<<Quanto lo odio>> sbuffo scuotendo la testa.
<<È un coglione, lascialo fare.>>
<<Sai, mi è sembrato quasi che avesse paura di te>> rido.
<<Dopo quello che è successo...>>
Si blocca come se non avesse dovuto dirmi quello che stava dicendo.
<<Cos'è successo?>>
<<Niente.>>
<<Tay. Dimmelo.>>
Lui mi guarda e c'è come una gara di sguardi tra di noi. Alla fine però, vinco io e lui sospira e cede.
<<C'è stata una rissa. Ma è stato molto tempo fa. Di preciso, quando c'è stata quella discussione al Long.>>
Ecco perché aveva quei tagli sul viso. Allora non mi ci ero soffermata molto, ma ora che me lo dice lo ricordo.
<<Oh mio Dio. Perché non ne sapevo niente?!>> Alzo la voce, ma non abbastanza da fare in modo che mi sentano le persone intorno a noi.
<<Io e Adam non credevamo fosse importante>> fa spallucce.
<<Non è successo niente ok?>>
<<Non direi, ma va bene>> sospiro.
Lui annuisce e poi tira fuori qualcosa dalla tasca della sua giacca di pelle.
<<Cosa stai facendo?>>
Per tutta risposta, lui mi mostra il pacchetto di sigarette e se ne accende una.
<<Da quando in qua fumi?>>
<<Da quando non ci sono stato quelle due settimane>> dice con noncuranza.
<<Bleah. Odio l'odore del fumo.>>
Anche se quando ero ubriaca ho fumato. Come ho fatto?!
Scaccio via con la mano la nuvoletta che si è creata e lo guardo fumare.
Fa un tiro e poi caccia il fumo dalla bocca.
Per quanto odi il fumo e le sigarette, devo ammettere che lui è davvero sexy mentre fuma.
<<Smettila di contemplarmi. Oh guarda un po' di bava!>> Avvicina un dito all'angolo della mia bocca, come per asciugarmi la bava che non ho.
<<Non ti stavo contemplando.>>
Faccio una smorfia.
<<Si, certo, credici bimba.>>
<<Sai, sei cambiato molto da quando ci sei mancato.>>
<<Non credo. In fondo ho solo qualche tatuaggio in più, un piercing al labbro e fumo: niente di che.>>
Muove la mano, come per scacciare l'idea.
<<Io credo di si invece. Penso che tuo padre, con tutta l'ammirazione che prova per te, disapproverebbe il fatto che tu fumi.>>
<<Lui non è mio padre.>> sbotta.
Cosa?
<<Che stai dicendo?>>
Non capisco. James non è suo padre?
<<Lascia stare.>>
<<Dimmelo ti prego.>>
<<Non sono cose che ti riguardano, ho detto lascia stare>> si agita e fa girare un po' di persone verso di noi, ma quando le guarda con quello sguardo torvo si girano di nuovo.
Capisco di aver toccato un tasto dolente e capisco anche che fino ad adesso non l'avevo conosciuto proprio bene.
Si era sempre mostrato comunque gentile tutte le volte che abbiamo parlato, anche quelle in cui mi aveva scacciata, tralasciando quelle in cui si è comportato da stronzo.
È bipolare e lunatico.
<<Scusa>> mi mordo il labbro per non fargli vedere quanto sono delusa dal modo in cui mi ha trattata.
Lui mi scruta a fondo e sospira.
<<No. Scusa tu. Ma questo non è un argomento di cui mi va di parlare, specialmente ora, con te.>>
Mi prende la mano e mi torna il buonumore.
Lunatico. Io l'ho detto.
<<Andiamo. Ti porto a vedere una cosa.>>
Spegne la sigaretta e la rimane nel posacenere.
<<Cosa?>> Rido.
<<Aspetta e vedrai>> sussurra e si sporge verso di me per darmi un bacio sulla guancia.
Corre giù per le scale del ristorante, trascinandomi con sé e finiamo sulla spiaggia.
Poi mi copre gli occhi con le mani.
<<Non sbirciare>> mi sussurra all'orecchio e sento il suo fiato caldo sul collo.
Deglutisco rumorosamente e annuisco.
Sempre con gli occhi coperti, camminiamo per un po' sulla spiaggia e poi capisco che ne usciamo dal fatto che sotto i piedi il terreno non è più morbido. Dopo aver camminato un altro po' ci fermiamo.
<<Siamo arrivati?>> Chiedo impaziente.
<<Si>> risponde lui e mi toglie le mani dagli occhi.
Ci metto un po' ad abituarmi ancora alla luce e quando li riapro ne rimango estasiata.
Questo ragazzo mi fa rimanere sempre a bocca aperta, ogni dove mi porta.
Ma con questo posto ha davvero superato sé stesso.
Siamo alla fine di un ponte, molto lontani dalla riva e sembra di essere nel bel mezzo dell'oceano, le onde si infrangono sotto di noi, producendo un rumore che mi rilassa all'istante.
<<Questo... questo è il mio posto preferito. Il posto in cui posso essere tranquillo, il posto in cui mi sento me stesso e posso pensare. Quello in cui in questi ultimi mesi sono venuto molto più spesso di quanto non abbia mai fatto.>>
Mi giro verso di lui e vedo che è un po' imbarazzato mentre mi dice queste cose e si gratta la nuca con fare nervoso. Si sta aprendo con me e devo cogliere l'occasione.
<<Perché?>>
Mi indica.
<<Per colpa tua>> mi dice e io mi sento arrossire. Significa che sono stata tra i suoi pensieri. <<In parte.>>
<<Mia?>> Gli chiedo.
Non so se prenderla come una cosa positiva o negativa.
<<Si>> sospira << in quest'ultimo mese, sei stata l'argomento principale dei miei pensieri>> sorride.
<<In senso positivo, spero.>>
<<Si>> ride.
La sua risata è contagiosa ed io rido con lui.
Si avvicina a me e mi abbraccia. Io poggio la testa sul suo petto, essendo lui, molto più alto di me.
Le sue braccia possenti sono intorno al mio corpo e mi cingono in vita, tenendomi stretta.
A quel punto mi viene in mente una cosa che ha detto e alzo la testa dal suo petto per guardarlo negli occhi.
<<Hai detto che sono stata nei tuoi pensieri in questo mese, il che significa da quando ci siamo conosciuti. Ma perché?>>
Lui sembra confuso, infatti fa una faccia strana.
<<Perché mi hai respinta così tante volte?>>
Questa è una cosa che non ho mai capito da lui.
Perché a dirla tutta, si era capito che lui a me piaceva, lo avevano capito tutti, anche lui. Ma se ero tra i suoi pensieri, perché allora si comportava in quel modo?
<<Non volevo accettare il fatto che mi piacessi più del dovuto. Non mi ero mai sentito così e questa cosa mi spaventava. A dirla tutta mi spaventa tutt'ora, ma questa cosa devo affrontarla, perché voglio davvero stare con te. Con il passare del tempo, vedevo come ti facevo sentire, ti vedevo insieme agli altri ragazzi e capivo che iniziavo a provare dei sentimenti per te, ero geloso.
Avevo capito che avevo bisogno di te al mio fianco. Ho bisogno di te. Più di qualunque altra cosa.>>
Rimango senza parole dopo tutto quello che mi ha detto. Si è aperto con me e mi ha detto tutto ció che prova, ma la cosa che mi ha stupito di più è che sente tutto ció che sento io, ma che fino a questo momento avevo, si capito, ma non avevo immaginato che fosse così forte.
E la verità mi colpisce in pieno e il mio cuore comincia a battere all'impazzata, mentre lui avvicina le labbra e le posa sulle mie, per darmi un bacio a stampo. Ma ora voglio di più. E lui lo capisce perché si inumidisce il labbro inferiore in modo sexy e quando schiudo le labbra, si avventa su di esse.
Ci baciamo così forte e con una passione mai provata prima. La sensazione che sento, non è niente in confronto a quello che avevo mai provato in nessun bacio con lui, o con chiunque altro.
Lui mi posa le mani sui fianchi, mi solleva in aria e mi fa allacciare le gambe intorno ai suoi, facendomi sedere sulla ringhiera del ponte.
Continuiamo a baciarci per un tempo che sembra interminabile, finchè non interrompiamo il bacio per il bisogno d'aria.
<<Taylor>> lo chiamo, lui fissa gli occhi nei miei.
<<Voglio te. Voglio stare con te. Sempre>> sussurro.
Lui sorride e mi bacia ancora più forte, poi si stacca.
<<Anch'io.>>
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PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017
Teen Fiction"Perché questo dovrebbe essere l'amore: un mare di emozioni che non ha freni, e tocca a te decidere se domare le sue onde o lasciarti trasportare." Amber, una ragazza estroversa e solare, all'ultimo anno del liceo, diciassette anni, ma ne sta per co...