Non ho mai creduto nei segni premonitori. Certo, si, credo nel destino, ma non nel fatto che questo ci mandi dei segnali per farci capire ciò che ci aspetta. Ho sempre pensato che il fato si divertisse a vederci scervellare per cercare di capire come potrebbe andare a finire una situazione, o la fine di una partita di football, o ancora la nostra vita.
Però non posso ignorare che il fatto che la sera prima della mia partenza non sia riuscita a dire "ti amo" al mio ragazzo, sia stato un cattivo presagio per questa orrenda settimana alle Hawaii. O almeno questi primi quattro giorni.
<<Cosa hai deciso di mettere stasera?>>
Io ed Ally abbiamo deciso di scendere nella veranda dell'hotel per goderci un po' di tempo da sole. Non credo che mi stia servendo a molto visto che non ho ancora trovato il coraggio di raccontarle quello che è successo quattro giorni fa, ma soprattutto non ho ancora trovato il coraggio di dirle che con Dylan ho fatto finta di niente fino ad adesso.
<<Stasera?>> Le chiedo perplessa, cercando di non cadere ancora nei miei pensieri.
<<Si, per il falò sulla spiaggia di questa sera, ricordi?>> La mora si abbassa gli occhiali da sole sul naso, per permettersi di guardarmi meglio oltre quei vetri scuri. Come se servisse a decifrare meglio il mio stato d'animo. Non riuscendo a reggere il suo sguardo, distolgo gli occhi dai suoi e li poso sulla grande distesa d'acqua davanti a noi.
<<Uhm, si. Me n'ero quasi dimenticata>> mormoro, cercando di tenere i miei occhi fissi sulle onde che si infrangono sulla spiaggia.
Il rumore della sedia accanto alla mia, dall'altra parte del tavolino di ferro e vetro, che striscia sul pavimento, mi distrae, ma cerco di mantenere gli occhi fissi sul punto che ho scelto. Però una chioma bruna mi ostruisce la vista, piazzandosi esattamente davanti a me.
<<Ma che cos'hai ultimamente?>> Chiede Ally afflitta. La ragazza si passa una mano tra i capelli, si piega appoggiandosi con i gomiti sulle ginocchia, quindi mi prende le mani tra le sue.
<<Io?>> Rispondo, fingendomi stupita, <<assolutamente niente.>> Chiudo gli occhi e scuoto la testa per cercare di convincere Ally, ma so che non ci cascherebbe mai.
<<Non puoi mentirmi. Dimmelo>> ordina, in un tono che non ammette repliche.
Sospiro, sapendo che ormai non ho via di scampo, ma comunque nessuno mi vieta di non incrociare il suo sguardo. Lo sposto da un punto all'altro della veranda, senza riuscire a fissarla negli occhi scuri.
<<Io...>> sospiro ancora, rumorosamente. <<Ally, non farmelo dire ti prego>> la supplico.
Lei si ritrae, appoggiandosi allo schienale della sedia con le braccia incrociate al petto. <<Amber, sai perfettamente anche tu che parlarne ti farà più che bene>> afferma sicura di sè ed io non posso fare altro che dimostrarmi d'accordo. In fondo sono le stesse parole che tempo fa rivolsi a Taylor.
Annuisco stancamente e mi porto due dita a massaggiarmi le tempie per alleviare l'emicrania che è in arrivo.
<<Quando sono uscita con Dylan la sera prima della partenza... lui...>> mi fermo per fare un respiro profondo prima dì raccontare a voce alta quanto successo, prima di renderlo più reale. <<Lui mi ha detto di amarmi>> confesso. Abbasso lo sguardo e mi torturo le mani in attesa della reazione di mia cugina.
<<Ma è una cosa fantastica!>> Esulta, muovendosi sul posto. Vedendo però il mio sguardo stanco, abbassa le braccia che aveva alzato per esultare. <<Ma?>> Chiede, dopo qualche secondo passato ad osservarmi.
<<Ma...>> non riesco ad andare avanti, così lei completa la frase per me. <<Ma tu non provi lo stesso per lui perché sei innamorata di un'altro>> afferma come se fosse una cosa che sapesse già da tempo. Pensavo di averla data a bere a tutti sul fatto che avessi dimenticato Taylor, avevo convinto quasi anche me stessa.
Annuisco e richiudo gli occhi per assimilare l'accaduto.
<<Amber, ma cosa c'è? In fondo non è una novità, sapevamo che sarebbe stato difficile dimenticarlo.>> La mora cerca di rassicurarmi o almeno di confortarmi, ma non ci riesce granché. <<Ascolta>> dice, piegandosi nuovamente verso di me, nella stessa posizione di prima. Ciocche di capelli scuri le ricadono sul viso, oscurandole la vista, e lei se li rimette a posto sbuffando. <<Sarebbe stato difficile per chiunque uscire da una situazione del genere. Abbiamo visto tutti quanto hai amato Taylor, credo che lui sia stato l'unico a non vederlo davvero. Ma qualunque persona normale non sarebbe riuscita a dimenticare quella che ama in meno di un mese. È troppo poco tempo>> spiega, quasi supplicandomi di capire ciò che vuole dirmi. Ma è come chiedere ad un sordo di ascoltare.
<<Non è tutto>> sospiro, sperando che quello che raccontarlo a lei allevierà il mio senso di colpa, anche se ne dubito. <<Io... per tutto questo tempo in cui ci siamo sentiti ho fatto finta di niente. Come se non fosse successo nulla.>>
Ally si tira indietro di scatto e mi fissa con occhi sbarrati, cosa che mi fa capire ancora di più la gravità di quello che sto facendo.
<<Questo fa molto male Amber>> afferma. Poi il suo sguardo si posa nel mio e mi guarda con dolcezza, quasi con sguardo materno, <<Cosa provi davvero riguardo a voi due?>>
Non mi piace che mi abbia fatto quella domanda. È quella che ho cercato di non pormi per tutto questo tempo, ma ora, in questo momento, sento di non avere via di scampo.
Sospiro e richiudo gli occhi, prendendo più tempo possibile per non rispondere alla domanda. Ma so che sarebbe inutile perché Ally non me lo permetterebbe, quindi li riapro. <<Io...>> sbuffo, non riuscendo a continuare.
Lo sguardo della ragazza davanti a me si fa comprensivo, come se avesse già capito quello che intendo dire.
<<Non credo di amarlo. E...>> sposto lo sguardo alla distesa d'acqua davanti a me, sperando che mi dia la forza per continuare. <<Credo di stare con lui solo per non pensare di continuo a Taylor. Ma non ci sto riuscendo un granché.>> Faccio un sorriso ironico e, davanti all'espressione di Ally, alzo gli occhi al cielo. So quello che sta per dirmi.
<<Si, lo sai. Te l'avevo detto>> sorride fiera.
Faccio per alzarmi dalla sedia, ma mi blocca premendo i palmi delle mani sulle mie ginocchia. <<Lo so che non vuoi sentirtelo dire, ma è la verità.>>
Non rispondo, ma rimango a riflettere sulle sue parole, ricordando la marea di volte in cui mi aveva avvisata. Non posso contraddirla: è la verità.
<<Ascolta. So che può sembrarti un'idea assurda, ma...>> fa una pausa per sondare la mia reazione e decidere se continuare o no. Poi si morde il labbro e decide di dirlo: <<Perché non parli con Taylor una volta e per tutte?>> Mi chiede come se fosse la cosa più facile del mondo.
<<No>> rispondo categorica. <<Assolutamente no. Come ti viene in mente? È assurdo, Ally.>> Senza volerlo alzo il tono di voce e, quando mi accorgo di averlo alzato un po' troppo, mi guardo intorno per assicurarmi che nessuno abbia sentito e mi creda pazza.
Se io parlassi con Taylor, finirebbe come sempre. E, anche se ammetto che mi manca, non farei mai una cosa del genere a Dylan, non potrei baciarlo ancora.
<<Amber, calmati. Se parlassi con lui una volta e per tutte chiuderesti la questione. Magari se non fosse rimasta in sospeso, in questo momento staresti vivendo serenamente la tua storia con Dylan>> spiega.
<<Non... non lo so. Devo pensarci>> sospiro, appoggiandomi con la schiena alla sedia.
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PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017
Teen Fiction"Perché questo dovrebbe essere l'amore: un mare di emozioni che non ha freni, e tocca a te decidere se domare le sue onde o lasciarti trasportare." Amber, una ragazza estroversa e solare, all'ultimo anno del liceo, diciassette anni, ma ne sta per co...