Pov Alex
Volevo che tutto potesse essere perfetto.
Volevo essere perfetta per Piper, per i suoi sogni e anche per me stessa.
Ma poi cosa significa "esser perfetti"?Che cos'è la perfezione?
In realtà, spesso me lo sono chiesta e sempre più spesso, non sono riuscita a trovare una risposta che potesse soddisfarmi realmente.
L'unica conclusione a cui sono arrivata é che: la perfezione è quel senso di benessere che si acquisisce, si vive, quando si sta bene.
Tutto quello di cui ci circondiamo è destinato a mutare, a trasformarsi, per cui raggiungere la perfezione è un'utopia, un traguardo provvisorio e remoto.
Io con Piper mi sentivo perfetta perché, nonostante ci conoscevamo da poco, eravamo riuscite ad acquisire una bellissima complicità; quella stessa complicità che mi faceva star bene, che mi faceva vedere le cose con occhi diversi.
La sentivo attaccata a me, sempre con me, nonostante le giornate storte, il tempo, gli amici, i problemi, il lavoro. Piper aveva scompigliato la mia vita, le mie certezze, i miei sentimenti.
Tutto si era trasformato al suo arrivo.
Era bello tutto questo.
Avevo deciso di invitarla a casa mia, e non in un ristorante qualunque, perche' volevo farle conoscere me e quello che sono, i miei luoghi, i miei spazi, ciò che mi piace.
Quando andai a prenderla il mio cuore batteva fortissimo.
È vero faccio la dura ma, in realtà, ho i miei punti deboli.
Lei è una scommessa che non voglio e che non posso perdere.Le chiesi:
"Ti piace ciò che vedi?"
Lei mi rispose:
"Sì, molto".Ero contenta di quella risposta, perché la mia "me" era nascosta dentro quegli oggetti, quei quadri, quei colori.
"Mentre continui a curiosare posso portarti un bicchiere di vino?"
"Certo Alex "Andai via dalla stanza ma mi fermai, vicino alla porta, nel punto in cui lo specchio, in camera, rifletteva la sua immagine.
La osservai.
Era bella, tremendamente bella.
Vidi che fu attratta dai miei libri: un mix di antropologia, pedagogia, arte, poesia e fotografia; ma anche dai miei cd che occupavano gran parte del mobile; dette uno sguardo furtivo anche ai vinili.. un'altra mia passione.Vederla, in mezzo alle mie cose, la rendeva ancora più speciale perché lei per me era importante, era speciale..
Lei amava gran parte delle cose che amavo io , la consideravo "una folle" proprio come me.Le portai il vino e quando mi vide mi venne incontro e mi rubò un bacio, poi un altro ancora e ancora un altro. Sentivo che chiedeva di più, che voleva di più e anche io lo volevo ma, volevo prima viverla in quella nuova veste, volevo avere un ricordo di lei nel quotidiano, per questo le chiesi dapprima di cucinare insieme a me e poi di passeggiare..ancora una volta assieme..Assieme..una accanto all'altra.
Volevo passare una serata come una vera coppia: io e lei.
Accettò.Al ritorno da quella passeggiata, in cui la tenetti stretta a me per tutto il tempo, l'unico mio desiderio era star con lei: fisicamente, mentalmente.
Volli spogliarla, guardarla negli occhi.
Volevo che fosse solo mia.
Io, in risposta, dopo poco feci lo stesso.
Mi spogliai accanto a lei, eravamo nude in corpo ma soprattutto nell'anima.Sentivo il suo corpo vibrare alla mia vista e lei poteva sentire il mio allo stesso modo.
La feci distendere sul letto e iniziai a percorrere il suo corpo con le mie mani attraverso un massaggio dolce ma altrettanto sensuale.
Si meraviglió quando le chiesi:
"Piper vuoi andare ancora via da me? Hai ancora paura?"
Le feci quella domanda perché volevo essere sicura di lei, delle sue emozioni , dei suoi desideri, volevo che mi desiderasse.Io avevo paura e so che anche lei ne aveva ma, insieme potevamo combattere le cattiverie del passato, le persone meschine che ci avevano fatto soffrire.. insieme.
"No Alex, non voglio andar via, resto qui con te"
Mi illuminai a quelle parole.
Distinto, la prima cosa che feci fu: prendere tra le mie mani le sue mani e baciarle in senso di rispetto, amore e passione.
Le mani..una delle cose più belle che una donna può regalare ad un'altra donna.La baciai e poi le permisi di fare ciò che facevo io.
Misi della crema sul palmo delle sue mani.
Entrambe seguivamo gli stessi movimenti, eravamo due corpi ma un'unica azione, due menti ma un unico desiderio.Facemmo l'amore così: con passione e dolcezza, con rispetto e desiderio.
Tutto ciò che avvenne dopo è impresso, ancora, nella mia mente in modo indelebile.
I suoi movimenti, i suoi respiri misti ai miei, i suoi colpi, i suoi gemiti..era una donna completa anche se sembrava a prima vista una ragazzina."Resta qui, non andare via stanotte Piper, resta con me"
"Alex ti voglio bene"
"Questo vuol dire che resti vero?"
"Sì, resto qui accanto a te."Era la più bella dichiarazione che potessi ricevere.
Quel "ti voglio bene" era un modo folle per ammettere la vicinanza ad un'altra persona.Facemmo l'amore altre volte quella notte..
Non le bastava.
Non mi bastava.
Non era mai abbastanza.
Le sue mani, la sua bocca, il suo seno era me me nettare vitale.
Non sapevo gestire quella felicità.
La strinsi forte contro il mio seno, le accarezzai dolcemente i capelli, poi le baciai la fronte, gli occhi, il naso, passai le mie dita lungo il suo profilo per poi giocare e ridisegnare le sue labbra."Dormiamo ora piccola.."
"Sí , Alex.."
"..Grazie.."
"Alex perché mi ringrazi?"
"Perché sei qui, perché mi stai accanto, perché mi fai star bene"Ci addormentammo abbracciate.. come del resto le nostre gambe..intrecciate..
Sentivo il suo respiro.
Cercavo di catturarlo facendolo mio.
Era così bella.
Quei capelli biondi come l'oro.. erano un tesoro prezioso per me.Iniziai a fantasticare...
"Sai che sarebbe bello se un giorno potessimo innamorarci..
Si hai capito bene.. Innamorarci..
Mi immagino io e te, in un giorno a caso, in un giorno qualunque, dove io vado dietro ai miei problemi e me la prendo con tutti e tu, dietro i tuoi.
Spesso ci penso e sorrido.
Non sarebbe poi così male, non credi?
Tu che ne pensi?
Pensa, potresti svegliarti al mattino e amarmi proprio come potrei amarti io.
Tutte le mattine, tutti i giorni..anche alle 15 del pomeriggio..
Sarebbe fantastico perché non l'avremmo deciso noi ma sarebbe stato il caso a scegliere per noi.
Mi piacerebbe intrecciare le mie mani alle tue, andare incontro alla pioggia a testa alta, senza aver paura di bagnarci..in fondo le gocce cosa sono se non baci rubati...
ma rubati poi a chi???
Mi piacerebbe vivere il nostro sentimento piano, anzi no, pianissimo proprio per non rischiare di farci del male.
Magari un giorno succede.
Magari.
Ma poi come facciamo a gestire al meglio questa cosa?
E se io sbaglio?
E se tu sbagli?
Vabbè che importa..tanto lo facciamo assieme.
Assieme, come i mille e oltre posti che vorrei guardare accanto al tuo respiro, accanto a quegli occhi blu metavigliosi.
Magari un giorno accade e me lo dici.
Prima o poi.
Ma dimmelo, ti prego, dimmelo che mi ami.
Scegli un giorno uggioso, di pioggia e nebbia perché a me piacciono questi giorni e dichiarati.
Io non voglio dire che ci sto pensando e ci sto sperando però magari se succede io ne sarei felice.
Ma secondo te poi..inizieremo a dirci quelle parole che dicono sempre tutti??
Ti amo, mi manchi, dove sei stata? Con chi eri?
Io non voglio di certo diventare disgustosamente tenera come tutte quelle persone che stanno assieme.
Però se solo ci penso...sarebbe un miracolo, forse un poco mi piacerebbe.
Io ci penso, forse molto di più di spesso, e quando ci penso mi fa male la testa, ma che dico la testa..tutto il corpo.
E tu? Ci pensi a me? Come mi pensi?
Ma soprattutto...
Vuoi fare un viaggio con me?"
STAI LEGGENDO
Il nostro tempo
FanfictionUna giovane Piper Chapman all'ultimo anno di università.. Alex Vause un'attraente docente e direttore della M&C una importante galleria d'arte parigina.. Punto focale l'arte nelle sue molteplici forme e colori. Due donne. Un unico destino. L'amore. ...