Capitolo 5

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" Buongiorno ragazzi, io sono Alex Vause e dirigo una delle più importanti gallerie d'arte moderna di Parigi: la M&C , spero che qualcuno di voi ne abbia sentito parlare.
La missione della nostra galleria e trovare nuovi talenti da poter immettere nel mondo dell'arte.
Sono sicura che in mezzo a voi ci sarà un ragazzo o una ragazza degno della nostra galleria.
L'arte ha bisogno di voi, come io di voi  del resto. Fate del vostro meglio ma soprattutto stupitemi".
Il suono della sua voce era così terribilmente sensuale, pensó Piper la quale rimase attenta cercando di raccogliere tutte le informazioni che uscivano da quelle labbra.

"Piper ma tu la conosci?"
"Chi io? Certo che no"
"E allora perché hai detto che la conoscevi?"
"Ma no, e poi senti Annie devo andare ora"
"Piper, Piper..Ma perché non vuoi spiegarmi"

Mi alzai di fretta, presi le mie cose e uscii di corsa dall'aula senza guardare minimamente dove stessi andando.
Il professore di arte moderna e la dott.ssa Vause erano già usciti e io ero ancora nel mio mondo fantastico, dovevo andare via, le mie emozioni stavano per prendere il sopravvento.
Sentii, all'improvviso, un rumore sordo di fogli e libri in terra.. andai a sbattere contro ciò che credevo fosse una compagna di corso in realtà mi ritrovai addosso Alex Vause.

"Ehi quanta fretta!"
"Mi scusi, mi scusi davvero, io non volevo.."
Ero imbarazzata al punto giusto.
Le mie guance divennero fuoco.
I suoi occhi addosso.
Il professore prese la parola e disse:
" Dott.ssa Vause, questa é una delle mie migliori allieve, molto brava , i suoi lavori sono davvero particolari".

"Piacere io sono Alex Vause"
"Piacere mio, Piper Chapman, sono davvero mortificata , perdoni la mia goffaggine, non credevo ci fosse nessuno qui."
Quella donna mi guardò teneramente.
"Signorina Chapman sbaglio o io e lei ci siamo già incontrate?"
"Si, lei stava disegnando..vicino la fontana.."
"Mi ricordo di lei, ho notato il suo interesse verso il mio lavoro, ha buon gusto" disse ridendo della sua ultima affermazione.

Rimasi sbalordita.
Non solo si ricordava di me, ma si era anche accorta del tempo che avevo passato ad osservare ciò che stava disegnando.

"Non vedo l'ora di guardare i suoi lavori signorina Champan", poi mise una mano nella sua borsa ed estrasse da essa un bigliettino da visita, "Questo è il mio numero" me lo diede con una semplicità disarmante, "Se vuole mostrarmi qualcosa, di già pronto, mi contatti".

Strinsi quel biglietto tra le mani, lo misi in tasca come se fosse un tesoro da custodire, da proteggere, sorrisi e andai via su per le scale senza voltarmi.
Sapevo di esser ancora osservata perché sentivo il suo sguardo curioso addosso.
Quella donna era davvero strana e misteriosa.
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Arrivai a casa, era silenziosa.
Era bello tornare e trovare la pace e la tranquillità. Non amavo i rumori troppo forti, non a caso avevo scelto una casa in periferia proprio per godere della tranquillitá necessaria per la composizione dei miei lavori.
La pace durò poco perché il mio telefono iniziò a squillare.
Era Annie.

"Tu vuoi dirmi che uscendo di corsa dall'università sei andata a sbattere contro Alex Vause? La Dott.ssa Vause?
La stessa Alex Vause della M&C?"
"Si Annie"
"Ahahahahahaha ma tu sei davvero una forza della natura... e hai ora anche il suo numero. Ragazza tu sei un fottutissimo genio !!! Sento già l'odore delle brioches calde!! La tour Eiffel ci aspettaaa!!"
"Smettila Annie, non userò quel numero."
Ero inorridita dal comportamento di Annie. Come se l'avessi fatto apposta ad andarle incontro. Non sono così meschina. Non sono così.
"Ma perché non dovresti sfruttare questa occasione? Spiegamelo, forza."
"Perché non voglio casini, non voglio entrare in contatto con quella donna, mi è già bastato l'altro giorno in centro" dissi tutto d'un fiato incurante di aver rivelato quel segreto.
"In centro? Ma cosa dici Piper? Quando hai incontrato quella donna in centro?"
" Ricordi di avermi telefonato lo scorso pomeriggio perché ero in ritardo a lezione? Ecco stavo passeggiando quando ho notato una donna che disegnava. Sono rimasta lì immobile, come in estasi, rapita dal suo modo di catturare e rappresentare le immagini, per non so quanto tempo..fino a quando non si é accorta della mia presenza..poi mi hai telefonato..e insomma tutto qui".
"Piper questo é DESTINO!!! "
" Basta Annie, non voglio pensarci e nemmeno tu dovresti farlo.
Parliamo d'altro.
Cosa facciamo stasera? Ci vediamo da Frank? Solita ora?"
"Si, certo. Chiamo anche gli altri. A stasera."
"A stasera"

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