capito 12

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La neve quella notte era caduta copiosa su New York.
Era il primo giorno dell'anno, giorno in cui ci si soleva scambiare promesse e buoni propositi, sistematicamente poi, non mantenuti.
In quel giorno, così atteso da alcuni, mi ritrovavo nel mio letto con il viso illuminato da un leggero sole, che cercava di entrare dalla mia finestra, e una meravigliosa donna nuda accanto a me.

Allungai la mano, alla ricerca della coperta, ma li affondai piacevolmente contro dei lunghi  capelli neri.. era Alex che dormiva ancora,tranquillamente, nel mio letto.

La serata appena trascorsa mi aveva lasciato un misto di gioia e di malinconia.
Indubbiamente  lei era una donna terribilmente interessante, intelligente, sensuale, svolgeva un lavoro nello stesso ambito che tanto desideravo io e poi , soprattutto, era riuscita ad entrar nella mia testa come nessuno era riuscito a fare fino ad ora.

Non avrei scommesso mai, nemmeno un soldo bucato, su questa situazione, eppure noi, in quel letto, sopra a quelle lenzuola, avevamo fatto l'amore la sera scorsa, più volte..
senza freni..
senza indugi..
come se avessimo avuto bisogno entrambe di liberarci, come se avessimo avuto il bisogno di dar sfogo ai nostri istinti, i più primitivi; come se avessimo avuto bisogno di raccogliere i nostri pezzi e ricomporli in un unico quadro..proprio come in un mosaico..ma, ora arrivava la parte più difficile.. entrambe dovevamo svelare le nostre carte all'altra e capire, sapere cosa sarebbe stato di noi.
Una relazione?
Un'amicizia?
Una semplice, seppur intensa, attrazione sessuale?

Non immaginavo cosa potesse pensare Alex a riguardo, l'unica cosa che io potevo affermare con sicurezza era che, ero stata davvero molto bene, sotto tutti i punti di vista.

Ero lì immobile, nuda su quel letto, avvolta tra le coperte e con le gambe intrecciate a quelle di Alex.
Non potevo chiedere di meglio ma il
senso di smarrimento mi fece ritornare con i piedi per terra.

E se non le fosse piaciuto?
Se non fossi stata all'altezza?
L'avrebbe considerata solo una attrazione fisica?
Tra tutti questi pensieri una domanda mi rimbombava nella testa, più forte rispetto alle altre..
E ora? Come mi sarei dovuta comportare con lei?
L'università.. gli amici.. la famiglia..
Tutto era confuso.

La sentii muovere, all'improvviso..
"Buongiorno tesoro"
"Buongiorno a te, Alexandra.."
"Come siamo formali...non ti ricordavo così poche ore fa..anzi.. ho sbagliato forse qualcosa? Cosa succede?"
"Nulla..Davvero nulla.." risposi abbassando lo sguardo, mentre il mio viso iniziò a diventare rosso per la vergogna..
"E allora perché quello sguardo così malinconico? E poi perché sei diventata rossa?? Ti vergogni di me?"
"È la mia natura Alex. Terribilmente in divenire. Amo tutto e odio il suo contrario. Sono stata bene con te ieri sera, molto bene ma ora non so come comportarmi con te ma soprattutto con me stessa.. ecco è questa la mia paura.."
"Piper, in queste settimane ti ho pensata un'infinità di volte. Dal primo momento in facoltà ho notato una strana empatia tra di noi, come se le nostre anime si appartenessero già da tempo. Io sono davvero una persona molto particolare e per certi versi difficile. Ho mille interessi ma una sola certezza: voglio esser felice.
Voglio trovare la serenità che purtroppo ho perso e che sto rincorrendo con tanta fatica. Ne ho bisogno per riuscire a mantenermi in vita, per riuscire a sorridere e a meravigliarmi delle cose. Odio questa strada in salita ma la sto percorrendo..devo riuscirci. "

"Alex perché mi hai baciato in quel bar?"
"Perché il mio istinto mi ha spinto a farlo, perché i tuoi occhi avevano un luce straordinaria. Ho osato. Non immaginavo poi tutto questo anche se ci speravo. Ringrazio il cielo per aver ascoltato il mio istinto perché grazie ad esso ora mi trovo in questo letto, con te, con delle bellissime emozioni vissute."
"Alex vorresti riviverle?"
"Nessuna emozione é uguale ad un'altra passata..nulla si ripete al massimo può crescere, può amplificarsi.."

Mi ero persa.
Persa nei suoi occhi così profondi, così grandi. In quel verde io avrei potuto passarci un'infinità di tempo; tempo che volava letteralmente quando pensavo a lei o stavo con lei.

"Alex ma noi cosa siamo? Amanti, fidanzate,  amiche, conoscenti, estranee?
Lei mi sorrise e mi abbracció forte per poi aggiungere:
"Non pensiamoci ora Piper. Lasciamo che il tempo ci indichi la strada. Non inseriamo le nostre risate,i nostri pensieri in categorie. Non permettiamo tutto questo".
Riuscii a dire solo... "Va bene.."

Avvicinai le mie labbra alle sue.
La baciai, dolcemente.
Avevo bisogno di tranquillità anche io. Il suo abbraccio era così caldo.
Le sue mani cosi morbide.

Restammo una nelle braccia dell'altra durante tutta la mattinata. Ogni tanto lei mi raccontava un pizzico della sua vita e ogni tanto io le confidavo qualcosa della mia.

Il rumore di una suoneria a me sconosciuta ci svegliò da quel senso di pace che ci aveva avvolte.
Maledetta tecnologia.
Alex controllò prima il display e poi rispose:
"Pronto? Si, sono io dimmi anche se sono molto occupata..."
I suoi lineamenti cambiarono improvvisamente. Il suo viso si trasformò. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. L'unica cosa che vedevo era una Alex davvero arrabbiata tanto da alzare la voce contro l'interlocutore...
" Ti ho ripetuto mille volte che prima di agire , devi chiedere il mio consenso! ...No!... Questa volta è davvero troppo!"

Poi riagganció.
Iniziò a muovere le mani nervosamente, ogni tanto con un gesto automatico portava indietro una ciocca di capelli.
Era bellissima anche così, anche se vedevo che c'era qualcosa che non andava.
Cercai di scacciare la tensione dicendo :"Alex, stai camminando avanti ed indietro da quasi 10 minuti.. non che la cosa mi dispiaccia dato che sei completamente nuda ma..posso chiederti cosa è successo?"

Mi sorrise come solo lei riusciva.
Si avvicinò a me. Iniziò a guardarmi intensamente.
Persi un battito, due, tre..
"Piper devo andare via."
"Come?? Dove?? Perché??"
"Piper ti prego, non farmi domande a cui, ora, non posso rispondere."
"Ma non è un ragionamento logico il tuo..ma tu cosa credi che io sia?? Non puoi venir qui, star con me e poi andare via come se niente fosse successo."
"Piper.. ti prego..non rendere la cosa più difficile."
"Difficile? Ma riesci a sentire quello che dici? "

Stavo piangendo. Ancora una volta mi sentivo presa in giro.
Odiavo terribilmente quella situazione ma per il semplice fatto che volevo delle risposte che lei non mi dava.
"Piper.. fai l'amore con me" mi disse sussurrando.
"Scordatelo!!"
Ero terribilmente incazzata e in quella parola lo espressi con tutta me stessa.
"Piper, non ti ho preso in giro. Permettimi di dimostrartelo. Piper... devo risolvere un problema. E devo partire questa sera per Parigi.. io non voglio che nulla cambi. Ti prego dammi fiducia."

Mi guardò negli occhi , attentamente, tanto che mi ritrovai immersa in quel verde smeraldo.
Strinse le mie mani avvolgendole tra le sue.
Mi sorrise e... io mi persi.

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