.
Io non so se, quello che provavo era amore ma, quando andò via sprofondai in un senso di vuoto assurdo, enorme.
Non aggiunse nient'altro, non rispose alle domande che le feci. Nulla.
Mi disse solo che doveva andare e che mi avrebbe poi spiegato.
Prese le sue cose e dopo avermi guardato per l'ultima volta negli occhi chiuse la porta alle sue spalle.
Non avevo voglia di niente, solo di annegare i miei pensieri nel silenzio.Aprii l'armadio e indossai i vestiti più comodi che avevo, il camino era acceso e cercai il conforto sul divano avvolta nella mia coperta rossa che tanto amavo.
Assordante.
Tutto quel silenzio era assordante.
Se chiudevo gli occhi, vedevo i suoi ma nonostante facessi fatica dovevo prendere in mano la situazione, dovevo cercare di reagire.Mi alzai e andai verso lo stereo.
Cercai tra i miei dischi quello che più amavo e l'occhio mi cadde su una compilation dei Cranberries spinsi il tasto play e le parole di Hollywood risuonarono dentro quella casa vuota."I've got a picture in my head (in my head)
Ho una foto nella mia testa (nella mia testa)
It's me and you , we are in bed (we are in bed)
E io e lei, siamo a letto (siamo a letto)
You'll always be there when I call (when I call)
Sarai sempre lì quando chiamo (quando chiamo)
You'll always be there most of all. (all, all, all)
Sarai sempre lì più di tutti. (Tutti, tutti, tutti)
This is not Hollywood,
Questa non è Hollywood"Piansi tantissimo quella sera.
Non avevo risposte ma solo interminabili domande.
Come aveva potuto farmi questo?
Era davvero andata via così?
Piansi ancora..e ancora..Mi svegliai sul divano, il giorno seguente.
Il led del mio telefono lampeggiava.. trovai i soliti messaggi di auguri da parte di amici e conoscenti, e trevchiamate perse da parte di mia madre ma, ciò che mi colpì fu un messaggio inviato da Internet, anonimo :
"Cosa pensavi di ottenere?
..Sei solo una ragazzina"Chi era?
Cosa voleva da me?
Cercai di non pensarci e poi sicuramente avevano sbagliato numero..poteva capitare..Chiamai mia madre, dopo le telefonate perse non volevo si preoccupasse..sarebbe stata capace di presentarsi qui a casa mia con il resto della famiglia e sinceramente, ora questa, era l'ultima cosa che volevo...
Per cui indossai il mio sorriso e la mia maschera migliore e digitai il numero sulla tastiera:"Ciao mamma!"
"Oh Piper mi hai fatto preoccupare..ma non hai visto le chiamate??"
Mamma scusami ma con i ragazzi abbiamo festeggiato e sai come vanno le cose.."
"Sicura che vada tutto bene?? Hai una voce.."
"Mamma va tutto alla grande..stai tranquilla..ora scusami ma devo scappare.."Chiusi il telefono.
Non riuscivo a reggere queste menzogne ancora a lungo.
Le volevo bene ma non era il momento adatto.. non ce la facevo..Passai il resto di quelle feste come un vegetale. Avevo staccato il telefono e non avevo aperto a coloro che avevano bussato alla mia porta, non ricordo di aver mangiato ma il numero di bicchieri sporchi dimostravano che avevo bevuto..e non poco...
Le giornate si alternavano tra un pianto e un attacco di rabbia.
Dovevo curarmi così utilizzai l'unica medicina da me conosciuta: mi misi a dipingere.
Volevo catturare ed imprigionare tutti quei momenti negativi, nella speranza che mi potessero lasciare libera.
Andai in cantina e presi una grossa tela; la portai nel mio studio e iniziai a osservarla.
Ci lanciai su i colori che più rappresentavano la mia anima. Ciò che qualche ora dopo venne a delinearsi mi lasciò senza parole.Quella era la mia anima.
L'argento stava per esser divorato dal nero..e il mio cuore ferito aveva lanciato spruzzi di rosso che facevano da cornice al mio dolore.
In quel momento, osservandolo bene, capii che nella vita non esisteva un momento adatto per esser felice..
Dopo la partenza di Alex avevo capito che dovevo raccogliere tutto quello che mi veniva donato senza chiedere niente in cambio.
Bisognava agire a prescindere da quello che si poteva ottenere di riflesso.Ero talmente fuori che non ci speravo più in un suo ritorno, non riuscivo ad immaginarlo.
Avrei voluto che mi dicesse:"scusa sono dovuta andare via
ma ti ho pensato tanto in tutto questo tempo, perdonami non l'ho fatto apposta a lasciarti sola in mezzo a tutto questo casino fatto di silenzi ed interrogativi, a lasciarti sola senza nemmeno un abbraccio di riserva da utilizzare nei giorni di in cui lo sconforto faceva da padrone... perdonami se il mio andare, il mio sparire è avvenuto senza un avviso..lo so ti saresti preparata e tutto sarebbe stato più facile.."
Oramai avevo capito e non ci speravo più in un suo messaggio.
Ero sicura che non l'avrei più vista arrivare nonostante sperassi che la sua figura potesse riflettersi alla mia finestra e so anche che se fosse successo sarebbe stato speciale perché avrei potuto cibarmi delle sue labbra e del suo immenso sorriso.
Se solo avessi avuto la sicurezza del suo ritorno avrei passato il tempo a contare i minuti che ci separavano e ad essere impaziente ma davvero.. dopo una settimana di silenzio avevo
appeso il mio cuore a un chiodo ed ero infastidita dal suo continuo pulsare perché mi distrae e mi toglieva il sonno.Volevo dormire.
Dormire aggrappata a lei ma tutto é stato un sogno e ora l'unico desiderio era andare lontano, molto lontano dove niente e nessuno mi avrebbe fatto del male, dove i risvegli sarebbero stati caratterizzati da dolci carezze e atti d'amore.Avrei voluto delle scuse che però non arrivarono..
Avrei voluto, in fondo al mio cuore,
la certezza che non tutto era andato perso e soprattutto che IO non l'avevo persa.Ma il peggio doveva ancora arrivare..
Sentii bussare insistentemente alla porta.
Andai ad aprire. Era Annie."Ma si può sapere che fine hai fatto?? Mi hai fatto preoccupare?? É dalla notte di capodanno che sei sparita e a giudicare dal tuo viso e dai tuoi occhi sembra ti sia passato sopra un tir.."
"Non è successo niente. Stai tranquilla."
"Ma ti vedi?? No che non ti vedi.. sei stravolta.. Piper dimmi cosa é successo"
" Ho fatto l'amore con lei..."
"Lei chi??"
"Alex"
"La stessa Alex che penso io???"
"Si, ma.. non so più nulla di lei ora.."
Ricominciai a piangere..
Ancora..
Ancora..
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Il nostro tempo
FanfictionUna giovane Piper Chapman all'ultimo anno di università.. Alex Vause un'attraente docente e direttore della M&C una importante galleria d'arte parigina.. Punto focale l'arte nelle sue molteplici forme e colori. Due donne. Un unico destino. L'amore. ...