CAPITOLO 11

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Taylor allunga una mano verso di me e me l'appoggia sulla guancia, asciugandomi una lacrima con il pollice.
Poi mi mette una mano dietro la schiena e mi attira a sé facendomi appoggiare la testa sul suo petto.
Rimaniamo così per non so quanto tempo, ma è così bello stare tra le sue braccia, sentirsi protetta da tutto e da tutti, come se niente e nessuno potesse toccarti.
Inizio a singhiozzare senza sosta, quanto vorrei che non fosse così, quanto vorrei essere più forte, poter mascherare le mie emozioni a mio piacimento, vorrei essere capace di mostrare al mondo che niente può toccarmi, niente può smuovermi.
Vorrei sentirmi come mi sento ora tra le sue braccia anche quando non lo sono.
Ma non è così, io non sono così.
Sono emotiva, mostro tutto quello che provo a tutti, dando così alle persone modo di giocare con i miei sentimenti.
Vedendomi singhiozzare, mi stringe più forte con le sue braccia possenti e io mi sento a casa, come se non volessi più andare via.
Mi bacia la testa e mi dice: <<Scusami Amber, non pensavo che ti facessi sentire così, non era mia intenzione. Non so come comportarmi con te. Non sono capace di sostenere una relazione stabile, non è nella mia natura>> mi dice in un sussurro.
Io mi stacco da lui e mi asciugo le lacrime, annuendo.
<<Non fa niente, io non pretendo niente da te. Volevo solo aprirti finalmente gli occhi sul tuo comportamento.
Solo voglio chiederti una cosa e tu dovrai rispettarla>> dico cercando di calmarmi e riordinando i pensieri in modo da formulare una frase di senso compiuto.
Lui mi guarda perplesso, ma annuisce e incrocia le braccia al petto.
Lo guardo negli occhi e cerco di mantenere la calma, raccogliendo tutte le mie forze per non piangere ancora a causa della sensazione che mi provocano i suoi occhi nei miei.
<<Devi starmi lontano per un po'. Questo può solo far bene ad entrambi. Tu avrai modo di continuare la tua vita e io avrò modo di concentrarmi solo su me stessa>> dico, ma non distolgo mai lo sguardo dai suoi occhi.
Lui mi guarda e nei suoi occhi vedo passare un'emozione. Paura? Delusione?
Non lo so.
<<Potremmo essere solo amici Amber. Ti prometto che cambierò il mio atteggiamento. Saremo veri e propri amici. Magari posso darti io le ripetizioni di matematica.>>
Cosa? Amici?
Ehi ma.. aspetta.
<<Tu capisci la matematica?>> Chiedo stupefatta.
<<Si, sono anche molto più bravo di Adam. Sono un fottuto genio>> dice fiero di sé alzando il mento.
<<Beh... non lo so lasciami parlare con Adam e fammi riflettere ok?
Ciao Taylor.>> gli dico e faccio per andarmene, ma prima che possa farlo lui dice qualcos'altro.
<<Ti prego però pensaci sul serio ok?>> Mi chiede speranzoso.
<<Si, certo che ci penserò. Ora vado, ciao Tay>> vado via salutandolo con la mano e lui ricambia.
<<Ciao Amb>> lo sento sussurrare, ma ormai sono lontana.
Non mi giro verso di lui, non guardo indietro. Devo cercare veramente di smetterla di pensarlo.
Pensare a come mi ha protetta con Molly, a come mi ha asciugato le lacrime, come mi ha abbracciata e accarezzato la schiena.
È un continuo susseguirsi di emozioni, accompagnate dai soliti brividi lungo la schiena e dalle solite sensazioni che mi fanno girare la testa.
Amicizia. Non so se riuscirò ad essergli solo amica, a stargli così vicino senza farmi prendere dalla voglia continua di abbracciarlo.
Ha detto che cercherà di migliorare il suo atteggiamento. Magari sarà veramente così, magari se il suo atteggiamento cambiasse non mi sentirei più preda di lui.
Non sentirò più i suoi artigli affondati a fondo dentro di me.
Se veramente vogliamo che funzioni devo prima convincermi che lui non è il tipo per me, che tra noi non potrà esserci niente.
Ok, ci proverò.
Scorro la rubrica dei miei numeri di telefono e chiamo Adam.
Risponde al primo squillo.
-Adam? Ciao sono Amber- dico in fretta.
-Hey ciao Amber. Dimmi. È successo qualcosa?- Mi chiede preoccupato dall'altra parte della linea.
-No, non è successo niente, ma devo chiederti un favore- lo rassicuro e intanto incrocio le dita, sperando che lui non si dispiaccia per quello che sto per chiedergli.
-Certo, tutto quello che vuoi. Se posso aiutarti lo faccio- mi dice, gentilmente.
Ed in questo momento, il suo atteggiamento mi fa ringraziare di averlo conosciuto: persone come lui non ce ne sono molte in giro.
È un buon amico ed un bravissimo ragazzo.
-Allora... spero non ti dispiaccia, ma Taylor mi ha chiesto se puó essere lui ad aiutarmi in matematica. Sai stiamo cercando di essere amici e questa mi sembra una cosa che facciano gli amici no? Non ti dispiace vero?- Chiedo mordendomi il labbro inferiore, sapendo che lui non puó vedermi.
Ride in sottofondo, una risata fragorosa, divertito dalla mia incertezza e dalla mia paura che lui possa dispiacersi.
-Ma certo Amber. Se per te va bene non ci sono problemi, Taylor me l'aveva già chiesto all'inizio quando sapeva che sarei stato io ad aiutarti. A dirti la verità mi è sembrato anche un po' geloso e non ho capito il motivo. Comunque io sono d'accordo e poi lui è molto più bravo di me- dice confermando le parole di Taylor.
Lascio andare il fiato che non mi ero accorta di trattenere.
Geloso? Taylor? Di me?
Ma cosa..?
Pensandoci bene lui non ha detto che io non gli interesso, ha detto semplicemente che non è capace di sostenere una relazione stabile.
L'ha lasciato in sospeso e adesso io non so cosa pensare.
Gli interesso? Si? No? Non lo so.
Prima dice di si, poi si smentisce. Dopodiché vengo a sapere da Adam che lui è geloso di me.
Cosa dovrei pensare? Che confusione.
È come tentare di assemblare un puzzle senza tutti i pezzi, impossibile perchè mancano alcuni tasselli. Il problema è che a me non ne mancano pochi, ma troppi.
-Okay. Grazie Adam.-
-E di cosa??- Ride
-Ciao Amber.-
-Ciao- dico con un sorriso stampato sulle labbra.
Riattacco e scorro ancora la rubrica, arrivata alla "T" però mi rendo conto di non avere il numero di Taylor.
E adesso come lo avverto del fatto che ho parlato con Adam?
Ci penso e richiamo quest'ultimo.
-Adam, scusami, potresti darmi il numero di Taylor? Mi sono appena resa conto di non averlo e non so come avvertirlo- dico appena mi risponde.
-Si, certo, aspetta che lo cerco- mi dice. Dopo averlo trovato me lo riferisce.
-Grazie Adam.-
-Prego Amb.-
-Ah. Adam?- Lo fermo prima che possa riattaccare.
-Si?- Risponde.
-Ti voglio bene. Sono felice di averti conosciuto.-
-Anche io Amb, la stessa cosa vale per me. A domani, ciao- mi saluta.
-Ciao, ciao- ricambio.
Digito in fretta il numero di Taylor e rimango a fissare lo schermo.
Lo chiamo? Dieci minuti fa gli ho detto di stare lontano da me e adesso lo chiamo? Ma in fondo è per avvisarlo di una cosa che abbiamo concordato, non c'è niente di male no?
Senza pensarci oltre premo il tasto di chiamata.

PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora