capitolo 41

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Distinto mi buttai contro Alex.
La mia Alex..
Come se avessi capito, un istante prima, che stava per succedere il peggio, il peggio per noi.

A volte cerco di agire senza pensare, altre volte invece mi soffermo sulle cose anche se è sempre l'istinto a smuovere i miei sensi, la mia testa, i miei pensieri, il mio cuore.

L'abbracciai per poi trascinarla in terra con me.
Sentii due colpi: prima uno, poi un altro, a pochissima distanza uno dall'altro.
Quel suono così forte era rimbombato nella mia testa, fortissimo,tanto da non riuscire a capire nulla.

Stavo pensando, respirando... non ero morta. No.
La mia Alex..
Era lei ora il mio unico pensiero.
Ero stesa su di lei e non volevo muovermi , non ora.. avevo paura della reazione di Carrie.
Lei avrebbe potuto sparare ancora , uccidermi, ucciderci.

Ma come si fa ad arrivare a così tanto?
Come si può rovinare la vita di un essere umano così?
Come si può pensare di far paura, di porre fine all'esistenza in modo così becero?
Lei era stata la donna con cui avevo passato gran parte delle mie giornate, con cui avevo condiviso una parte di me, delle mie emozioni.. e ora?
Ora non solo aveva rovinato tutto ma, aveva cercato di mettere fine al mio respiro.

Mi sentivo completamente svuotata, sbigottita.. come quando sei certa dell'evidenza che hai di fronte eppure cerchi una giustificazione diversa, una giustificazione che sai che non potrà mai esserci.
Ecco io mi sentivo così.

Ero sopra Alex, l'avvolgevo con il mio corpo mentre la mia mano stringeva la sua.

La mia Alex.

Lei, lei che mi ha fermato dalla mia estenuante corsa, che mi ha allontanato dalle cose senza senso; lei che mi ha dato fiato e respiro, è con lei che ho desiderato che il tempo potesse fermarsi o ancora potesse smettere di esistere; per lei ho camminato incessantemente lungo le strade della città per trovare e ritrovare me stessa, ritrovando poi la mia anima solo nei suoi stessi occhi, lei.. lei che mi aveva donato il sorriso, che mi aveva fatto stare bene, che mi aveva donato la serenità, la gioia; è con lei che avevo ripreso a far l'amore; lei che quando mi abbracciava mi faceva sentire su un altro pianeta, è lei che desideravo e che ho desiderato dal primo istante in cui l'avevo incontrata.

"Butta via quella pistola e metti le mani in alto"

Sentivo la voce di un uomo urlare accanto a noi, poi un nuovo sparo.

Aprii gli occhi e vidi Carrie con un braccio sanguinante e la pistola in terra.. difronte a lei una guardia che con in mano una pistola cercava di proteggerci.

Tutto era così irreale.
Non riuscivo a crederci.
" Alex, piccola , dimmi che stai bene.."

Mi girai verso di lei e vidi i suoi occhi verdi lucidissimi e carichi di spavento.
Carrie non ci aveva colpito..o meglio ci aveva provato ma la sua mira per fortuna non era ottima e il fatto che io mi fossi accasciata in terra pochi attimi prima dello sparo aveva portato dalla nostra parte un pizzico di fortuna.

"Io non voglio stare più qui" disse Alex con una voce rotta dal pianto.
La abbracciai e  per la prima volta mi mostrò il suo lato fanciullesco.
Piangeva come una bambina, era senza maschere, senza freni..la sua anima era lì, viva, davanti a me; lei ora era ai miei occhi ancora più bella.

"Alex ti porto via di qui. Andiamo a casa. Ho solo voglia di stringerti in un abbraccio"
"Portami via, portami via da questo posto, da questa città..andiamo via"

Alex era sempre più scossa.
Presi le chiavi dell'auto, indossai la mia maschera migliore e andai verso casa..
Avevo voglia di far l'amore con lei..

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