Il nostro tempo

Capitolo 3

Driinnnn
Lo squillo del telefono interruppe quel momento assieme.
Ero rimasta senza parole vedendo il suo lavoro ma non ero riuscita a dir nulla. Che stupida che sono a volte.
Tutte le emozioni restano incastrate dentro di me e nonostante mi sforzi per cambiarmi, mi ritrovo ancora al nastro di partenza.

"Piper, ma dove sei?? Sono in facoltà ad aspettarti ..da oltre mezz'ora" . Era la voce della mia amica Annie.
Lei seguiva il mio stesso corso di laurea. Era mia amica da sempre.
Una sorella per me, una confidente.
"Annie scusami ma, sto arrivando. Ero solo, io.. stavo solo.."
Mentre cercavo di dir qualcosa la ragazza corvina mi regalò un nuovo sguardo, così profondo tanto da togliermi il fiato, nuovamente; chiuse il suo block notes e si incamminó verso i taxi lì vicino.
"Piper ma ci sei?" disse Annie
""Si scusami sto arrivando"
"Sei davvero strana oggi"
"No davvero, non è successo nulla, arrivo".

Chiusi il telefono ancora sbalordita per le sensazioni provate.
Perché quella donna mi aveva colpito così tanto?
Perché il suo disegno mi aveva incuriosito a tal punto?
Perché ho sentito il suo sguardo così intenso ?
Ma soprattutto, perché in quella piazza la sua presenza, inizialmente sconosciuta,mi ha trasmesso pace e benessere?

Aumentai il passo cercando di non pensare a nulla.
Cercai di liberar la mente ma sapevo, in cuor mio, che qualcosa stava per accadere, come quando getti un sasso in mare e aspetti pian piano la reazione che ne deriva.
Con quella sensazione di stupore mista a curiosità entrai in facoltà.
Annie mi guardò sbigottita e quasi incredula.
"Oh finalmente. Ma dove sei stata??"
"Ero in centro, a piedi, sai come son fatta..mi sono soffermata a guardar le vetrine e il tempo è passato veloce"

Non avevo voglia di raccontarle i miei pensieri.
Non volevo condividere le mie emozioni.
È vero eravamo come due sorelle ma , credo che, non tutti i cassetti possono essere aperti..alcuni segreti devono rimaner tali, intimi, nascosti.

Ci sedemmo nei primi banchi, la lezione a breve sarebbe iniziata.
Il professore di arte contemporanea era molto preparato e simpatico per cui la lezione risultava molto leggera, e poi a dirla tutta amavo l'arte, per cui tutto ciò che riuscivo a far mio, a conoscere lo consideravo un dono.

Il professore prese la parola:
"Ragazzi, quest'anno abbiamo deciso di collaborare con una importantissima galleria di arte moderna parigina : la M&C.
A fine lezione vi presenterò il suo direttore: Alex Vause, che sceglierà soltanto cinque tra tutti i vostri lavori.
Queste opere verranno poi esposte nella galleria d'arte.
È un importante progetto, nonché una occasione per le vostre carriere.
Non deludetemi. "