capitolo 20

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Entrai in facoltà sicura e con passo spedito.
I miei compagni non erano ancora arrivati, anche se in realtà ero io quella in anticipo.
Io ed Alex eravamo uscite un po' prima, da casa, perché lei doveva passare a cambiarsi e io così ne avevo approfittato per fare due passi per le vie adiacenti all'università.
Camminavo, sola con i miei pensieri; pensieri per lo più positivi perché riguardavano il trascorso appena vissuto.
Sorridevo, mi sentivo bene..

Entrata in facoltà mi accomodai in aula, presi la mia agenda e inizia a scrivere "pensieri", schizzi, immagini, emozioni..
All'improvviso sentii:
" Ma buongiorno!"
" Buongiorno Annie!!"
"Buongiorno cara ma.. cos'hai??? Sei troppo su di giri.."
" Perché cosa ho??? Sono sempre io.."
" Mmm sei strana..su forza racconta.."
"Cosa vuoi che ti racconti? Nulla, davvero. Non è successo nulla di nuovo"
"No Piper non è così ti conosco. Tu mi stai nascondendo qualcosa e credo che...."

Per mia fortuna il suo discorso si interruppe perché il professore entró in aula, e con enorme sorpresa dei ragazzi, ma non mia, era accompagnato da Alex Vause.

" Ragazzi come vedete oggi la dott.ssa Vause, al contrario di quanto annunciato precedentemente, è qui con noi, per cui possiamo spostarci nell'aula 1 e iniziare con la sua supervisione del progetto.
Ci divideremo in due gruppi: il primo si fermerà con me, mentre il secondo andrà con la dottoressa Vause.

"Piper ma tu lo sapevi??" mi chiese Annie.
"No Annie, perché avrei dovuto?"
"Ma magari ieri sera, tra una litigata ed un'altra..."
"Ieri sera cosa Annie? Io ieri sera ero con voi.."
"Tu mi stai mentendo.."

"Ehi voi due avete intenzione di parlare tutto il tempo oppure volete prestare attenzione a quello che stiamo facendo?" La voce di Alex zittí l'intera aula e anche io ed Annie restammo sorprese .. del resto quel richiamo era stato fatto nei nostri confronti.
"Ci scusi dottoressa Vause, io e la mia collega cercheremo di non disturbare ulteriormente la lezione" dissi ricevendo, subito dopo un colpo dalla mia amica.

"Bene ragazze mi fa piacere non esser disturbata ulteriormente, anzi fate così, seguitemi; voi farete parte del mio gruppo, sempre se il professore Tom's non ha nulla da ridire."

Alex mi guardo negli occhi e capii subito il suo gioco: voleva avermi con lei per cui trovó questa scusa per portarmi dalla sua parte..anche se fummo ridicolizzate da tutti..

"Nessun problema , scelga lei chi vuole, anzi può dividere lei stessa i ragazzi in fondo, loro, sono tutti ottimi potenziali artisti"

Alex non accettò l' invito del professore , anzi lasciò molta autonomia ai ragazzi; i più temerari vennero con me ed Annie sotto la guida di Alex, gli altri andarono con il professore di arte moderna.

Alex prese la parola e disse:
" Ragazzi davanti a voi ci sono due tele una abbastanza grande e l'altra più piccola.
Dovrete iniziare da quella più piccola.
Dovrete cercare di inserire all'interno tutto quello che desiderate, tutto quello che state a rincorrendo, tutto quello che amate, l' odio, l'amore, l'indifferenza, la scoperta, il conforto, la gioia, il dolore, la ribellione.
Usate tutto quello che vi occorre, i colori che riterrete più opportuni, i materiali più consoni.
Lasciate andare la vostra mente.
Pensate a ciò che vi ha fatto sorridere, arrabbiare e tramutatelo in colore".

Il suono della sua voce era sempre speciale per me, bellissima.
Aveva ora, all'interno, qualcosa di diverso ; quel senso di "autorità" a cui io non poteva accedere.
Era incredibilmente "distante" ma "estremamente vicina" a me, sentivo il suo battito anche a distanza e questo mi faceva star bene.

"Piper tu e lei...dimmi la verità..."
" Sì"
"Ecco! Lo sapevo!!"
"Cosa, cosa..non ho capito, non ti stavo ascoltando"
"Smettila.. ma ti rendi conto che la guardi come se fosse un sogno??"
" Annie ascoltami una buona volta, smettila di torturarmi, sono affari miei e solo miei; quindi ora, lasciami dipingere in pace".
Avrò anche alzato la voce ma non ci riuscivo più a sopportare quel continuo chiedere da parte sua.
Era la mia vita, solo la mia vita e non era necessario discuterne o informare gli altri di quello che IO stavo vivendo, di quello che Io avevo sentito.
È la mia, solo ed esclusivamente la mia vita.
Può chiamarsi segreto o non so come altro ma la realtà era che ancora non mi sentivo pronta per parlarne, discuterne con lei o con gli altri.
Era una cosa solo mia; mia e forse di Alex.
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Pov Alex

Ero entrata in facoltà cercando di indossare la mia maschera migliore, cercando di non pensare a Piper, al suo tocco, alle sensazioni che lei mi aveva offerto ma, certe sensazioni sono inevitabili, come del resto è inevitabile non sentirle addosso; si trasformano, poi, in respiri,in brividi e in sogni.
Ti entrano dentro e non ti lasciano respirare, non ti lasciano pensare; l'unica cosa che sai è che sei felice e questa felicità è estrema perché racchiude un milione di cose nel suo interno.
Pensi e sorridi.
Sorridi perché ci pensi.
La cosa che vorresti è rubare quegli occhi e cercare di raccogliere quelle emozioni, sensazioni per poterle utilizzare quando ci sono quei momenti meno opportuni, quei momenti in cui, bisogna fingere di essere un'altra persona, di vivere un'altra vita; quando sei così sconvolto o triste da risultare un bell'appoggio per il tuo povero cuore.

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