Capitolo 31

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Pov Alex

Dopo aver visto Piper entrare in quell'ambulanza il mio cuore ebbe un sussulto.
Raggiunsi Annie e la pregai di riportarmi all'università,il prima possibile, in modo da prendere la mia auto e riuscire a dirigermi verso l'ospedale.
Lo sguardo di Carrie incrociò il mio.
In quell'attimo cercai di capire che cosa avesse potuto catturare Piper; distolsi lo sguardo perché mi faceva male.
Fu un attimo ma mi bastó per capire che il suo arrivo aveva portato solo scompiglio nella mia vita e in quella di Piper.
Ora non avevo tempo per chiederle spiegazioni avevo voglia solo di andare da Piper e stare con lei, raggiungerla, sapere come stava.

Mi avvicinai ad Annie e la pregai di andare: "Annie per favore possiamo andare? Vorrei prendere la macchina e raggiungere Piper"
"Certo andiamo subito, dammi solo un momento per ringraziare Pat"
"Certamente, io nel frattempo inizio ad incamminarmi".

La vidi avvicinarsi a Pat.
Iniziarono a parlare come se il discorso fosse molto importante; gesticolavano ma non riuscivo a capire di cosa parlassero anche perché, io mi dirigevo dalla parte opposta.

Passó qualche minuto e lei mi raggiunse; disse:" Eccomi Alex, possiamo andare"
"Bene andiamo"

Il silenzio in auto fu interrotto dalla voce di Annie. Che cara cercava di tranquillizzarmi.
"Andrà tutto bene vedrai"
"Sì, Piper è forte e poi per fortuna anche l'infermiera, prima, mi ha tranquillizzato. Certo, poteva andare molto peggio"
"Alex, l'hai appena detto anche tu: Piper é forte, ce la farà! Certo che però è davvero strano..Pat mi ha detto che era molto nervosa a causa di una discussione che aveva avuto con quella donna.. quella che se non erro  si chiama "Carrie"

"Annie, tu sai chi è questa donna?"
"No, non so chi sia"

Abbassai lo sguardo e rimasti tra i miei pensieri.
Piper aveva parlato con lei, con Carrie, e questo mi mandava fuori di testa.
Ne avevamo già parlato e pure lei aveva fatto a modo suo.
Mi chiedo perché? Perché era capitato? Io avevo cercato in tutti i modi, ma davvero in tutti i modi, di trattenerla con me, di non pensare più al passato.
A volte, alcuni giorni, guardandola mi sono messa perfino da parte perché vedevo che c'era qualcosa che la turbava, qualcosa che le aveva fatto tornare indietro nel tempo.
Con questo non voglio dire, pensare che lei voleva tornare al passato ma solo che la vedevo mentre leccava le sue ferite.
A volte, ho ignorato le mie ragioni perché ho sempre pensato che aver ragione non serve davvero  a nulla.
L'unica cosa che serve è costruire e condividere.
La vita va costruita e condivisa, bisogna raccogliere tutti i pezzi che, giorno dopo giorno, la vita ci offre e dobbiamo essere talmente in gamba da raggrupparli e creare quello che è il mosaico della nostra esistenza.

Mi vennero in mente alcune notti quando lei non riusciva a dormire e io l'ascoltavo, in silenzio, facendo miei le sue sofferenze, le sue delusioni, le sue paure, la sua tristezza.
Io ho sempre cercato di essere me stessa e di mettercela tutta sia per far forza a lei, a me ma soprattutto a noi.

Io l'ho cercata e ritrovata un milione di volte e ringrazio il cielo per questo perché lei è davvero tutto quel che voglio, tutto quello che desidero nella mia vita.

"Alex, Alex siamo arrivate"
"Oh scusami ero sovrappensiero"
"Tranquilla, lo capisco"
"Ora vado, ti darò sue notizie"
"Me lo auguro.. per qualsiasi cosa chiamatemi io ci sono"

Scesi dalla sua macchina e andai verso la mia.
Avevo bisogno di vederla, avevo bisogno di lei, avevo bisogno di Piper.
Spinsi l'acceleratore al massimo, come mai avevo fatto fino ad ora, la strada era  una pista e io non volevo altro che averla con me, averla accanto a me, volevo un suo abbraccio.

POV Piper

L'ambulanza mi aveva portato in ospedale.
Alex mi avrebbe raggiunto n più breve tempo possibile.
Al momento tutto ciò mi importava era la tranquillità che mi dava, sapere di averla accanto mi faceva stare bene, ma un pensiero mi rincorreva in mente: dovevo assolutamente dirle di Carrie.
Le dovevo dir tutto perché io odiavo le bugie, le odiavo terribilmente e sinceramente Alex non le meritava.
Le bugie, la mancanza della verità (bella o brutta che sia) non deve sussistere.
Non è possibile concepire un rapporto fondato sulla mancanza di fiducia. Non è possibile fondare un rapporto sulla menzogna.

I medici mi avevano disteso sul lettino.
Mi toccavano, spingevano le loro mani lungo il mio corpo, mi facevano male ma, io non urlavo.
Trattenevo il dolore anche quando questo era davvero, davvero grande.
Se c'è una cosa che odiavo era farmi vedere debole.
Da sempre, sin da bambina, ho sempre cercato di non mostrare la mia fragilità, ho sempre cercato di non mostrare le mie debolezze perché se l'avessi fatto, sarei risultata vulnerabile, sarei risultata debole agli occhi degli altri e io questo non volevo  che accadesse.

Ho sempre, e da sempre, sofferto in solitudine..ho sempre nascosto i miei sentimenti agli altri, ho sempre  indossato maschere che a volte nemmeno io immaginavo di avere eppure le ho indossate così il bene da risultare tremendamente vera.

" Signorina Chapman ha male qui?"
Mentre lo diceva mi alzava una gamba..
"No" gli risposi
"E qui?"
Stava pigiando la schiena nella parte inferiore.

A quel tocco saltai letteralmente.
Mi aveva premuto, leggermente, ma io avevo sentito una scarica fortissima percorrermi lungo tutto il corpo.
Il viso del dottore cambió all'improvviso.
Chiamó l'infermiere, il quale mi trasportó d'urgenza nella sala per fare una tac.

Il risultato arrivo pochi minuti dopo.

La mia schiena aveva ceduto, aveva fatto crack.
Mi portarono in camera.
Avrei dovutopassare la notte li perché il mattino dopo avrei dovuto fare altri accertamenti.
La cosa mi dava preoccupazione.
Avrei dovuto indossare un tutore e questo mi avrebbe limitato, avrebbe limitato la mia vita, la mia vita con Alex, i miei movimenti, i miei desideri.
Era terribile.
Mi crollò per un attimo tutto addosso.

Qualche minuto dopo bussarono alla porta era Alex.

"Oh tesoro finalmente ti ho trovata"
"Alex sei qui"

Si avvicinò a me e poggió le sue labbra sulle mie.
Mi mancavano.
Erano morbide e dolci.
Mi piaceva il suo modo di baciarmi, il suo modo di farmi sua, il suo modo di tenermi testa.
Le volevo bene ancora prima di conoscerla.
Che buffa questa cosa!! Eppure era così..
Sembrava fossi legata a lei ancora prima di essere mia.

La realtà?
Ho sempre sperato fosse mia. Sempre. Anche quando io non la cercavo.
Anche quando io non la vedevo.
Io ero in contatto con lei.
Lei era in me ancor prima di capirlo io stessa.

"Piper cos'hanno detto i medici?"
"Ho una frattura alla schiena..questi mesi saranno difficili, dovrò usare un tutore e poi far riabilitazione."
"Piper l'importante è che stai bene, l'importante è averti qui".
"E se non ti basteró? E se non potrò darti ciò che vuoi?"
"Piper ma cosa stai dicendo? Sono solo stupidaggini. Io sto con te per ciò che sei e non per quello che mi dai. Io mi nutro di te giorno dopo giorno, mese dopo mese e non permetteró certo ad un incidente di separarci".

"Tesoro.."
"Piper, dobbiamo parlare di altro semmai.. Cosa facevi in quel bar stamani? Ma soprattutto perché eri con Carrie?
Piper mi avevi dato la tua parola"
"Lo so, infatti ho bisogno di parlarne con te ma ti prego, non ora; mi sento a pezzi"
"Certo, abbiamo tutto il tempo"
"Alex credimi le ho solo detto di lasciarmi in pace"
"Ne parleremo domani, ora pensa a star tranquilla.
Io sono qui.. sto qui con te..sempre.."

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