Capitolo 42

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Dopo aver bloccato Carrie, la guardia chiamò i rinforzi e ben presto un'altra pattuglia della polizia arrivò all'ingresso del parco.
La vidi mentre l'ammanettavano.
Mai e poi mai avrei immaginato una fine così assurda.
Poteva dire addio ora, ai suoi viaggi e alla sua libertà tanto desiderata.
Ora, avrebbe dovuto affrontare un processo e sicuramente un periodo in carcere: tentato omicidio.. e perfino premeditato...
Non credo l'avrei rivista tanto facilmente..

La polizia interrogó anche me e Alex.
Conoscevate la ragazza? In che rapporti eravate? Siete amanti? Perché avrebbe compiuto questo gesto?

Domande, domande e solo domande.
Come se si potesse sempre spiegare tutto, come se si potesse dar una spiegazione a tutto.
A volte , le parole ingannano.
Spesso si pensa ad una cosa e inevitabilmente ne vien fuori un'altra..
Spesso le parole fanno solo danni, perché non sempre si ha una buona dialettica ma anche perché a volte non si riesce ad esprimere tutto quello che abbiamo nel cuore e nella testa.
Sarebbe troppo semplice, ma soprattutto si eviterebbero tanti malintesi che con il tempo non fanno altro che distruggere la bellezza e l'armonia tra le persone.

Rispondemmo entrambe separatamente sulla questione e ad entrambe ricordarono di rimanere a disposizione per il processo.

"Piper ti prego, portami via di qui. Portami via.
Voglio andare a casa. Voglio le mia quattro mura.
Non voglio più respirare quest'aria ancora a lungo"

Alex era nervosa ed estremamente demoralizzata. Mi disse quelle parole mentre il suo sguardo vagava nel vuoto.

"Certo che ti porto via. Andiamo via di qui. Via. Andiamo a casa. Vieni qui con me..ti sorreggo io"
La abbracciai cingendole la vita.
Volevo che sentisse la mia presa, volevo che si sentisse al sicuro.
Con me.

In cuor mio sapevo che questo avrebbe in qualche modo modificato Alex.
Avevo paura che questo potesse intromettersi nella nostra stabilità emotiva.
Se tutto questo avesse modificato la nostra vita , beh ecco non me lo sarei mai perdonata.
Non bisognava cedere alle parole di Carrie, non dovevo assolutamente permetterle di entrare nella mia vita, non dovevo..

Non so quante volte ho pronunciato la frase "non dovevo"..

La verità è che sbaglio sempre, sono sempre in errore.
Ogni qual volta che ho qualcosa di bello da vivere, da ammirare o da condividere succede sempre che sbaglio qualcosa..succede sempre di perdere il filo della ragione.
Ora l'avevo fatto con Alex.

Dovevo proteggermi e proteggerla.
Ma non l'avevo saputo fare.

Salimmo in macchina.
Alex rimase in silenzio tutto il tempo.
Per me quel silenzio era massacrante.

Odio quando si usa il silenzio come arma. Mi ferisce. Mi fa star male.
Sarebbe più giusto urlare, buttare fuori la rabbia, i dubbi, le perplessità ma, davvero, il silenzio no; il silenzio mi mortifica, mi destabilizza ancor di più.
Avrei preferito sentirmi mandar al diavolo piuttosto che sentire i miei pensieri rimbombare nell'abitacolo.

"Alex ti prego parlami, dimmi a cosa stai pensando"
Riuscii a dire con un filo di voce.

Alex rimase con il volto girato verso il finestrino, immobile.

"Ti prego, dimmi qualcosa, guarda che sto male tanto quanto te.."

La sentii singhiozzare..l'unica cosa che continuai a vedere era la sua chioma nera.

Accesi la radio.
Avevo bisogno di distrarmi da quella situazione.
La radio iniziò a suonare "Empty" dei Cranberries.

"Something has left my life
And I don't know where it went to, ah, ha, ha
Somebody caused me strife
And it's not what I was seeking

Didn't you see me, didn't you hear me?
Didn't you see me standing there, ah, ha, ha?
Why did you turn out the lights?
Did you know that I was sleeping?

Say a prayer for me
Help me to feel the strenght, I did
My identity, has it been taken?
Is my heart breakin' on me?

All my plans fell thought my hands
They fell thought my hands on me
All my dreams it suddenly seems
It suddenly seems"

L'ascoltavo e piangevo..
Non poteva star così per colpa mia..non potevo aver rovinato tutto..

"Alex, girati..dimmi qualcosa.. non farmi male anche tu.. non ferirmi così.. ho il petto lacerato dal tuo silenzio.. è tagliente come lame affilate"

Alle mie parole si girò e vidi il suo volto bagnato dalle lacrime.
"Piper, potevo morire.."

Le sue parole uscirono come una molla impazzita fuori dalla sua bocca.

"Lo so, e io con te.
Credi che sia contenta di questo? Credi che io non ci stia pensando?
Cosa vuoi che faccia?? Cosa??
Io non so più come comportarmi..
Io ti voglio con me.. e mi dispiace..mi dispiace per tutta questa stramaledetta storia.."

"Portami a casa..."

"Si, siamo quasi arrivate..pazienta ancora un poco.."

Avevo bisogno di lei..

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