CAPITOLO 25

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Quasi due settimane.
Due settimane e nessuna notizia da parte di Taylor. Il nostro appuntamento non è più avvenuto.
Non mi ha nemmeno più accompagnata a scuola e tutto senza avvisarmi.
Per la prima settimana sono andata a scuola accompagnata da Ally e Adam e fidatevi, è stato molto imbarazzante vedere loro due che cercavano a loro volta di non mettermi ancora più in imbarazzo cercando di non baciarsi davanti a me.
Così poi per quella seguente ho deciso di prendere il pullman come prima che Cam prendesse la patente e che Ally si mettesse con Adam.
Oggi è venerdì.
Lunedì sera, quando tutti siamo andati via dal Long, io e Taylor eravamo rimasti che lui mi avrebbe scritta in seguito per dirmi quando saremmo usciti insieme. Dopo quello che aveva detto e fatto, mi aspettavo che fosse cambiato: mi è sembrato sincero. O per lo meno che non cercasse di prendermi ancora in giro, visto che non c'era motivo di farsi conoscere ancora, di far conoscere ancora la sua vera natura e di farmi soffrire per l'ennesima volta.
Peró stavolta è meglio delle altre. Grazie ad Hayes, non ci ho pensato molto e in quest'ultima settimana mi è stato molto vicino, anche se ho messo le cose in chiaro dicendogli che non stiamo insieme ma ci stiamo solo frequentando. Per ora.
Ed io come una stupida lo sto facendo aspettare solo perché a mia volta sto ancora aspettando sua maestà lo stronzo cronico. Ergo Taylor. Ancora una volta il controllo della mia vita è nelle sue mani e questo non mi va giù. Ma la cosa peggiore è che io lo so e glielo sto permettendo ancora una volta.
Hayes non lo sa e posso dargli una risposta senza che lui vada in paranoia per Taylor. Anche perché dopo quest'ultima cosa che mi ha combinato, la mia fiducia l'ha persa per sempre.
E con questi pensieri, dopo le tremendi ore della mattina, mi avvio all'armadietto per posare i libri e poi andare a pranzo, durante il quale comunicherò finalmente ad Hayes la decisione che ho preso.
Penso che starò con lui.
Apro l'armadietto per posare i libri che poi dovró riprendere alla fine della pausa pranzo e solo quando lo richiudo mi rendo conto che dall'interno ne è uscito un biglietto di carta piegato a metà.
Lo raccolgo e lo leggo:
Ti aspetto in cortile,
raggiungimi in fretta.
-T.
È lui. Lo sento. Dopo tutto il tempo che mi ha fatta aspettare crede che ora io corra da lui? Si sbaglia.
Peró da un lato sono curiosa di sapere il perchè. Solo di sapere il perché.
Ok, no. Lo ammetto. Mi va di vederlo, magari avrà avuto una buona ragione per non avermi chiamata queste settimane.
Mando al diavolo il buon senso e comincio a camminare verso il cortile della scuola.
<<Hey Amber dove stai andando?>>
Alexa mi viene incontro in corridoio.
<<Oh beh, tieni, guarda.>>
Lei rigira il foglietto tra le mani con aria interrogativa e poi lo apre.
<<È lui?>> Mi chiede dopo aver letto.
<<Credo di si. L'ho trovato nel mio armadietto.>>
<<Oh, allora stavi andando da lui?>>
<Si...>> mi stoppo improvvisamente, sentendo dei passi in corridoio. O per meglio dire dei tacchi.
Guardando attentamente noto che stanno arrivando in corridoio Missy e Molly.
<<Shhh. Stanno arrivando Missy e Molly.>>
Le metto una mano sulla bocca e la tiro per un polso verso il bagno, dove entriamo.
<<Perché l'hai fatto?>> Mi chiede confusa.
<<Non voglio che sappiano dove sto andando>> bisbiglio come se ci stesse ascoltando qualcuno che non dovrebbe.
<<Salve ragazze!>>
Ci giriamo di scatto per lo spavento: non pensavamo ci fosse qualcuno in bagno.
Una ragazza dai capelli rossicci, occhi verdi e con delle adorabili lentiggini sul viso ci guarda sorridendo.
<<Ciao..>> diciamo insieme io e Alexa.
<<Noi stavamo...>> comincio.
<<Nascondendo da Missy e Molly>> finisce per me.
<<Si, vi capisco>> continua.
Io e Alexa scoppiamo in una forte risata a cui si unisce anche lei a ruota.
<<Sono Nicole>> si presenta porgendoci la mano.
Ancora ridendo gli porgo la mia e così fa anche Alexa.
<<Amber.>>
<<Alexa.>>
<<Quelle due sono insopportabili.>>
<<A chi lo dici>> sbuffo.
<<Mi dispiace ragazze, piacere di avervi conosciute ma devo proprio scappare. Spero di rivedervi presto>> ci sorride.
Che bella ragazza. Mi fa piacere che in quesa scuola non ci siano solo ragazze orribili.
<<Anche noi>> diciamo in coro.
<<Controlla che se ne siano andate>> dico ad Alexa, quando Nicole è uscita.
Lei si avvicina alla porta in punta di piedi come se qualcuno possa sentirla e si affaccia alla porta.
<<Puoi andare>> dice in tono scocciato girandosi verso di me.
<<Grazie! Ti adoro>> le dò un bacio sulla guancia e lei mi guarda storto, ma so che le fa piacere. Ci vogliamo un sacco di bene.
Mi avvio a grandi passi verso il cortile, quasi correndo per paura che qualcosa possa farmi fare tardi.
La pausa pranzo è già quasi finita.
Quando peró arrivo in cortile non vedo nessuno.
Nessun'anima viva.
Mi avvicino più al centro per guardare meglio quando due braccia mi avvolgono da dietro.
<<Ti sono mancato?>> Mi sussurra una voce all'orecchio.
Quando mi giro, constato che è la voce che mi aspettavo di sentire.
Peró non rispondo, piuttosto rimango scioccata alla sua vista.
Ha il volto stanco, un piercing nero al labbro inferiore e al naso e nuovi tatuaggi sulle braccia.
Nonostante l'aria stremata però è più bello che mai.
<<Che ti è successo?>> Chiedo quasi sussurrando.
<<Niente.>>
<<Niente?! Non ti fai vedere per quasi due settimane e quando ti vedo hai due piercing e tatuaggi in più, e tu mi dici che non è successo niente?!>> Improvvisamente sto urlando.
<<L'hai notato eh?!>> Mi chiede con un sorrisetto compiaciuto, tanto che sto quasi per sorridere, quando però ritorno in me e non lo faccio.
<<Non cambiare discorso>> sbotto.
<<Ho avuto da fare.>>
<<Da fare? Sono talmente stupida che quando mi hai detto tutte quelle cose l'ultima volta che ci siamo visti, quasi ci cascavo.>>
Faccio per andarmene, ma lui, come sempre, mi tiene per un polso.
<<Tutte le cose che ti ho detto erano vere>> dice, guardandomi negli occhi.
<<Se lo fossero state ora già saremmo usciti insieme e tu avresti avuto più considerazione di me. Ma soprattutto avresti pensato a come io mi sarei dovuta sentire dopo che tu, prima di degnarti di farti vedere, mi avessi fatto aspettare tutto questo tempo!>> Urlo scaricando tutta la frustrazione delle ultime settimane, puntandogli un dito contro.
<<Non urlare cazzo!>> Mi ordina, facendo lo stesso anche lui.
<<Non dirmi cosa fare!>>
<<Mi dispiace ok? Ho avuto da fare e ho pensato che per uscire insieme a te avrei dovuto starci con la testa. Perché se fossimo usciti insieme in questo tempo che non ci siamo visti, ti avrei trattata una merda e avrei mandato tutto all'aria>> sospira frustrato, tirandosi i capelli.
<<Credo che tu sia arrivato un po' troppo tardi. Stavo giusto andando da Hayes per dirgli che ho preso una decisone.>>
Lo vedo trasalire a queste parole.
<<Che decisione?>>
<<Starò insieme a lui, Taylor.>>
<<No. Non puoi farmi questo.>>
Sembra disperato.
Vedendo che non rispondo, lui mi prende le mani e mi guarda negli occhi.
<<Ascoltami. Non puoi stare con quel coglione. Non hai nemmeno provato a uscire con me->>
Non gli faccio finire la frase che lo interrompo.
<<Non è di certo stata colpa mia.>>
<<No, è stata colpa mia. Ma non ho voluto io questo. Sono stato via per motivi che non posso raccontare, ma devi credermi che non-volevo-questo.>> Cerca di farmelo capire parlando il più chiaramente possibile, scandendo le ultime parole.
<<Non lo so... non so se crederti Tay.
Mi hai fatta male così tante volte...>> scuoto la testa.
Lui mi stringe a sè, facendomi appoggiare la guancia al suo petto, avvolgendomi poi con le braccia.
<<Lo so, piccola. Lo so. E credimi, mi dispiace da morire per questo>> sospira.
Non avendo la forza di dire una sola parola, e paralizzata dalla situazione, annuisco semplicemente. Anche perché il mio cervello, nel momento in cui dovrebbe essere più utile, non si degna di formulare un pensiero coerente e lascia tutto in mano alle mie emozioni.
Sono spacciata.
<<Uscirai con me, allora?>>
Annuisco ancora e lui mi prende il volto e mi bacia, facendomi sentire di nuovo la sensazione delle sue labbra sulle mie, dopo così tanto tempo.
Sono maledettamente consapevole del potere che questo ragazzo esercita su di me e non mi piace per niente.

Le lezioni non sono più andate avanti oggi: il preside ha deciso di dare un'assemblea in palestra con i ragazzi, soprattutto i più indisciplinati.
Così ci siamo riuniti tutti sugli spalti della palestra, aspettando che questa scocciatura finisca.
Io, Alexa ed Ally siamo sedute su una delle ultime file, in modo da poterci fare gli affari nostri mentre il preside parla di cose che non ci riguardano minimamente, ma che ascoltiamo solo perchè altrimenti dovremmo fare lezione. E annoiarsi mentre il preside si sgola è molto meglio che scervellarsi per capire un esercizio di matematica o per capire una pagina di biologia.
Vedo perfettamente Hayes da quassù. È tranquillo e sorride con i suoi amici, lanciandomi qualche occhiata ogni tanto come per rassicurarsi che sia sempre qui.
Una fila davanti a me, invece, c'è LUI. Che scherza con gli amici non curandosi per niente di quello che dice il preside. Come me naturalmente.
Anche lui ogni tanto mi guarda. Ma so che non è per rassicurarsi che sia ancora qui, ma per rassicurarsi che non sia vicino ad Hayes.
Le porte della palestra si aprono e rivelano Missy e la sua insopportabile amichetta: Molly.
Vorrei ammazzarle quelle due. Farle scomparire dalla faccia della terra. È una bella prospettiva quella di non vederle mai più.
Ma purtroppo non è possibile.
Si avvicinano lentamente ad Adam, Taylor e il resto dei ragazzi.
Cercano di abbracciarli entrambi e come d'istinto sia io che Ally ci irrigidiamo.
Anche se lei ha più ragioni di me, visto che sta a tutti gli effetti insieme ad Adam.
Adam, che si è scrollato quelle due di dosso e si sta avvicinando a noi, a lei.
Ci saluta tutte e tre e si siede accanto ad Ally, mettendole un braccio attorno alla vita e baciandola sulla guancia. Lei gli sorride come un'ebete.
Sono davvero innamorati questi due.
Io sono contenta che sia arrivato lui, così avró più tempo per realizzare prima io cos'è successo in cortile, per poi raccontarlo a lei, che vuole saperlo a tutti i costi.
<<Non guardarmi così, tu. Tanto lo sai che prima o poi dovrai dirmelo.>>
Beccata!
Gli faccio la linguaccia e lei fa lo stesso, per poi girarsi "dall'amore della sua vita", come lo chiama lei.
Un braccio mi prende la vita e fa in modo che mi giri verso la persona alla quale appartiene.
Lo guardo e faccio finta di sbuffare, ma dentro di me sto sorridendo come una pazza che dovrebbe essere rinchiusa in un manicomio.
<<Non sei contenta di vedermi?>>
<<Ci siamo lasciati due secondi fa, Taylor>> rido.
<<Beh ma io sarei contento di vederti anche se ci rincontrassimo dopo due secondi che ci saremmo lasciati.>>
Il mio cuore manca un battito.
L'ha detto davvero o sto sognando?
Quello che peró mi colpisce più di tutto è il tono in cui l'ha detto. Carico di sincerità e senza alcuno sforzo, come se stesse ordinando da mangiare.

PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora