Capitolo 28

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Pov Alexandra

L'università, stamani, sembrava molto più viva del solito.
I ragazzi correvano da una parte all'altra dei corridoi, con i libri in mano e in testa mille pensieri .. un po' come me, un po' come Piper del resto.
Per un attimo mi fermai in un angolo per osservarli bene: volevo catturare i loro gesti, i loro movimenti, i loro visi erano lo specchio della nostra società: un misto di curiosità e paura. Taluni sembravano spavaldi e sicuri di sé altri molto più riflessivi riservati.

Piper era nei miei pensieri, come sempre del resto. Stamani la sentivo ancor di più del solito.

Lei in che categoria potevo accostarla?
Forse in nessuna delle due o forse..ecco sì.. lei era un misto tra sicurezza e fragilità, era riflessiva, riservata ma anche, a volte, molto intraprendente.
È questo che mi piaceva di lei, le sue numerose idee, la sua forza, la sua tenera malinconia, il suo sorriso, il suo modo di guardarmi.
Mi sentivo fortunata.
Lei era con me e non l'avrei mai lasciata.
Mi mancava stamani più del solito, così presi il telefono e le scrissi un messaggio:
"Io ti penso sempre e ti penso in ogni momento, quando non ho nulla da fare, quando scappo di corsa perché ho fatto tardi..
Tra tutte le cose da fare io mi accorgo che ho te da pensare,
quando sono nel traffico, quando guardo fuori dal finestrino e sembra sempre che sto aspettando qualcosa ma invece non mi aspetto niente perché voglio che tutto sia una sorpresa..una bellissima sorpresa.
Ti penso quando non ho sonno e mi giro e mi rigiro nel letto, come ieri sera, e mi domando: dove sei? con chi stai? che fai?
ci penso tutti i giorni e.. e non importa se fuori piove oppure c'è il sole, non importa se é un giorno triste, se mi sono svegliata un po' felice..
Prerogativa della mia vita, della mia giornata è il pensiero di te.
Lo so a cosa pensi..io lo so che è una cosa che non dovrei dire e che chissà quante volte te l'hanno già detta ma niente di tutto quello che dico è stato mai così vero.
Io ti penso quando non voglio e anche  quando il pensiero di te mi consola un po', quando sono sola ma anche quando sto con gli altri, quando cammino distratta, quando lascio vagare i miei occhi e nessuno lo sa..nessuno in realtà lo capisce... perché ti sto tenendo dentro proprio come un segreto ma di quelli belli, davvero belli.
Io ci penso e sorrido."

Lo inviai guardando il display del telefono. Lei era la mia forza.
A volte, mi sentivo un'adolescente, a volte una donna.
Lei aveva questo potere.

Mi avviai verso quel che era diventato il mio ufficio ma, mi capito una cosa stranissima: all'improvviso mi sembró di vedere Piper nel corridoio eppure non poteva essere lei .
Era strano perché il suo viso era particolare: aveva qualcosa che non mi convinceva.. sembrava estremamente triste e malinconica, la sua mano destra stringeva la collana che portava al collo mentre nella sinistra stringeva il telefono.
Mi avvicinai ma non riuscì più a vederla.
Iniziai a pensare a questo avvenimento e persi un battito, forse due, anzi tre.
Il respiro iniziò a mancarmi.
Cosa diavolo stava succedendo? Ma soprattutto: cosa stava accadendo Piper? Dov'era? Perché non mi aveva risposto?
Presi il mio telefono dalla tasca e a spento le mie mani riuscirono a trovarlo e tirarlo fuori, tremavo.
In mente mia mi ripetevo:
" Piper dimmi che stai bene, dimmi che non è successo niente, dimmi che ci sei, dimmi che non te ne vai, dimmi che mi ami, non fare la sciocca, parla , rispondi al mio messaggio, tranquillizzami; dimmi che tutto è come stamani, come ieri, come il mese scorso, come cinque mesi fa, dimmi che stai bene. Piper dimmi che ci sei perché io, altrimenti ne morirei.

Accesi il display e non trovai nulla, non c'era nulla di nulla.
Era passata oltre mezz'ora eppure non mi aveva dato risposta.
Controllai i suoi ingressi sui Social Network.
Da questi risultava che l'ultima connessione era stata avviata oltre due ore fa.
Stavo impazzendo.

Ho sempre creduto al destino, al fato.
Ho sempre creduto che, se una cosa, un avvenimento deve accadere sicuramente succederà a prescindere dalle nostre scelte e dalla nostra volontà.

Mi venne in mente un discorso fatto con la mia Piper qualche settimana prima.
"Piper tu credi nel destino?"
"Non saprei, siamo noi che decidiamo cosa fare, come comportarci"
"Credi che esso abbia deciso per noi?"
"Forse Alex ma non ne sono sicura.."
" Sai cosa penso ? Che mi reputo fortunata. Il destino quella mattina in università, mi ha premiata e mi riferisco a quando ci siamo scontrate . Forse, se non fosse capitato niente , non ti avrei mai cercata, riconosciuta tra la folla, trovata, amata, desiderata"
"Io, invece la penso diversamente. Sono mesi che non faccio altro che pensare a te, in uesti mesi , in queste settimane ti ho cercata e ricercata; ho provato tutte le vie di questo mondo per averti e tu ti affidi al destino? E se tu non fossi arrivata a New York cosa accadeva che il destino ci faceva trovare in un social network ad esempio?"
" Io lo sapevo che il destino ci avrebbe fatto incontrare Piper , io sentivo che New York avrebbe ripagato il mio amore. Io ho sempre creduto nel fato e se non avesse scritto qualcosa per noi non ci avrebbe dato la possibilità di stare insieme e di viverci giorno per giorno.
Piper io non mi sono mai espressa così ma credo davvero di amarti, si, Piper io ti amo.
Vorrei imparare sempre di più a conoscerti , voglio passare del tempo con te, ma non un tempo qualsiasi ma: il mio tempo voglio trasformarlo nel "Nostro Tempo".
Piper ti chiedo di starmi accanto sempre e per sempre, non andare via.. non andare via da me, io sarò presente e vorrei camminarti accanto per tutti i giorni che mi rimangono"

"Alex.."
"Dimmi Piper.."
"Sei il mio girasole"
"E perché proprio un girasole?"
" Innanzitutto perché é il fiore più armonioso che io conosca e poi perché simboleggia l'allegria la solarità e la vivacità caratteristiche che io vorrei nella mia vita.
Il Girasole è un fiore multiplo infatti quello che vediamo di colore giallo non è il fiore ma è un insieme di fiori che sono disposti secondo un preciso schema "a spirale".
Esso non fa altro che girarsi verso il sole, dall'alba al tramonto proprio come io mi giro verso di te.
Come il girasole voglio trascorrere tutti i giorni della mia vita dall'alba al tramonto con te e voglio custodirti tra le mie braccia nelle ore mancanti"
"Piper é bellissimo ciò"
"No..tu lo sei"

Riaprii gli occhi, ed entrai nel mio studio.
Caddi sulla poltrona, sfinita, priva di forze.
Guardai il display e non c'era nessuna chiamata o messaggio.
Provai a digitare il numero ma si attivó, subito, la segreteria telefonica.
"Andrà tutto bene, andrà tutto bene" Continuavo a ripetermi.

Sentii bussare alla porta.
"Avanti" dissi nonostante la mia voce fosse titubante.
Entrò Annie, aveva una faccia sconvolta.
"Dott.ssa Vause...Alex, al diavolo, io so di te e di Piper.. sono venuta a cercarti.. devi venire con me ora"
"La mia Piper....vero?"
"Si..per favore andiamo"

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