Da quel giorno avevo solo potuto guardare da lontano Taylor o semplicemente vedere le sue foto postate sui social, cosa che a dire la verità non mi è bastata per niente, tanto che ho passato tutto quel tempo anche a fissarlo di nascosto ogni volta che ne avevo l'occasione senza far notare mai il mio interesse.
Quando lo vedevo nei corridoi, o nella palestra della scuola mentre faceva i suoi allenamenti di boxe, ci scambiavamo occhiate fugaci.
Provavo a tenere a freno la mia curiosità, perché ovviamente era di questo che si trattava, ma non ci riuscivo. Ogni volta che lo intravedevo, sentivo il costante bisogno di guardarlo e solo così mi sentivo in pace con me stessa. Ma sapevo che tutto questo era sbagliato e lo so ancora oggi.
<<Oh mio Dio sta cominciando a piovere!!>> Esclama Alexa, preoccupata come al solito che i suoi capelli si possano bagnare o rovinare.
Alexa, una delle mie migliori amiche, nonché fidanzata con Cameron, è fissata con l'estetica e la bellezza, passa ore a truccarsi e pettinarsi prima di uscire con me e le nostre amiche; è convinta che per uscire in pubblico bisogna essere impeccabili e perfetti.
Credo che quando finirà il liceo comincerà la sua carriera nella moda.
Lei è in classe con noi ed ha conosciuto Cameron quando si è trasferita l'anno scorso nella nostra scuola, la High School di Miami. Ogni volta che vado a trovare lei o Cameron, puntualmente sono insieme. La relazione di quei due è un tira e molla continuo, ma stranamente non si stancano mai e noi che gli siamo intorno non abbiamo nemmeno il tempo di realizzare che si sono lasciati, che sono di nuovo insieme.
Siamo al Long River, il bar più frequentato da tutti i ragazzi del nostro quartiere di Miami, ed essendo molto vicino alla scuola, è frequentato da tutti gli studenti, soprattutto dal nostro gruppo di amiche. Ally, Alexa ed io siamo sedute all'esterno e siccome sta iniziando a piovere la prima ad urlare è proprio Alexa, che non vuole rovinarsi i capelli.
<<Calmati Alexa è solo qualche goccia, non c'è bisogno di urlare tanto>> afferma con giusta ragione Ally, ma prima che possa continuare, ecco che comincia un'acquazzone e una folata di vento ci fa rabbrividire. Al che noi e tutti i presenti ci ripariamo sotto un gazebo.
In quello stesso momento, cominciano tutti i mormorii dei ragazzi intorno a me, finché non sentiamo delle ragazze urlare. Ally, Alexa ed io, conoscendo già quelle urla stridule, ci scambiamo un'occhiata divertita e rassegnata. Mi giro per godermi la scena delle oche che hanno scatenato quel putiferio, molto probabilmente solo per la messa in piega rovinata, e dietro di me vedo proprio lui, con i suoi capelli perfettamente spettinati che gli stanno d'incanto e quegli occhi scuri che, giuro, ci potresti sprofondare tanto profondi e che incanterebbero chiunque.
Appena io e Taylor incrociamo lo sguardo, non posso fare a meno di bloccarmi, sentendomi come incatenata a quegli occhi, a lui. Lui che mi fissa per un tempo che sembra interminabile.
Vengo riscossa da quella specie di trance, quando lo spingono, facendo in modo che lui mi frani addosso e cadiamo l'uno sull'altro, con i nostri visi ad un centimetro di distanza, che potrebbe essere coperta in un attimo se muovessi la testa in avanti.
Ma no. È sbagliato.
Cosa vado a pensare? Sarà sicuramente la pioggia, e questi brividi saranno colpa del freddo, ovviamente.
Taylor borbotta uno "scusa" per niente sincero, per poi girarsi verso i suoi amici e tirare un pugno alla spalla di un ragazzo biondo.
Innervosita, mi alzo e continuo a fissarlo con un misto di rabbia e incanto.
Decisa a non lasciar perdere, picchietto sulla spalla di Taylor, che si gira lentamente verso di me, mostrandomi il suo viso corrucciato.
<<Che c'è?>> Mi chiede, vedendomi imbambolata.
<<Oh niente, solo che uno stupido presuntuoso mi ha buttata a terra e non ha avuto nemmeno la decenza di aiutarmi a rialzarmi.>>
Senza nemmeno dargli il tempo di replicare, mi giro verso le mie amiche così da trovarmi con le spalle rivolte verso di lui. Quando sento i suoi amici ridere ancora, ma questa volta di lui, mi stampo un sorriso trionfante sul volto.
Quando smette di piovere, tiro un sospiro di sollievo, essendo stata in perenne tensione per tutto il tempo, sapendo di averlo a meno di un metro di distanza, e, senza curarmi di aspettare le mie amiche, che sicuramente mi staranno seguendo, esco dal Long River.
Mi incammino in direzione della via principale, seguita da loro quando qualcuno richiama la nostra attenzione, chiamando Alexa a voce alta. Quel qualcuno è David Jones. David, con Adam e Taylor hanno creato un gruppo ed organizzano delle feste, molti ragazzi e ragazze lavorano per loro, in modo da procurare molta gente e far si che le loro siano le migliori di tutta Miami. Io faccio una cosa simile: lavoro per Noah Roberts, un altro organizzatore e sono molto contenta di lavorare per lui. Devo ammettere che con Noah ho anche un bel rapporto, ma non nascondo il fatto che io gli piaccia un po' e quindi sono privilegiata rispetto a molti altri che lavorano per lui. Cosa che provoca gelosia da parte di molte ragazze.
David, Adam e Taylor sono girati verso di noi e mentre aspettano che Alexa li raggiunga, ci squadrano da capo a piedi.
<<Vai Alexa, non vedi che chiamano te?>> La incito ad andare.
<<Sisi>> risponde e si incammina. Parlano per un po', ma io ed Ally non riusciamo a capire di cosa, non riuscendo a sentire una parola di quello che si dicono.
<< Dopo Alexa mi racconterà tutto>> affermo. Si, se non lo farà glielo faró dire con la forza.
<<Amber>> mi chiama Adam.
Cosa vuole da me? E come fa a sapere il mio nome? Non ci conosciamo neanche.
Incerta, cammino verso di loro seguita da Ally.
<<Si?>> rispondo una volta raggiunti.
<<Tu lavori con Noah Roberts giusto?>> mi chiede Adam.
<<Certo>> rispondo contenta.
<<Ah e ti trovi bene?>>
<<Ovviamente>> rido.
Perché me lo chiedono? È normale, se non mi trovassi bene, me ne sarei già andata. Non sono una ragazza che si fa scrupoli: se qualcosa mi fa stare male non vedo perché debba essere costretta a farla.
<< Perché invece non vieni a lavorare per noi? Possiamo offrirti molto di più di quanto lui ti offre, le nostre feste sono le migliori.>>
<<Non ne sarei così sicura>> affermo più convinta di lui.
<<Ah, si? Sai che durante l'ultima festa che Noah ha organizzato, nel frattempo se ne svolgeva una nostra? A fine serata abbiamo tirato le somme. La conclusione è che alla nostra è arrivata molta più gente che a quella del gruppo di organizzatori per cui lavori tu. E poi se devo dirla tutta, Noah non dice tutto quello che fa per riuscire a far arrivare tutte quelle persone alle feste a voi ragazzi che lavorate per lui. Regala molti pass per le feste per far arrivare molta gente e falsifica dei biglietti in modo che le persone possano pagare anche all'arrivo se non riescono a farlo prima. Cosa che tutti gli altri non fanno>> risponde fiero e sicuro di sé, capendo di aver fatto centro.
Questo Noah non me l'aveva detto, dovrò chiedergli spiegazioni.
All'improvviso molte domande si affollano nella mia mente, perché Noah non me l'ha detto? Capisco che voleva tenermi con sé ma non c'era bisogno di tutte queste bugie. A questo punto posso dire ufficialmente di non sapere più quale sia la verità e quale la bugia.
Tutti mi fissano guardando l'espressione buffa di perplessità che ho stampata in faccia. Ovviamente lo sguardo mi cade su Taylor che ha lo sguardo basso e scuote la testa ridendo. Vedendomi confusa, Adam decide di lasciarmi tempo per riflettere:
<< Pensaci ok? Poi mi farai sapere, qualunque sia la tua decisione.>>
Io annuisco troppo confusa per proferire parola.
Detto questo, ci salutano tutti e tre con un cenno e vanno via.
A questo punto il dolore incessante allo stomaco che già avevo prima, aumenta.
Dopo un po' mi chiama Noah.
-Amber dove sei? Vengo da te devo parlarti della prossima festa- mi chiede.
-Sono al Long River, ti aspetto.-
Qualche minuto dopo arriva Noah.
<< Ti ho portato i volantini e i biglietti da distribuire, contali>> afferma.
Io conto in silenzio e annuisco, ma vorrei solo dirgli di stare zitto. Non ho intenzione di dirgli che so che mi ha mentito. Voglio prima andare fino in fondo a questa storia, ho bisogno di sapere, così se veramente mi ha raccontato tutte quelle bugie, gli presenterò tutte le prove e me ne andrò.
Poco dopo arriva mio padre per portare a casa me ed Ally. Salutiamo Alexa e Noah e andiamo via.
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PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017
Teen Fiction"Perché questo dovrebbe essere l'amore: un mare di emozioni che non ha freni, e tocca a te decidere se domare le sue onde o lasciarti trasportare." Amber, una ragazza estroversa e solare, all'ultimo anno del liceo, diciassette anni, ma ne sta per co...