capitolo 30

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Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne
e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle…
Tienila stretta quando non riesco a viverlo
questo mondo imperfetto…
Tienimi per mano…
portami dove il tempo non esiste…
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano…
nei giorni in cui mi sento disorientata…
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate…
Tienimi la mano, e stringila forte
prima che l’insolente fato possa portarmi via da te…
Tienimi per mano e
non lasciarmi andare… mai…
Hesse

Mi trovavo sdraiata in terra.
Non so quanto tempo era ormai passato dall'impatto, so solo che era stato un attimo.
Sinceramente non saprei spiegare cosa fosse successo realmente, ma l'unica cosa che ricordavo era il discorso/scontro che avevo avuto con Carrie; quello sì, me lo ricordavo davvero bene; ma poi nient'altro.
Era tutto estremamente confuso.
Avevo sentito un colpo tremendo al corpo, come se fossi stata risucchiata in un vortice, per poi ritrovarmi sdraiata in terra.
Avevo male ovunque, ogni piccola parte del mio corpo la sentivo fremere sopra quell'asfalto freddo e duro; ma, in tutto questo la schiena.. ecco se c'era una parte di me che sentiva maggiormente il dolore era la schiena.
Quasi non riuscivo a respirare per il male che provavo.
Non riesco ad esprimere a parole le sensazioni che avevo provato, e questo  perché, erano un misto di rabbia, sofferenza, incomprensione.
So che volevo inviare un messaggio ad Alex, so che volevo parlarle, sentirla, perché avevo ancora addosso le sensazioni negative che mi aveva lasciato Carrie e volevo lavarle via con la voce di quella che era diventata, ormai da mesi, la mia compagna.
Lei era bella più di ogni altra cosa al mondo.
Lei che mi aveva regalato l'arte del sorriso.
Da quando la conoscevo avevo iniziato a sorridere un po' di più, ma davvero e non così solo per dire, mi capitava davvero e, anche gli altri se ne accorsero.
Se infatti prima sorridevo per alcune volte al giorno, da quando lei era con me ero felice il doppio.
Avevo scoperto che era Alex che mi faceva star bene e che il suo sorriso mischiato al mio sapeva di buono, di casa e di noi.
Alex, lei, che era riuscita a trovarmi anche in quella situazione ora la  sentivo parlare con l'infermiera.

"Mi scusi lei chi é?" Diceva l'infermiera con aria interrogativa
"Alexandra Vause. Sono la sua compagna, posso sapere cosa é successo?"
"Come può vedere c'è stato un incidente, la polizia sta ricostruendo la dinamica. L'unica cosa che posso dirle è che la sua compagna stava attraversando la strada proprio quando la macchina ha tamponato l'altra. É stata fortunata perché ha avuto la capacità di spostarsi subito evitando così l'impatto."

"Piper.."
"Alex come mi hai trovato?"
"Pat ha telefonato Annie e lei è corsa ad avvisarmi..siamo venute assieme..ti vuole bene e io non posso che esserne contenta"
"Alex voglio andare a casa nostra.."
"Tesoro, appena sarà possibile andremo... stai tranquilla.. ora pensa solo a star tranquilla"

Mi stringeva fortissimo la mano come se, volesse delle conferme da me ma, l'unica cosa che le dissi fu:
"Ti voglio sempre con me Alex".

Quel momento fu interrotto dalla voce della mia amica che si avvicinò a noi e disse:
"Oh grazie al cielo Piper, che spavento mi hai fatto prendere.
Come stai ora? Vedrai che andrà tutto bene..cerca di star calma"
"Annie sto bene, davvero,  e grazie"
"Grazie? E per cosa?"
"Per avermi portata qui Alex...
come hai fatto? Insomma.. io non ho mai detto nulla eppure tu..."

"Piper, a volte, non è necessario parlare per capire le cose.
Le cose avvengono all'improvviso, ci colpiscono e ci cambiano.
Lo so che non me ne hai mai parlato ma, davvero, non era necessario.
Come si fa a parlare, a dare un nome, un aggettivo ad un'emozione?
Come potevi descrivere, a parole, le emozioni? No cara amica mia, non si può perché, qualunque parola tu avessi usato sarebbe stata non del tutto idonea e io, io che ti conosco bene, non avevo bisogno di ulteriori parole: mi sono bastati i tuoi occhi per capire, ciò che vi siete dette in queste settimane.
Solo guardandovi è stato straordinario: un gioco di movimenti, di sorrisi, di occhiate, di parole, così belle da lasciare tutti di stucco. Godetevi questi momenti e non pensate ad altro, non pensare ai giudizi degli altri, non pensate ai pensieri, non pensare alle parole che potrebbero dire gli altri, pensate solo a voi stesse"

"Grazie" mi limitai a dire e questo solo perché le lacrime iniziarono a bagnare il mio volto.
Alex stringeva le mie mani ancora di più, ancora più forte quando vide che stavo piangendo.
"Alex" le dissi
"Dimmi piccola" mi rispose
"Spero che tu non sia arrabbiata con me.."
"E perché mai dovrei esserlo?"
"Perché avrei dovuto fare più attenzione. Potevo non essere più qui insieme a te .. ci pensi?"
"Piper, a questo non voglio pensarci, non voglio più, nemmeno per un secondo, immaginare come sarebbe stata la mia vita senza te.
Non voglio nemmeno provarci ad immaginare perché il vuoto sarebbe enorme."
"Lo so che non dovrei..eppure, io ci sto pensando e ciò che vedo è solo un'infinita malinconia.."
"Per favore, non pensarci più. Tu sei qui con me e io con te.
Ti porto a casa, stai tranquilla, ricominceremo tutto daccapo, tutto da dove abbiamo lasciato"

POV Alex

Le parole di Piper mi avevano turbata, a dir la verità tutta quella storia mi aveva turbato. Non avrei mai immaginato di poter stare così male, non avrei mai immaginato di poter soffrire in questo modo. Io l'amavo, l'amavo davvero e dovevo proteggerla.
Cercai l'infermiera e la pregai di darmi notizie su Piper.
Mi disse che l'avrebbe portata in ospedale per gli accertamenti al massimo tra cinque minuti.
Non era finita lì, purtroppo dovevo ancora aspettare.
Mi allontanai e vidi accanto a Piper due persone: una bionda, era Pat e l'altra mora, capelli corti..Non sapevo cho fosse così mi avvicinai sempre più..

"Ciao Cat"
"Dott.ssa Vause"
"E tu saresti?"
"Io sono Carrie"

Che gran faccia tosta a presentarsi qui...
Ma soprattutto..cosa ci faceva qui???

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